Abbiamo visto pomodori assassini, Winnie the Pooh, animali mutanti e adesso, perché no: un bradipo, un normale bradipo, forse un po' più vendicativo del solito, ma pur sempre un carino e coccoloso bradipo (animatronico).
Slotherhouse è un film horror uscito nel 2023 ma portato in Italia solo oggi grazie dalla Midnight Factory, che lo ha distribuito sia in formato fisico che in streaming. Presentato alla prima edizione del Fantasticon Fim Fest, a dirigere questa novità del trash è Matthew Goodhue, per la prima (è speriamo ultima) volta dietro la macchina da presa.
Il film si inserisce nel filone dei slasher trash con killer improbabili, come "Winnie-the-Pooh - Sangue e miele" e la saga di "Terrfier". Un genere di film sicuramente non di qualità ma che regalano risate e gore agli amanti del genere.
Una trama... lenta
Ci troviamo all'università, ultimo anno per la nostra protagonista Emily (Lisa Ambalavanar), che proverà a raggiungere la presidenza della confraternità Sigma Lambda Theta. Emily viene in possesso di Alfa, un carino e coccoloso bradipo che diventa subito la mascotte del gruppo. Da lì in poi andrà sempre peggio.
Un b-movie che avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare una vera e propria gemma, ma non riusce a mescolare al meglio la comicità folle che porta avanti con la parte slasher, thriller.
Dopo una lunga e noiosa introduzione che ci presenta in maniera essenziale i personaggi principali, il film in questa prima parte poi non offre molte cose interessanti. Inoltre, la soluzione con cui Emily arriva ad Alpha è nei limiti del ridicolo pure per un film trash: se lo paragoniamo con le recenti uscite, il film "Winnie-the-Pooh - Sangue e miele" almeno aveva un modo di introdurre la storia molto più coinvolgente.
La comicità, elemento chiave in questo genere di film, non coinvolge mai: praticamente si fonda solo sulla surrealità del soggetto, nessuna battuta spiritosa che possano andare oltre al concept. Il problema di questa pellicola è che non si esagera mai veramente, nonostante l'ambientazione (ormai trita e ritrita) da college studentesco americano non c'è niente di sconvolgente, o perlomeno accattivante e moderno. Solo le scena di selfie del bradipo riescono a far scaturire un minimo di ilarità, ma le grafiche dei social sullo schermo e le gag del bradipo sono da cancellare.
Poi arriviamo a quello che noi fan del trash horror aspettiamo: un bel momento splatter, le morti cruente, ma c'è un problema... il film fino alle scene finali presenta delle morti estremamente rapide (con un bradipo, strano ma vero) e che per la maggior parte neanche le vediamo: almeno in "Cocaine Bear" quell'orso lo vediamo divorare bene le persone, o anche Winnie e i suoi amici hanno avuto il loro spazio, qui invece l'animale risulta troppo deludente.
Dispiace perché sono proprio questo tipo di produzioni ad offrire certe soluzioni gore interessanti, ma una cosa è sicuramente certa: almeno il nostro carino e coccoloso bradipo è tutto artigianale, un pupazzo animatronico (niente CGI) realizzato da Greg Ballora e dalla sua Creature Effects, che a livello estetico è una bellezza unica che non ha paura di farsi vedere. E che non fa paura a nessuno.
Un film che non va a tutti gli effetti bocciato, non aggiunge molto ad altro trash che abbiamo visto, anzi questo film fa tutto un po' in meno. Di sicuro questo film però va guardato specialmente per i fan di questa tipologia di film, potrebbe scattarvi una scintilla.