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Monsters: l'uscita della serie Netflix apre a nuovi sviluppi sul caso

Francesco Morello • 7 Ottobre 2024

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Recentemente il caso giudiziario dei fratelli Menendez è tornato in auge in seguito all’uscita della seconda stagione di Monsters su Netflix, ovverp "Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story", facendo emergere nuove prove e interrogativi sul processo giudiziario del 1996. Lyle ed Erik Menendez, ergastolani per aver ucciso i genitori, con molta probabilità vedranno radicalmente trasformarsi il proprio destino.

CONTESTO:

Nel 1989 i fratelli Lyle ed Erik Menendez, rispettivamente ventunenne e diciottenne, assassinavano a colpi di fucile, nel soggiorno di casa, il padre Jose e la madre Kitty Menendez. Subito dopo l’eccidio i due cercarono di mascherare il crimine, fingendo di scoprire i corpi e tentando di indurre gli inquirenti su una pista mafiosa. Pochi mesi dopo Erik, tuttavia, confidò il delitto al suo psicologo e venne arrestato insieme al fratello.

Durante il processo, la difesa sostenne che i due fratelli avessero ucciso i genitori per porre fine a una lunga serie di abusi sessuali e psicologici da parte del padre, José Menendez. Le accuse furono confermate da diverse testimonianze, ma la mancanza di prove concrete e il ritratto della madre come complice passiva delle violenze portarono comunque alla condanna dei fratelli all'ergastolo senza possibilità di condizionale. Nonostante il primo processo si concluse senza un verdetto, il secondo, che limitò l’uso delle testimonianze sugli abusi, portò alla condanna definitiva.

L'IMPATTO DELLA SERIE NETFLIX:

L'uscita serie Monsters, ideata con Ian Brennan, ha portato a un nuovo sussulto di attenzione, riproponendo la questione alla cronaca e costringendo la magistratura a tornarvi sopra. La rappresentazione della serie si concentra su uno degli aspetti più controversi del caso: gli abusi sessuali che i fratelli sostengono di aver subito dal padre, un tema che ha diviso l'opinione pubblica sin dagli anni ’90.

Alla diffusione della serie è seguito un  gran clamore in rete, in particolare tra i giovani della Generazione Z e i Millennial; molti dei quali hanno messo in discussione il verdetto originale. Anche Kim Kardashian, nota ai più per li suo impegno a favore di una riforma della giustizia penale, si è espressa si è espressa in favore della revisione del caso e ha preteso che le indagini vengano riaperte al più presto. Kardashian, seguita da milioni di follower sui social media, ha dichiarato pubblicamente di sostenere i fratelli Menendez e ha chiesto che il loro caso venga rivalutato, sottolineando come non abbiano mai avuto la possibilità di essere ascoltati adeguatamente per gli abusi subiti.

NUOVE PROVE IN ESAME:

Un elemento chiave, che potrebbe cambiare il destino dei Menendez, è l'emergere di nuove prove. Tra queste, una lettera del 1988 del detenuto Erik Menendez diretta al cugino Andrew Cano, in cui specificava i maltrattamenti subiti da parte del padre; lettera che , da poco, è stata scoperta da sua madre . Il giornalista d'inchiesta Robert Rand, autorevole seguace del caso fin dai suoi primi momenti, ha reso nota l'interessante scoperta. Accanto a questa testimonianza, le dichiarazioni giunte ultimamente da Roy Roselló, ex membro del gruppo portoricano Menudo, che ha accusato José Menendez di abusi sessuali, concorrono a spingere la procura di Los Angeles a rivisitare il già deciso processo.

George Gascòn, procuratore distrettuale, ha infatti ufficialmente disposto l'apertura d'un seconda udienza, per tenere conto del nuovo materiale processuale. Nel corso della conferenza stampa ufficiale, indetta per annunciare la sua decisione, Gascòn ha sottolineato che benché i Menendez abbiano siano indiscutibilmente colpevoli degli omicidi, la giuria era forse stata un po' troppo affrettata a liquidare, in modo così negativo, l'accusa di maltrattamenti nel processo degli anni 90. Questo apre la possibilità a una riduzione della pena o persino alla liberazione dei fratelli, qualora venisse dimostrato che gli abusi abbiano effettivamente influenzato le loro azioni.

QUESTIONE MORALE E SOCIALE:

Il caso dei fratelli Menendez apre una serie di dubbi non solo di ordine giuridico, ma pure di natura morale e sociale. Da un lato la brutalità del crimine e la la sua premeditazione sono innegabili, dall'altro, la conferma degli abusi andrebbe a fondere la tragedia in atto in una tragedia ben più grande, dove i due ragazzi, vittime di tremendi tormenti compiuti in famiglia, ebbero reagirono in modo eccessivo, tragico ed esecrabile.

La riapertura del caso riflette anche il crescente interesse della società contemporanea verso la giustizia riparativa e la riforma del sistema penale, un tema che viene costantemente alimentato da personaggi pubblici come Kim Kardashian e dalle piattaforme mediatiche. Se i fratelli Menendez fossero rilasciati, rappresenterebbe una vittoria per coloro che sostengono che la pena inflitta non ha tenuto conto delle circostanze aggravanti che hanno segnato la loro infanzia.

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