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Recensione Serie TV & Film

L'Odio: come il cinema racconta la società

Tommy Malguzzi • 13 Maggio 2024

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Mathieu Kassovitz nel 1995 gira uno dei film che più rimarranno impressi nell'immaginario collettivo, un'opera estremamente raffinata e in grado di parlare, tramite scene e situazioni apparantemente sconnesse, una Parigi dilaniata e divisa da differenze sociali estreme, con la periferia che diventa luogo di scontro e confronto, mentre la gente del centro si gode le proprie opere d'arte. La Haine - L'odio è un film perfetto, in tutto e per tutto.

Odio che genera odio

Partendo fin dall'inizio, è innegabile definire "La Haine" un film pressoché perfetto, estremamente stratificato e complesso. Tuttavia, la sua forza risiede nella sua capacità di essere comprensibile da chiunque, un tratto che lo ha trasformato inizialmente in un cult e successivamente in un autentico capolavoro degli anni '90.

Il film esplora la realtà urbana, intrecciando una serie di situazioni apparentemente sconnesse, ma tutte legate da un'osservazione acuta di Parigi da parte dei suoi protagonisti: Vinz, Hubert e soprattutto Said. Attraverso i loro occhi, si delinea un ritratto della città permeato dall'odio reciproco tra la polizia e i giovani extracomunitari, un odio che genera solo ulteriore violenza e infine tragedia.

Vinz, Hubert e Said sono tre amici originari della banlieue di Parigi che vivono nel clima di tensione che attanaglia la periferia della capitale francese a seguito degli scontri tra manifestanti e polizia verificatesi dopo il pestaggio, da parte di un agente, di un ragazzo fermato per dei controlli, Abdel, che è rimasto in fin di vita. I tre, ognuno con la propria storia, vagano per 24 ore nella Parigi da bene, osservandone gli ossimori e cercando di avvicinare il più possibile quella realtà alla loro (celebre la scritta Le Monde est à Nous fatta da Said proprio nel centro parigino).

Questo intenso conflitto si amplifica soprattutto grazie alle profonde differenze di personalità dei protagonisti, magistralmente delineati e ciascuno rappresentante di uno stile di vita unico: Vinz, pervaso da un'ira profonda a causa della situazione di Abdel, agisce in modo impulsivo e funge da motore per lo sviluppo della trama; Hubert, pacato e lucido, comprende appieno le disparità sociali tra il cuore della città e la sua periferia, dotato di intelligenza e sensibilità ma anche pervaso da un senso di disillusione che lo porta a considerare l'abbandono del quartiere come l'unica soluzione possibile; infine Said, apparentemente più ottimista ma segnato da profondi dubbi, si trova in una posizione intermedia tra gli schieramenti dei suoi amici, consapevole delle realtà come Hubert ma incline a credere che la situazione possa migliorare, pur comprendendo che occorre perseverare con tutte le risorse a disposizione.

Ed è proprio per questo che Said emerge come il vero fulcro della narrazione: attraverso i suoi occhi e le sue orecchie percepiamo la realtà della capitale francese, accompagnati nei suoi pensieri e nei suoi monologhi (celebre l'affermazione "il problema non è la caduta, ma l'atterraggio" brividi). Kassovitz adotta una prospettiva neutrale per condurre una denuncia politica senza schierarsi esplicitamente: l'uso sapiente di materiale di repertorio contribuisce a creare una struttura narrativa estremamente post-moderna, tanto che il film fu inizialmente scambiato per un documentario, un'impressione accentuata dal fatto che tutti gli attori, inclusi volti ora famosi come Cassel, erano all'epoca sconosciuti e giovani.

Tra dolly e prospettive

L'iconicità del film non è solo determinata dal suo contenuto narrativo: Kassovitz ha creato un autentico gioiello d'arte cinematografica, capace di esprimere appieno il potenziale emotivo di una trama complessa, ma mai autoreferenziale. Attraverso una serie di stratagemmi, il regista delinea due macro momenti del film: il giorno e la notte, le banlieu e il centro, la sicurezza e lo spaesamento. 

Attraverso una fotografia cupa e isolante, percepiamo l'alienazione e lo spaesamento dei protagonisti, soprattutto nella seconda metà del film ambientata a Parigi durante la notte. Qui, i tre vagano con un senso di apprensione, consapevoli che qualcosa di grave potrebbe accadere.

Per loro, il centro della città rappresenta il territorio del nemico, del potente, mentre le banlieue (e quindi il giorno) sono il luogo sicuro, la casa dove possono vagare spensierati. Il fuori campo svolge un ruolo centrale, poiché la violenza esplicita non viene mai mostrata in primo piano. Al contrario, spesso l'azione principale si svolge sullo sfondo o è nascosta tra i suoni urbani, che sono essenziali per la descrizione della città realizzata dal regista. Kassovitz però comprende che l'illuminazione da sola non basta per valorizzare appieno la sua sceneggiatura.

Infatti, il montaggio e la colonna sonora svolgono un ruolo fondamentale, guidando lo spettatore attraverso la spirale di ansia e violenza che avvolge i tre protagonisti. La tensione aumenta costantemente e un montaggio così frammentato contribuisce notevolmente all'immersione complessiva, sia emotiva che sensoriale. La colonna sonora, diventata ormai leggendaria, rappresenta il riflesso degli anni '90 francesi e narra il punto di vista individuale di ciascun personaggio attraverso temi musicali personalizzati.

Conclusioni

Mathieu Kassovitz ha debuttato nel mondo del cinema come una meteora, emergendo come uno dei potenziali nuovi grandi registi francesi. Tuttavia, nel corso del tempo, la sua fama non è stata confermata e, in effetti, il suo talento si è rivelato meno che eccezionale, incapace di catturare l'attenzione del pubblico con la stessa sensibilità dimostrata in "La Haine". Nonostante questo, è innegabile il suo posto nella storia del cinema, prima come un innovatore moderno e poi come un'icona, avendo realizzato qualcosa di straordinario e memorabile.

"La Haine - L'Odio" è fuori da oggi in tutti i cinema, non fatevi scappare l'occasione di vivere una delle più belle esperienze cinematografiche della storia.

REGIA: 9.5

FOTOGRAFIA: 10

SCRITTURA: 10

PROVE ATTORIALI: 9.5

VOTO: 10

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