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Rivolte in Francia: 3 film per capire cosa succede

root • 4 Luglio 2023

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Abbiamo selezionato 3 film che spiegano al meglio i rapporti sociali e di potere che si trovano nelle banlieues, e che potrebbero essere utili per farti un’idea su quanto sta succedendo in queste ore in Francia.

Il 27 giugno a Nanterre, in Francia, un ragazzo di 17 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco da un agente di polizia.

Il video del ragazzo fermato con la sua macchina durante quello che sembrava un normale controllo da parte delle forze dell’ordine ha fatto il giro della Francia e del mondo, generando un’escalation di proteste arrivate al quinto giorno consecutivo.

Le Banlieues

Le immagini drammatiche hanno alimentato una tipo di rabbia che non è nuova nelle periferie parigine e di altre città francesi. Le violenze e le proteste che hanno portato ad arresti e feriti, oltre che ad un altro morto, caduto dal tetto di un negozio durante gli scontri, ha radici profonde che vanno ricercate all’interno dei limiti del modello multiculturale francese.

Le periferie di Parigi, chiamate comunemente banlieues, che tradotto dal francese significa periferia o sobborgo, sono luoghi demograficamente caratterizzati da una profonda povertà e da una forte immigrazione islamica.

Si sono sviluppate verso la fine degli anni ’60 del Novecento, come conseguenza dell’esodo postcoloniale che ha portato moltissime popolazioni dell’ex colonie a stabilirsi ai limiti delle grandi città francesi.

L’aumento della popolazione immigrata ha comportato nel corso degli anni un progressivo sovraffollamento, gli abitanti e il territorio sono stati lasciati al totale abbandono da parte delle istituzioni e dei governi che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Questo si è tradotto in una serie di proteste e rivolte organizzate dai cittadini, molto spesso giovanissimi che sono nati in condizioni di degrado e difficilmente vedono un futuro al di fuori dei palazzoni che contraddistinguono questo tipo di periferie.

Nel corso degli anni le banlieues sono diventate un ghetto dove escludere tutti quelli che, per una ragione o per l’altra, non creano una “buona immagine” della società francese.

Sono un luogo dove regna l’economia criminale, caratterizzata principalmente dallo spaccio di droghe, luoghi in cui, data l’assenza delle istituzioni la propaganda radicale islamica ha terreno fertile. Un luogo dove lo stato è presente solo come repressione.

Il cinema francese non ha mancato l’occasione di inquadrare questa realtà, raccontando grazie alla macchina da presa dei registi le condizioni di vita a cui sono sottoposti i cittadini di queste periferie.

Noi di Xeud abbiamo selezionato 3 film che, a nostro avviso, spiegano al meglio i rapporti sociali e di potere che si trovano nelle Banlieue, e che potrebbero essere utili per farsi un’idea su quanto sta succedendo in queste ore in Francia.

L’Odio (La Haine)

L’Odio, film cult del 1995 con un giovanissimo Vincent Cassel nel cast, rappresenta in maniera straordinaria la realtà delle banlieue.

Il film racconta le 19 ore di tre ragazzi che abitano in una multietnica e degradata periferia parigina. I protagonisti sono Houbert, immigrato nordafricano di seconda generazione, Said, di religione islamica e Vins, proveniente da una famiglia ebraica, un mix di etnie e religione che rappresentano in modo esemplare la società francese di fine anni 90.

La scelta del bianco e nero, con cui è girato il film, livella i personaggi eliminando le differenze apparenti.

Il regista Mathieu Kassovitz racconta ciò che accade il giorno dopo le violente proteste generate (come nel caso di Nahel) dall’aggressione subite da un ragazzo delle banlieues a causa di un poliziotto. Il giovane però in questo caso non è morto ma è ricoverato in stato comatoso all’ospedale.

La narrazione è scandita dal susseguirsi delle ore che accompagnano i protagonisti nella loro vita quotidiana, fatta di violenza fisica e verbale, di consumo e spaccio di droga.

Una realtà che però ci viene mostra anche come un luogo felice e spensierato per i tre amici. Esemplare in questo caso è la famosa scena del Dj, in cui da una finestra di un palazzone che affaccia su un piccolo parco dove giocano dei bambini, viene suonato Nique La Police di NTM e Cut Killer, un remix in chiave Hip-Hop della celebre canzone Je Ne Regrette Rien di Edith Piaf.

Il film ha un ritmo incalzante che culmina con la scena finale che rappresenta la fine del countdown iniziato all’inizio. La fine non ci restituisce una visione chiara lasciando allo spettatore il compito di scegliere chi siano i buoni e chi i cattivi.

L’Odio ci mostra un’istantanea di una società allo sbando, in bilico tra la vita e la morte. Se “il problema non è la caduta, ma l’atterraggio”, come ci ricorda Houbert, noi, dati gli ultimi avvenimenti, stiamo ancora cadendo.

Il film è disponibile su Prime Video.

I Miserabili (Les Misérables)

Premio della giuria al Festival di Cannes del 2019, il film di Ladj Ly è ambientato nella difficile periferia di Montfermeil, la stessa in cui Victor Hugo ambienta il suo romanzo capolavoro.

La storia, al contrario de L’Odio, questa volta si concentra su tre agenti della BAC, la Brigade Anti-Criminalité, e in particolar modo su l’ultimo arrivato: l’agente Ruiz. In un luogo dove scene di microcriminalità sono all’ordine del giorno ci viene mostrato com’è stare dall’altra parte della barricata dove paura e rispetto si confondono.

Per usare le immortali parole di Victor Hugo: “Non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

Sfortunatamente il film è disponibile solo per il noleggio.

Athena

Romain Gavras, regista discusso per i suoi video-clip controversi, dirige un film in cui viene mostrato un quartiere in fiamme occupato da un gruppo di giovani che esasperati fanno esplodere tutta la loro rabbia in un susseguirsi di scontri con la polizia e lotte fratricide.

La trama che si sviluppa all’interno di questo caos, si concentra sui fratelli dell’ultima vittima di un apparente abuso della polizia. I fratelli diversi tra loro per età ed esperienze di vita si scontreranno in una lotta tra amore e odio, degna di una tragedia greca.

Romain Gavras, grazie al suo talento, riesce a creare un film tecnicamente perfetto. Iniziando con un lunghissimo piano sequenza crea fin dai primi secondi un senso di tensione ed urgenza che andrà aumentando per tutto il film.

La narrazione è costruita su tre linee narrative che si intrecceranno in modo tale da confondere lo spettatore su chi sia il vero nemico.

Il film è disponibile su Netflix.

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