Netflix, per adattare una delle saghe letterarie più influenti degli ultimi vent'anni anni, chiama due tra gli autori del piccolo schermo più influenti degli ultimi vent'anni anni.
David Benioff e D. B. Weiss, gli showrumner di "Game of Thrones", insieme ad Alexander Woo portano sul piccolo schermo per Netflix una serie maestosa, riuscendo in questi primi otto episodi a trovare lo stile perfetto per l’adattamento del primo capitolo della saga di Liu Cixin.
Ma di cosa parla "Il problema dei 3 Corpi" ? E perché dovete recuperarla?
Una storia "mai sentita"
"Il problema dei 3 copri" offre un'interpretazione sorprendentemente originale dell'invasione aliena, discostandosi dai canoni classici come "Incontri ravvicinati del terzo tipo" o "Mars Attack".
Qui si parla di un’invasione quasi invisibile, che ha avuto inizio negli anni '60 e che non si manifesterà completamente prima dei prossimi 400 anni. Questa narrazione coinvolgente mette in luce le fragilità e i limiti dell'umanità, offrendo uno sguardo critico sul nostro egoismo e la nostra mancanza di empatia verso le generazioni future, concentrando l'attenzione sulle sfide globali anziché sugli interessi individuali.
La serie offre un punto di vista stimolante su questa minaccia enigmatica, esponendo le ambiguità morali di fronte alla sopravvivenza di un'altra specie a discapito della propria. La decisione degli alieni di invadere la Terra perché il loro pianeta è destinato alla distruzione pone interrogativi sulla moralità delle azioni intraprese per la sopravvivenza.
Il modo in cui esplora temi etici e morali attuali, come il diritto alla sopravvivenza di altre forme di vita e le conseguenze delle azioni intraprese per garantirla, rende la narrazione ancora più coinvolgente e rilevante, raccontata in maniera chiara e diretta, mai ridondante.
Spesso si cerca di sfruttare la situazione a proprio vantaggio piuttosto che collaborare per il bene collettivo, e questa storia sa perfettamente come mostrare ciò attraverso immagini e scene potentissime.
I temi che porta avanti sono attualissimi e perfetti per questo periodo storico. Il fatto che una serie con queste tematiche sia diventata mainstream non è scontato, ma Netflix ha puntato in alto e stavolta ha vinto.
Dramma e umanità
"Il problema dei 3 corpi" riesce a funzionare grazie alla sua potenza narrativa e alla sapiente scrittura capace di mescolare vari ritmi e filoni narrativi in maniera perfetta, tenendo sempre alto l’interesse dello spettatore.
La drammaticità delle varie storie tiene sempre come punto focale il disincanto nei confronti della specie umana e della sua cultura, mostrando personaggi che, delusi dalle loro esperienze storiche e personali, decidono di tradire la razza umana a favore di quella aliena, percepita come superiore o almeno come una via di fuga dalle fallacie umane.
Il cast ("occidentalizzato" rispetto ai personaggi originali del romanzo) si distingue per la profondità delle interpretazioni, contribuendo a rendere ogni personaggio iconico. Jess Hong offre un'interpretazione sublime nel ruolo di Jin Cheng, trasmettendo con maestria la complessità emotiva e le sfumature del suo personaggio, e accanto a lei, Alex Sharp si distingue per la sua capacità di trasmettere la drammaticità del suo ruolo in modo autentico e convincente.
Ogni membro del cast, dai protagonisti ai personaggi di contorno, contribuisce in modo significativo alla ricchezza della narrazione, immergendo gli spettatori nelle complesse dinamiche interpersonali e nei conflitti morali che permeano la storia.
Conclusione
In attesa della seconda stagione, promessa dagli autori come "davvero selvaggia nel migliore dei modi", "Il problema dei 3 corpi" si conferma come un'opera imperdibile per gli appassionati del genere e per chiunque cerchi una narrazione avvincente e riflessiva su temi universali.