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Recensione Serie TV & Film

Avatar - La leggenda di Aang: Netflix ci riprova

Lorenzo Maselli • 11 Marzo 2024

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L’adattamento della celebre serie animata arriva su Netflix: prodotta dal 2005 al 2008 da Nickelodeon con ben 61 episodi, il franchise prende nuova vita come adattamento live-action. Sarà all’altezza della leggenda?

Nuovo live action di Netflix, solite difficoltà. Quando arriva il momento di giudicare l’adattamento live action di un qualche celebre anime (in questo caso è una serie animata america "in stile anime") è sempre difficile scegliere con quale piede partire. Intendo se porsi come fruitore di un opera nuova, senza fare riferimento alla sua controparte originale, o se tener conto fin da subito della correlazione tra le due.

La creazione di questa serie live-action non parte molto bene però con la separazione al comando dei due creatori originali, Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko. Al loro posto arriverà Albert Kim, attuale showrunner della serie.

Una storia a metà 

La trama, riassunta in 8 episodi, comprende tutti i 20 episodi del libro uno: Acqua. Si parte abbastanza bene con una scena non presente nella serie originale, ma che resta fedele a come dovrebbe essere (tralasciando già dettagli strani, tipo Aang che vola senza il suo famigerato bastone/aliante). Purtroppo più si va avanti, già nel primo episodio, più si nota una gestione terribile e accelerata degli eventi, mischiandoli a livello temporale alcuni e saltandone di altri, sono riusciti a creare qualcosa di sufficientemente funzionante, ma per un appassionato della serie targata Nickelodeon distacca sicuramente troppo dall’idea originale.

Vedere ad esempio Azula già nella prima stagione non ha proprio nessuna logica. Manca anche sicuramente tutto l’aspetto ironico/semplicistico, classico dei bambini, che caratterizzava il modo di vedere dei due creatori originali. Trascurando questi aspetti di paragone l’andamento della serie si presenta comunque lento a tratti e con salti della trama che si salvano a sufficienza. I dialoghi tra i personaggi sono di una noia ricercata, frasi limitate a se stesse che rendono lo svolgimento ancora più difficile.

Personaggi snaturati 

La caratterizzazione dei personaggi in carne e ossa è purtroppo anch’essa povera della scintilla che li distinguevano nell'opera originale. Complice o causa proprio della “piattezza” di alcuni momenti, la evidente lacuna di alcuni personaggi ad intrattenere il pubblico. Come per esempio Katara, privata totalmente della sua personalità e determinazione, con in più un ingiusto taglio ai suoi allenamenti. Oppure la complicità tra Aang e Sokka, le loro interazioni erano la pura stupidità comica che piace a tutti, indiscriminatamente dall’età. Privati di questa valvola di sfogo i ragazzini sono spesso troppo seri, concentrati sulla missione, e senza sfogare la tensione narrativa. 

Budget ben speso 

L’unica cosa che prende il pieno di voti è senza ombra di dubbio la fotografia. La produzione di Netflix si distingue sicuramente per l’ottimo utilizzo del budget concesso e porta sul piatto scenografie mozzafiato, con un eccellente uso della CGI anche nelle scene d’azione.

È chiaro che un budget che può portare un colosso come Netflix influisca molto in questo aspetto, ma abbiamo già visto molte volte come sia facile utilizzarlo male e sprecarlo. Invece sin dall’inizio siamo visivamente immersi in questo universo magnifico, con tutti i suoi dettagli nelle ambientazioni e una quasi maniacale attenzione al vestiario di tutti i personaggi.

Una speciale nota positiva anche al lavoro fatto al computer della dominazione dei vari elementi, ricreandola in maniera iper-realistica grazie alla CGI e a un buon studio dell’originale. Anche i combattimenti sono abbastanza fedeli nella dominazione degli elementi, anche se ovviamente accorciati per logiche di trama e budget.

Nel complesso non vuole essere una totale critica e abbattimento dell’adattamento che, nonostante gli svariati errori, può essere godibile da un pubblico più giovane che non ha mai visto la serie originale. Si salva sicuramente in corner grazie al budget predisposto per la produzione, ma resta il dubbio che si poteva fare molto di meglio.

Narrativa: 6.5

Personaggi: 7.5

Fotografia: 9

Effetti Speciali: 8

Voto generale: 7.5

 

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