Nel giugno del 2013, Steven Spielberg e George Lucas, parteciparono all’inaugurazione dell’Interactive Media Building, un nuovo edificio della University of Southern California, facente parte della USC School of Cinematic Arts. In quell’occasione Spielberg fu invitato a parlare davanti alla platea insieme a Lucas, ed è su quel palco che il grande regista, nel suo discorso, teorizzò la sua previsione sul mondo del cinema e dell’industria audiovisiva da lì a dieci anni in avanti.
La profezia di Steven Spielberg
Parlando davanti ad una platea di ragazzi entusiasti, Spielberg ha detto che stanno imparando a conoscere il settore in un momento sconvolgimenti non ordinari (accelerati se vogliamo) e che in questo contesto anche talenti provati hanno difficoltà a portare i film nei cinema. È passato a spiegare che i giovani cineasti del periodo (anche se ciò continua ancora oggi) hanno idee che «sono troppo marginali per i film.». Ha quindi continuato dichiarando le sue previsioni per i dieci anni a venire:
Questo è il grande pericolo, e alla fine ci sarà un’implosione o un grande crollo. Ci sarà un’implosione in cui tre o quattro o forse anche una mezza dozzina di film ‘megabudget’ si schianteranno al suolo, e questo cambierà il paradigma.
L’intervento di Lucas
Chiamato sul palco, anche Lucas si è espresso in merito all’industria cinematografica del periodo (che non è cambiata poi molto nelle dinamiche). In particolare si è lamentato dell’alto costo dei film commerciali e dell’impulso di realizzarli per le masse ignorando il pubblico di nicchia. Ha definito infatti nel discorso la televisione via cavo «molto più avventurosa» del cinema del periodo, lamentando così anche la mancanza di originalità e l’atteggiamento della uniformità alla massa dei film commerciali ad alto budget.
Il percorso per entrare nei cinema sta diventando sempre più piccolo.
Cinema e Mondo Videoludico
Lucas e Spielberg hanno quindi parlato delle grandi differenze che esistono tra cinema e videogiochi, e del perché il cinema non è stato in grado di raccontare le storie e far interessare i consumatori ai personaggi dei videogiochi tramite gli adattamenti (la maggior parte dei quali hanno ricevuto molte critiche dai fan dei videogiochi di riferimento). Il che, ha continuato però Spielberg, non vuol dire che i due mondi non siano collegati (si veda per questo anche il suo adattamento di Ready Player One, con una marea di citazioni ai grandi videogiochi).
Analisi sulla previsione dieci anni dopo
Spielberg è un grande regista, e si vede da come dirige i suoi film (in modo eccelso), ma anche dalla sua profonda conoscenza dell’industria cinematografica. Segni di collasso dei film a grande budget già ce ne erano negli ultimi anni, con vari blockbuster che già sono andati di molto in negativo al botteghino (un esempio può essere Gods of Egipt, ma anche il più recente Black Adam e The Flash, o anche i vari film Marvel usciti dopo Avengers Endgame). Ovviamente non c’è un’unica data per poter definire la previsione di Spielberg, ma negli ultimi anni se essa ancora non si è avverata del tutto, comunque c’è molto vicino.
Fattori esterni
Nonostante la lungimiranza di Spielberg, devo però anche far notare al lettore che il drastico calo delle vendite al box office di film blockbuster è stato influenzato da fattori esterni come:
- Covid-19: l’epidemia di Covid-19, con il lockdown ha rapidamente deteriorato l’economia già traballante dell’industria cinematografica.
- Piattaforme Streaming: Netflix, Amazon Prime e altre piattaforme si sono messe in concorrenza dei cinema fisici, promuovendo un’esperienza di visione in proprio, piuttosto che l’emozione di stare in sala al cinema (cosa che purtroppo gli sta riuscendo bene)
- Questione IA: la divulgazione dell’IA generativa nei telefoni di tutti ha creato disguidi etici e morali per l’industria cinematografica, che quindi ne risente della sua economia interna.