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Conflitto Israele - Palestina: 3 film per capire

Oliver Cigala • 29 Febbraio 2024

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Negli ultimi mesi la situazione geopolitica in Medio Oriente ha raggiunto dei livelli di odio senza precedenti. Il conflitto tra Palestina e Israele però non è iniziato il 7 ottobre: noi di Xeud abbiamo cercato, con l’aiuto del cinema che tanto amiamo, di ripercorrere e provare, per quanto possibile, a proporvi qualche film che analizza meglio una guerra, fondata sull’odio e la divisione. 

Sono quotidiane le immagini di devastazione e morte che vediamo scorrere sui social. La guerra che imperversa sull’altro capo del mediterraneo è un conflitto che ormai si trascina da tempo immemore. Sono molte le ragioni, le cause e le conseguenze di una guerra che mette l’una contro l’altra due popoli così simili ma allo stesso tempo così diverse.

La nostra cara vecchia amica settima arte e ai suoi registi riescono però nel compito di guidarci in un capitolo della Storia non ancora concluso, ricco di odio, conflitto e vendetta tra due popoli che potrebbero essere uniti ma che al contrario sono da sempre divisi. Alle volte, difronte a tanto dolore, le parole non sempre sono utili, ed è qui che il cinema ci viene in soccorso riuscendo a mostrare l’assurdità di una guerra dove non ci sono vincitori ma solo sconfitti.

Noi di Xeud abbiamo scelto 3 film che ripercorrono le tappe più dolorose della lunga storia tra palestinesi e israeliani.

Farha (2021)

Farha, opera prima della regista giordana di origini palestinesi Darin J. Sallam, racconta delle origini dell’odio, di come tutto ebbe inizio. La storia si svolge nel lontano 1948 durante quello che passò alla storia come la Nakba, tradotto dall’arabo come “catastrofe” o “disastro”, ovvero l’esodo forzato del popolo palestinese da parte dei coloni israeliani.

È il 15 maggio 1948 e dopo che gli inglesi lasciano la Palestina lo Stato d’Israele proclama la propria indipendenza. Un evento storico senza precedenti che vedrà l’inizio di una guerra destinata a durare a lungo tra la variegata costellazione del mondo arabo e il neonato stato ebraico. Tutta questa complessità ci viene mostrata tramite i curiosi occhi di una bambina palestinese di 14 anni di nome Farha che in arabo significa “gioia”.

Farha (interpretata da Karam Taher) è una ragazza a cui piace leggere e studiare e sogna un giorno di aprire una scuola per insegnare ad altri bambini come lei il piacere per la conoscenza. Il villaggio in cui vive, governato da una mentalità devota alla religione araba, non asseconda il suo desiderio. Il padre però grazie alla determinazione della figlia si farà presto convincere a cambiare il futuro che aveva in serbo per lei e acconsente alla passione della sua bambina. Saranno però gli avvenimenti internazionali a mutare il destino della ragazza che si deve fare presto adulta.

La Nakba è già iniziata e il padre, il quale intuisce il pericolo prima di altri, la nasconde in un ripostiglio con la promessa, se fosse rimasta nascosta, di venire a riprenderla il prima possibile, promessa però che il padre non riuscirà a mantenere. Tramite gli occhi di Farha assistiamo alle violenze dell’esercito israeliano nei confronti del popolo palestinese. Da bambina ricca di sogni e speranze, Farah diventa adulta in un luogo che non la vuole più.

Il film è molto crudo e rende testimoni gli spettatori di un capitolo della storia da molti dimenticato, tanto che all’uscita sulla piattaforma di streaming Netflix suscitò non poche critiche da parte di molti israeliani. 

Il film inizialmente disponibile anche da noi qui in Italia è stato prontamente rimosso dal catalogo.

Munich (2005)

È il 1972 e a Monaco si stanno svolgendo i giochi olimpici, quando nella notte tra il 5 e il 6 settembre un commando terroristico palestinese denominato “settembre nero” fa irruzione nel villaggio olimpico e tiene prima in ostaggio e poi uccide un gruppo di atleti israeliani. Le immagini trasmesse nelle televisioni fanno il giro del mondo che per la prima volta si accorge del nuovo terrorismo internazionale palestinese.

Il sequestro si concluderà come in un film hollywoodiano con una sparatoria all’aeroporto di Monaco dove il bilancio complessivo delle vittime sarà di 17 morti (11 atleti israeliani, 5 terroristi, 1 poliziotto tedesco). La reazione d’Israele ovviamente non si fece attendere e l’allora Primo Ministro in carica Golda Meir diede il via all’operazione segreta del Mossad denominata “Ira di Dio”, un’operazione segretissima organizzata per uccidere tutti coloro che direttamente o indirettamente fossero stati collegati al massacro di Monaco.

Una storia che sembra uscire da una trama di 007 che Hollywood non si è fatta di certo sfuggire. È proprio di questo che tratta il film del 2005 Munich diretto da Steven Spielberg. Il regista, di origine ebraiche si è da sempre interessato alla questione della Shoah, ricordiamo tra tutti il film capolavoro su questo tema Schindler's List.

Con questo film, però, il regista statunitense ci propone un’opera molto più scomoda e contraddittoria. Presentandoci un film di genere sullo spionaggio ci vuole trasmettere l’idea di come la vendetta non abbia mai senso e di quanto essa sia inutile o molto spesso dannosa perché a sua volta ne crea altra in un circolo vizioso senza fine. 

Il film è disponibile in Italia sulla piattaforma streaming Paramount +.

Valzer con Bashir (2008)

Ultimo della lista ma non per importanza vi presentiamo una delle opere cinematografiche più potenti del XXI secolo. Un film che unisce insieme un’animazione all’avanguardia con lo stile del racconto tipico dei documentari.

Un’opera unica nel suo genere che ripercorre una delle pagine più tragiche del lungo conflitto: l'eccidio di Sabra e Shatila. Un massacro avvenuto negli omonimi campi-profughi palestinesi in Libano nei pressi di Beirut, durante l’invasione israeliana del Libano nel 1982. La strage fu ad opera dalle Falangi libanesi, alleate di Israele, e dall’Esercito del Libano del Sud, con la complicità dell'esercito israeliano.

Quest’opera semi-autobiografica ripercorre quei drammatici eventi tramite la riscoperta dei ricordi di un soldato israeliano che aveva assistito a quell’orrore. Il film è un viaggio interiore che tratta il tema del drastico cambiamento di un giovane soldato in un adulto segnato per sempre da quelle terribili immagini. Tutto ciò però è inizialmente rimosso dal protagonista che addirittura crede di non esserci mai neanche stato in Libano.

L’opera è scritta e diretta da Ari Folman con il quale si aggiudicò il Golden Globe 2009 per il miglior film straniero, oltre alla candidatura per la stessa categoria agli Oscar 2009. 

Il film non è presente su nessuna piattaforma streaming, nonostante ciò ve ne consigliamo la visione.

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