Mi son preso un pò di libertà nel mettere il titolo più adatto al nuovo prequel della saga di Hunger Games. Chiariamo subito una cosa il film non è brutto anzi dimostra più volte di sapersi creare un proprio volto all’interno della saga questo ennesimo capitolo è la dimostrazione che rischiare è qualcosa a cui non piace proprio a nessuno e non servirà tanto tempo per dimenticarci di questo film.
Parte 1- Il mentore (La trama)
Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow (Tom Blyth) è l’ultima speranza per il nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City.
Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird (Rachel Zegler), la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore.
Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.
Parte 2 – Premio all’estetica: è bravo, ma non si applica
100 milioni di budget per Hunger Games: La Ballata Dell’Usignolo e del Serpente diretto da Francis Lawrence (regista dei precedenti capitoli, Io sono leggenda e Constantine) e per quanto sia concettualmente molto interessante questa ricerca di una estetica retrofuturista non passa scena che una domanda continua a girare per la mente… Ma quanto è tutto finto? Un mix di cgi e fotografia che se da una parte riesce ad arrivare l’intento di cosa si vuole fare dall’altro lato tutto ti da l’impressione che alla fine è tutto finto un vero peccato. I costumi sono ottimi e si riescono a farsi strada e a prendere un ruolo all’interno del film.
Parte 3 – Il Pacificatore aka Il Pacifico-Spettatore (o la certezza di un franchise e di Francis Lawrence)
Come ho scritto inizialmente il film tutto sommato è buono e riesci anche a dare una buona profondità ai personaggi che già conoscevamo con i precedenti capitoli, ma davvero serviva?
La chimica tra Lucy Grey e Snow funziona bene, ma forse ci si è dimenticati degli altri tributi che rimangono completamente in sordina e ce ne si dimentica completamente non si crea nessuna empatia e attaccamento verso praticamente tutti gli altri.
Niente di memorabile, un piccolo pezzetto di colonna sonora per generare l’effetto di pelle d’oca per i fan e poi si ritorna al niente. Ottime le performance degli attori e degne di nota le abilità canore di Rachel Zegler.
Il film ha una ottima gestione del ritmo che riesce a far scorrere la maggior parte dei 157 minuti di film, anche se la terza parte sembra tirata avanti quasi con sforzo e conclusa con altrettanto sforzo.