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Recensione Serie TV & Film

Furiosa: l'ultimo baluardo dell'action movie

Tommy Malguzzi • 30 Maggio 2024

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"Dove dobbiamo andare, noi che siamo costretti a vagare per queste lande desolate alla ricerca della nostra parte migliore?". Così si concludeva la meraviglia di Mad Max: Fury Road, un pilastro del cinema d'azione e forse l'ultimo vero capolavoro di quel genere: George Miller, tuttavia, non soddisfatto, decide di tornare nove anni dopo in grande stile con un prequel dedicato al personaggio più affascinante della sua precedente opera, l'imperatrice Furiosa.

 

Un film più classico

Voglio rinfrescarvi un po' la memoria, nel caso non abbiate rivisto Fury Road: perché quel film ebbe tanto successo? Semplice, grazie all'assenza di una sceneggiatura classica. Infatti,il precedente capitolo non fu scritto come un film tradizionale, ma fu concepito attorno a uno schema che si venne messo su carta, ma senza mai trasformarsi in un vero e proprio copione. La quasi totale mancanza di una sceneggiatura dettagliata permise a Miller di concentrarsi su ciò per cui il film era stato ideato: azione e adrenalina. Missione compiuta, dico io.

Una giovane Furiosa viene rapita dal Luogo Verde delle Molte Madri (luogo già noto da Fury Road) da un'orda di biker guidata dall'eccentrico capo Dementus, che uccide sua madre e la tiene prigioniera in una gabbia per un lungo periodo. Durante uno scambio con un altro signore della guerra, Immortan Joe, Furiosa viene ceduta a quest'ultimo, destinata a diventare una delle sue "mogli" riproduttrici. Tuttavia, alla prima occasione utile, riesce a scappare e a far perdere le sue tracce. Da qui inizia la sua storia di vendetta contro Dementus, il quale nel mentre è determinato a rovesciare il dominio di Immortan Joe.

Come potete notare anche da questa breve sinossi, il film segue un approccio più convenzionale e classico nelle sue intenzioni. Come ormai è consuetudine nel cinema hollywoodiano, è suddiviso in ben cinque capitoli, e sebbene questa suddivisione sia ben eseguita, ciò rappresenta uno dei maggiori difetti del film: l'anima di Fury Road, almeno dal punto di vista narrativo, è completamente scomparsa, lasciando spazio a una trama molto più ampia e generale. Questa nuova struttura ingloba non solo la sete di vendetta della protagonista, ma anche diverse linee narrative tutte legate al mondo creato 45 anni fa da George Miller.

Inoltre, la volontà di ricollegarsi forzatamente all'inizio del capitolo precedente ha creato, nelle sequenze finali, alcune discordanze e forzature che distolgono l'attenzione dello spettatore da una storia fino a quel momento piuttosto comune, ma mai banale né poco interessante. Ritengo che i film avrebbero dovuto essere separati in modo netto, per evitare di cadere nell'effetto "Marvel" che è stato tanto criticato negli ultimi anni. Nonostante ciò, ci troviamo comunque di fronte a un'opera ancora una volta epocale, un blockbuster d'autore come non se ne vedevano dai tempi di Fury Road.

Tema importante è invece da ricercare nell'amore, declinato nelle sue diverse forme: se in Fury Road possiamo vedere diverse tipologie d'amore, fugaci che siano, in Furiosa è l'unico sentimento che viene ignorato da Miller. Alla protagonista viene impedito di amare la propria famiglia, la propria patria, di amare se stessa e di provare passione verso un un uomo, è sottile, ma una volta capito cambia completamente la visione della storia dell'Imperatrice.

Un tema importante da esplorare è l'amore, declinato nelle sue diverse forme. Se in Fury Road possiamo osservare diverse tipologie d'amore, anche se fugaci, in Furiosa è l'unico sentimento che Miller sceglie di ignorare. Alla protagonista viene impedito di amare la propria famiglia, la propria patria, se stessa e di provare passione per un uomo. Questo dettaglio, sottile ma significativo, una volta compreso, cambia completamente la percezione della storia dell'Imperatrice.

Voglio lanciare una provocazione: secondo voi, avremmo espresso le stesse opinioni che abbiamo espresso su Fury Road su questo Furiosa se il capitolo precedente non fosse mai stato girato? A voi la risposta.

Edge of the seat

Per definizione, il cinema d'azione deve tenere lo spettatore sul filo del rasoio in ogni momento: che sia per la tensione o per l'adrenalina, questo genere ha sempre puntato a una ricerca sfrenata dello stile e della perfezione tecnica, poiché è spesso il mezzo stesso del cinema a veicolare queste emozioni. Ebbene, Furiosa non fa assolutamente eccezione a questa regola.

In due ore e mezza di film, per più della metà del tempo assistiamo a una continua macchina di morte, letteralmente: è impossibile scegliere tra la sequenza infinita della blindocisterna e l'assalto di Bullet Farm, due momenti cruciali non solo per l'intreccio del film, ma anche e soprattutto per l'azione messa in scena. Nella prima sequenza citata, Miller dimostra di essere ancora in piena forma, riportandoci indietro di nove anni e girando una delle scene action più mozzafiato della storia del cinema, già nell'olimpo insieme alle innumerevoli incursioni alla blindocisterna guidata da Max e compagnia nel primo film.

Da citare anche una ricerca sul suono più raffinata e interessante rispetto al primo film. C'è un momento preciso in cui il suono si attenua, permettendo alle orecchie e alla mente dello spettatore di riposare. Questo obbliga il pubblico a riflettere su ciò che ha appena visto, elaborando le miriadi di informazioni che il regista ha deciso di scagliarci addosso. In queste scene, è il silenzio, un elemento raro in un mondo di motori ruggenti, a essere protagonista, contribuendo a creare alcune delle migliori sequenze del film. Questo dimostra ancora una volta come George Miller sia uno dei migliori registi sulla piazza.

Conclusioni

Furiosa: a Mad Max Saga sta floppando al botteghino e probabilmente farà fatica a recuperare anche con l'home video: per una volta che al cinema possiamo godere di un film tanto gigantesco abbiamo deciso di non andarci. Probabilmente ci meritiamo Fast & Furious: "Non sei fatta per gli occhi degli uomini", ah no, quello era un altro film, flop pure lui.

REGIA: 10

FOTOGRAFIA: 10

SCRITTURA: 9

PROVE ATTORIALI: 8

VOTO: 9

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