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Recensione Serie TV & Film

Evil Does Not Exist: due mondi che collidono

root • 13 Settembre 2023

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Evil Does Not Exist | Come ben saprete se avete seguito le nostre news, in questi giorni si è svolta l’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale. Fortunatamente un nostro inviato è riuscito a partecipare ad alcune delle anteprime più attese del festival; per questo abbiamo deciso di raccontarvi le nostre prime impressioni.

Ogni prodotto di cui parleremo in questa serie di articoli è stato visionato in lingua originale; inoltre nella nostra analisi potrebbero essere presenti degli spoiler secondari, quindi procedete con cautela. Senza ulteriori indugi vi invitiamo a seguirci in questa breve discussione sul film Evil Does Not Exist del regista Ryusuke Hamaguchi e con le splendide musiche di Eiko Ishibashi.

Il regista famoso per aver fatto il pluripremiato Drive My Car torna a sorprenderci con un altro film incredibile. Noi vogliamo sottolineare il coraggio dimostrato a creare un film simile e a presentarlo al festival di Venezia poiché i temi che tratta sono talmente sottili che probabilmente buona parte degli spettatori non capirà quasi nulla.

Per capire Evil Does Not Exist dovrete avere esperienze di vita sia da città che da campagna poiché il film va proprio a trattare il punto di incontro tra queste due realtà. La storia infatti parla di un villaggio di campagna che vive a stretto contatto con la natura, la sua quiete però viene “disturbata” da una compagnia intenzionata a costruire un campeggio nella zona che inevitabilmente danneggerebbe la natura.

Da questo piccolo espediente Hamaguchi va ad esplorare le sue realtà nel profondo e prova a farle collidere tramite un personaggio intenzionato a passare dalla realtà cittadina a quella campagnola. Evil Does Not Exist riesce a dire tutto senza dire niente e ciò lo fa dimostrando con una grandissima tranquillità tutte le azioni dei personaggi e cosa le circonda.

Ma non andate a pensare alla solita trama generica del “non dobbiamo far del male alla natura” perché nonostante questo messaggio sia contenuto nel film, quest’ultimo riesce a snaturarlo. Il protagonista, facente parte della realtà campagnola, si accorge sempre di più tramite la bontà del personaggio intenzionato a farne parte, che forse non è nemmeno lui ad essere nel giusto.

Dopotutto l’uomo come ogni animale vuole espandersi e ricreare un’habitat in cui si trova bene; questo da una parte danneggia la natura ma dall’altra la costringe ad evolversi per adattarsi a noi; e nessuna delle due parti coinvolte in Evil Does Not Exist si trova totalmente nel giusto. Ciononostante qual è secondo voi l’habitat migliore per l’uomo?

Senza star a fare troppe spiegazioni dettagliate vi diciamo che è la città, dopotutto in quell’ambiente abbiamo tutto ciò che ci serve a portata di mano senza pericoli estremi pronti a colpirci possibilmente ogni giorno. Dopotutto le persone che vivono in campagna da sempre si “sacrificano” stando più a contatto con la natura e la sua parte pericolosa dando tutti loro stessi per sopravvivere.

Nella realtà del Evil Does Not Exist il protagonista è consapevole dei sacrifici che fa per dare agli abitanti della città l’habitat perfetto e a loro volta gli abitanti della città sono consapevoli del fatto che il loro lavoro potrebbe aiutare anche gli abitanti della campagna a stare più al sicuro. Purtroppo però il protagonista capisce che questi due mondi è meglio che non entrino in collisione più del dovuto.

Entrambi fanno del loro meglio per aiutare l’altro ma ognuno è consapevole dei propri limiti e di quelli del suo opposto e per questo con un atto estremo ognuno salva l’altro da una vita e ad un habitat a cui non sono abituati e a cui non potrebbero sopravvivere; oppure se volete vederlo in una chiave più estrema uno potrebbe scacciare l’altro dal proprio habitat.

In conclusione Evil Does Not Exist ci vuole dire che l’uomo fa parte della natura stessa e ciò che fa non è diverso da qualsiasi altro animale; cose che per qualcuno sembrano cattive per l’altro sembreranno buone; sono come due membri della stessa specie ma di branchi diversi. E quindi ognuno fa dei sacrifici per mantenere o espandere il proprio habitat e ciò ci riporta al titolo del film; infatti in natura Il Male Non Esiste.

Ci teniamo a dirvi che forse questa interpretazione non è quella corretta quindi vi invitiamo a vedere Evil Does Not Exist quando uscirà ufficialmente, anche se non abbiamo ancora una data precisa, per farci sapere la vostra impressione. Per il momento non possiamo che gioire per la sua vittoria del Gran Premio Della Giuria al festival di Venezia.

Ecco a voi tutti gli altri articoli sui film della Biennale di Venezia:

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