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Fuori dai riflettori: Ed Wood e l’Arte di Amare il Cinema

Michele Marchetto • 25 Luglio 2024

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In questo articolo della nostra rubrica "Fuori dai riflettori" andremo ad approfondire quella che si può definire vera e pura passione per la settima arte con l’aiuto di un regista: Edward D. Wood Jr., meglio conosciuto come Ed Wood, entrato nell’immaginario collettivo come uno dei registi peggiori della storia del cinema.

Ed Wood – Associazione Filmeeting

 

Tuttavia, al di là di quella nomina e di quel cinema apparentemente privo di qualità, si cela un amore puro e incondizionato per il cinema.

La sua fama arrivata col tempo rivalutando i suoi film, nei suoi errori tecnici, con i suoi pessimi effetti speciali, con quel suo uso assolutamente sbagliato di immagini di repertorio per poi concludere con i suoi attori che raggiungevano l’apice dell’arte attoriale tutto costruito in un mix di storie totalmente stravaganti.

In breve: si, Ed Wood non si avvicina minimamente alla nomina di peggior regista, ma anzi quella sua poetica e quel suo fascino da terza categoria ha creato e reso il B-movie una vera propria cultura, diventandone poi il massimo esponente.

Capitolo 1: Vita e Arte di Ed Wood

Difficile scindere la vita e l’arte di un artista, e Ed Wood non è da meno. Nasce nel 1924 a Poughkeepsie, New York. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ed Wood si arruolò nel Corpo dei Marines a 18 anni, esperienza che avrebbe influenzato il suo lavoro successivo.

Dopo la guerra, iniziò la sua carriera con piccoli ruoli da attore e scrittore, ma ben presto si dedicò alla regia.

Nel 1953, diresse il suo primo lungometraggio, "Glen or Glenda", un film semi-autobiografico che affrontava temi di identità di genere e travestitismo.


Ecco che, già dalla sua prima opera, Ed Wood mette subito in chiaro la sua poetica di fare cinema, mostrando il suo essere tramite l’indissolubile legame tra la sua vita e la sua arte. Opere successive, come "Plan 9 from Outer Space" (1959) o "Orgy of the Dead" (1965), magari sviluppano storie meno collegate alla sua vita, ma entrambe incarnano un aspetto fondamentale della poetica esistenziale di Ed Wood.

Un modo, quindi, per parlare di sé, mettendo al primo posto arte e passione e lasciando perdere le critiche e i fallimenti. Ed Wood ha continuato a creare film, trovando nella sua passione per il cinema un mezzo per esprimere la propria identità e visione, sfidando le convenzioni e il rifiuto della società. Ed è questo che poi a noi piace, perché ricordiamo, non è solo un film quello che vediamo.

Capitolo 2: Il Fascino del Cinema B-Movie

Dall’erotico al western, dalla fantascienza all’horror, tutti i generi hanno quella zona che si cerca di nascondere, definita b-movie, ma che in realtà risulta essere quella parte che ci rimane più a cuore.

Budget bassissimi, effetti speciali al massimo del livello dell’artigianalità fatta in casa, attori che fino al giorno prima erano camerieri o muratori, storie assurde e originali: tutto questo è il motivo per cui li amiamo.

Fuori dagli schemi del mainstream classico, Ed Wood è il primo su tutti, ma non dimentichiamo le migliaia di perle che negli anni sono uscite.

Prendiamo in esame qualche esempio: Ed Wood con il suo “Plan 9 from Outer Space” (1959) riesce a tirare fuori un affascinante e stupenda pellicola fantascientifica in cui degli alieni prendono di mira la terra per mettere in atto il loro piano numero 9. Totale capolavoro di Ed Wood che mette insieme alieni e zombie, trucco e costumi al pari di recitazione pessima ed effetti speciali di livello puramente amatoriale.

Plan 9 from Outer Space - Wikipedia

Andando avanti nel tempo troviamo altre perle a basso budget come “L'impero delle termiti giganti” (1977), semplicemente magnifico, diretto dal maestro delle calamità naturali Bert I. Gordon (regista di altri gioielli come “La vendetta del ragno nero” (1958) e “Il cibo degli dei” (1976)).

La regia cerca di nascondere la mancanza di budget mescolando tagli veloci con movimenti di macchina continui per dare un senso di confusione. per poi sfruttare la bellezza vintage degli effetti speciali usando immagini in primissimo piano delle formiche, che creano un effetto vintage ancora dimostrazione della pura magia cinematografica. Basta poi andare avanti nel tempo per vedere come opere con pochissimo budget siano sempre più rivalutate (forse a causa della stanchezza per le grandi produzioni che sono diventate noiose?).

Filmhorror.com - IMPERO DELLE TERMITI GIGANTI (L') recensione

 

Capitolo 3: Ed Wood e l’Eredità del Cinema di Serie B

La carriera di Ed Wood è stata caratterizzata da un insuccesso dietro l’altro, arrivando negli ultimi anni della sua carriera a realizzare film softcore e pornografici, che lo portò poi alla depressione fino alla morte, avvenuta per un attacco cardiaco nel dicembre del 1978.

Ed Wood, scartato e rifiutato dalla società, è perfettamente in linea con la poetica di Tim Burton. Grazie alla realizzazione di un film biografico sulla vita registica di Ed Wood, Burton è riuscito a contribuire a una crescente rivalutazione del suo cinema, consacrando Ed Wood come un vero e proprio regista di culto per il cinema di serie B. 

Picture Perfect: The king of amazingly awful movies – 'Ed Wood' masterfully  captures the wonders of filmmaking | The Spokesman-Review

Guardare un film di Ed Wood, ma anche di tutti quei registi che, indipendentemente dalle limitazioni di budget, cast o qualsiasi altra cosa, ti permettono di entrare in un mondo dove l’immaginazione e la creatività regnano sovrane, è un'esperienza che continua a ispirare e incantare gli amanti del cinema di tutto il mondo.

Un cinema imperfetto, ma che esprime l’amore per questa forma d’arte al meglio.

Thank You. Have a Nice Day (Chopping Mall, 1986)

 

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