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Dogman: Besson sigla il suo capolavoro

root • 8 Settembre 2023

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Dogman | Come ben saprete se avete seguito le nostre news, in questi giorni si sta svolgendo l’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale. Fortunatamente un nostro inviato è riuscito a partecipare ad alcune delle anteprime più attese del festival; per questo abbiamo deciso di raccontarvi le nostre prime impressioni.

Ogni prodotto di cui parleremo in questa serie di articoli è stato visionato in lingua originale; inoltre nella nostra analisi potrebbero essere presenti degli spoiler secondari, quindi procedete con cautela. Senza ulteriori indugi vi invitiamo a seguirci in questa breve discussione sul film Dogman di Luc Besson.

Erano ormai molti anni che il regista francese non portava un prodotto così bello sul grande schermo e forse con quest’ultimo è riuscito a superare anche i suoi “Nikita” e “Léon“. Come sempre Luc riesce a descrivere e a caratterizzare i suoi personaggi e le loro storie alla perfezione e questa volta l’impresa non era per niente semplice.

In suo aiuto però è arrivato l’attore protagonista Caleb Landry Jones che con la sua interpretazione in Dogman può finalmente sbocciare raggiungere i palcoscenici che si merita. Sarebbe veramente bello vederlo almeno figurare tra i candidati all’Oscar per la migliore interpretazione dell’anno perché è difficile vedere così tanta dedizione per un attore verso il proprio personaggio.

Quest’opera è molto difficile da descrivere infatti il regista è riuscito ad inserire nella sua creazione elementi da tutti i generi cinematografici riuscendo a creare una storia sensata, innovativa e affascinante. Si può dire che Dogman è un film con elementi del genere: drammatico, comico, gangster, giallo, horror, musical, politico-sociale, thriller, azione, avventura e molto altro ancora.

Anche tutti gli attori secondari sono riusciti a fare un ottimo lavoro nonostante il loro breve minutaggio e tutti risultano importanti e fondamentali per la progressione del protagonista. Unica “pecca” del film è che variare continuamente da un genere all’altro, nonostante sia realizzato in maniera impeccabile, potrebbe andare a disturbare lo spettatore facendolo sentire disorientato.

In conclusione Dogman si aggiudica un posto tra i film più belli del festival e dell’anno; vi invitiamo, se ne avete la possibilità, di visualizzare questo lungometraggio in lingua originale poiché l’interpretazione del protagonista risulta essere praticamente impossibile da doppiare. Noi non vediamo l’ora di poterlo rivedere quando uscirà ufficialmente, ovvero il 28 settembre.

Ecco a voi tutti gli altri articoli sui film della Biennale di Venezia:

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