Bastarden | Come ben saprete se avete seguito le nostre news, in questi giorni si sta svolgendo l’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale. Fortunatamente un nostro inviato è riuscito a partecipare ad alcune delle anteprime più attese del festival; per questo abbiamo deciso di raccontarvi le nostre prime impressioni.
Ogni prodotto di cui parleremo in questa serie di articoli è stato visionato in lingua originale; inoltre nella nostra analisi potrebbero essere presenti degli spoiler secondari, quindi procedete con cautela. Senza ulteriori indugi vi invitiamo a seguirci in questa breve discussione sul film Bastarden di Nikolaj Arcel.
Presentare un film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è un traguardo ambito da molti registi; allo stesso tempo però rappresenta un grosso stress da sostenere per tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione. Non è facile stare in una sala con persone e giornalisti pronti a giudicare positivamente o negativamente il tuo lavoro e questa tensione si è vista sul volto di Arcel.
Quest’ultimo non ha mai realizzato dei capolavori e la sua reputazione rimarrà per sempre macchiata dal film “La Torre Nera” per il quale ha ricevuto moltissime critiche. La tensione degli autori e la preoccupazione del pubblico riguardante Bastarden però hanno reso il risultato finale ancora più piacevole; infatti il regista è stato giustamente premiato con una standing ovation del pubblico a fine proiezione.
Questo non significa che Bastarden sia un capolavoro, ma secondo il nostro parere ci troviamo davanti ad un ottimo film; grazie anche ad un’interpretazione molto bella da parte di Mads Mikkelsen. In questo caso ci teniamo anche a sottolineare anche la bellezza del comparto sonoro che si sposa perfettamente con ogni sezione del lungometraggio.
Bastarden è tratto dal libro Kaptajnen og Ann Barbara di Ida Jessen e parla di un uomo intento a riuscire nell’impresa praticamente impossibile di coltivare qualcosa all’interno dello Jutland, una terra fredda e piena di briganti. Da questo piccolo incipit Arcel riesce a creare un racconto a metà tra una storia quotidiana e un inverosimile dramma romantico di stampo storico in stile shakespeariano.
Questo contrasto potrebbe dar fastidio ad alcuni spettatori ma si percepisce solo e soprattutto in presenza del personaggio interpretato da Simon Bennebjerg il quale forse ha esagerato troppo con la sua recitazione. Per il resto il film fa un ottimo lavoro nella veicolazione dei suoi messaggi; noi abbiamo apprezzato in particolare come tratta il contrasto tra povertà e nobiltà, la religione, l’ignoranza e il razzismo.
Un altro punto che ci sentiamo di premiare sono le splendide riprese dei paesaggi; per alcuni potrà sembrare un dettaglio superfluo ma l’ambiente ha un ruolo molto importante all’interno di Bastarden. Il regista le sfrutta per accentuare i contrasti tra i personaggi ma anche per mostrarci la progressione della storia e del nostro protagonista.
Tutte le trame del racconto sono legate assieme dall’affascinante storia del protagonista; infatti Mikkelsen riesce a farci percepire perfettamente ogni singola volta che il suo personaggio matura, una maturazione lenta ma che ci fa apprezzare ancora di più il risultato finale. Proprio al termine del film tutto ciò che abbiamo visto e conosciuto va a convergere verso una pura e “semplice” scelta.
Starà a voi scoprire quale è questa fantomatica scelta quando visionerete quest’opera; non vi preoccupate, dovrete resistere solo fino al 5 ottobre. Per il resto noi siamo stati felici del fatto che Nikolaj Arcel sia riuscito a creare un film così interessante e ben fatto come Bastarden; detto ciò speriamo che in futuro si possa superare ulteriormente.
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