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Aggro Dr1ft: l’impossibile “film” di Travis Scott

root • 13 Settembre 2023

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Aggro Dr1ft | Come ben saprete se avete seguito le nostre news, in questi giorni si sta svolgendo l’80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, organizzata dalla Biennale. Fortunatamente un nostro inviato è riuscito a partecipare ad alcune delle anteprime più attese del festival; per questo abbiamo deciso di raccontarvi le nostre prime impressioni.

Ogni prodotto di cui parleremo in questa serie di articoli è stato visionato in lingua originale; inoltre nella nostra analisi potrebbero essere presenti degli spoiler secondari, quindi procedete con cautela. Senza ulteriori indugi vi invitiamo a seguirci in questa breve discussione su Aggro Dr1ft del regista Harmony Korine.

Partiamo dal fatto che questo probabilmente sarà il prodotto più difficile da analizzare di tutto il festival; sappiamo già che Korine non è nuovo alla sperimentazione con i suoi film ma questa volta secondo noi potrebbe aver esagerato fin troppo. Considerate che questa è un’opera che o vi piace molto o vi invoglierà a lasciare la sala come molti hanno fatto durante l’anteprima.

Se ci avete fatto caso non abbiamo ancora usato il termine “film”, questo poiché Aggro Dr1ft è un progetto che non rientra in questo insieme, almeno secondo noi. Per questo motivo è già discutibile il fatto di vederlo proiettato ad uno dei festival del cinema più importanti del mondo come quello di Venezia; ma allo stesso tempo non sembra un prodotto adatto al grande schermo.

Sembra come se il regista avesse voluto fare un esercizio di stile però capite che non a tutti farebbe piacere pagare per vedere qualcosa che non è un film. La sensazione è simile a quella di vedere un quadro altamente astratto, magari qualcuno ci coglie messaggi profondi mentre altri non lo capiscono e di conseguenza non rimangono ad osservarlo più di tanto.

Il messaggio principale che Aggro Dr1ft sembra voler inviare, basandoci anche sulle sensazioni espresse da altri colleghi, è una critica verso il mondo delle AI, dei videogiochi e dei social in generale. Quest’opera criticherebbe il modo in cui quest’ultimi elementi potrebbero influenzare il cinema tanto da stravolgerlo totalmente e creare qualcosa che non è più un film come lo stesso Aggro Dr1ft.

E come idea di base ci potrebbe anche stare, ma per criticare qualcosa solitamente non si dovrebbe fare esattamente quella cosa che stiamo criticando. Ci sono molti modi per criticare qualcosa facendo allo stesso tempo un ottimo film e la storia è piena di esempi simili, quindi noi ci sentiamo di bocciare il progetto di Harmony Korine; ma ora andiamo a vederlo più nel dettaglio.

Aggro Dr1ft sostanzialmente parla di un sicario che vuole avere una vita normale ma che prima di ottenerla si trova costretto a fare un ultimo assassinio; quindi partiamo da una trama molto banale. La prima cosa che però salta l’occhio durante a visione è ovviamente lo stile grafico del prodotto; infatti l’intera pellicola è girata con un continuo effetto simil camera a infrarossi.

Questo effetto collegato alle musiche distorte e ridondanti potrebbe contribuire a causarvi un bel mal di testa; anche se è comunque qualcosa che non si è mai visto prima nel cinema, e ciò non significa assolutamente che sia una cosa positiva. Inoltre Aggro Dr1ft è “abbellito” con un’intelligenza artificiale che crea continuamente degli effetti sullo sfondo e sui personaggi.

Anche se è per fare una critica velata non sembra il momento migliore per usare un AI all’interno di un prodotto cinematografico; soprattutto perché lo sciopero SAG-AFTRA non sembra voler. giustamente, cessare. Nel caso non sapeste di cosa si tratti vi basti sapere che moltissimi impiegati del mondo cinematografico si stanno lamentando tra le altre cose del non voler essere sostituiti dalle AI nei film.

Spostandoci sul lato dei dialoghi, questi sono veramente mal gestiti e sono scritti molto male dato che talvolta assistiamo a ripetizioni della stessa parola per oltre 8 volte. Data l’ispirazione a dei videogiochi quest’ultimi sembrano trovare una fusione tra GTA, Max Payne e Assassin’s Creed; ma a differenza di quest’ultimi il risultato ottenuto in Aggro Dr1ft e molto deludente.

Se la qualità dei dialoghi e scarsa ovviamente non può che esserla anche quella delle interpretazioni attoriali, tralasciando Travis Scott che comunque non fa l’attore come professione principale, il protagonista (Jordi Mollà), l’antagonista principale e il resto dei personaggi risultano veramente ridicoli. Sono leggermente salvati da delle maschere e dall’AI che contribuiscono a colmare la vuotezza dell’opera.

Tralasciando pochissime inquadrature e scelte di regia interessanti il resto del film dovrebbe contenere delle buone scene d’azione ma non riesce a fare nemmeno quello. Quest’ultime risultano essere estremamente banali e piene di momenti morti che spezzano totalmente l’hype accumulato dagli spettatori durante la visione.

In conclusione Aggro Dr1ft è un esperimento che forse voleva comunicare dei messaggi importanti ma sbagliando tutto. E se questo lavoro dovesse veramente contenere una critica verso il mondo videoludico forse sarebbe meglio se il regista si informasse meglio sull’argomento prima di costruirci un progetto sopra. Per il momento non sappiamo ancora quando questo esperimento verrà rilasciato e nemmeno dove.

Ecco a voi tutti gli altri articoli sui film della Biennale di Venezia:

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