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Recensione Gaming

Paper Mario 64, Retrospettiva di un Classico RPG Senza Tempo

Giovanni "Thingy" Russo • 7 Maggio 2024

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In vista dell'uscita del remake di Paper Mario: Il Portale Millenario su Nintendo Switch, torniamo alle radici del franchise e andiamo ad esplorare il capostipite della saga RPG che vede come protagonisti i personaggi del mondo di Super Mario, ma in versione cartacea: Paper Mario per Nintendo 64!

Rilasciato originariamente nel 2000 in Giappone, e nel 2001 nel resto del mondo, Paper Mario è il primo capitolo della saga omonima che vede i personaggi del mondo di Super Mario in un mondo di carta e cartone. Arrivato negli ultimi momenti di vita del Nintendo 64, ha facilmente conquistato il cuore dei fan sia per il modo eccellente in cui riesce a combinare il mondo dell'idraulico italiano e il genere del gioco di ruolo, sia per l'artstyle estremamente originale. Andiamo dunque a scoprire insieme la travagliata storia dietro questo videogioco, perchè è così unico e come si collega a Il Portale Millenario!

Sinossi

"Mario sarà anche in 2D, ma quest'avventura è tutt'altro che sottile! Paper Mario fonde perfettamente il platform dell'eroico idraulico con divertentissime meccaniche da gioco di ruolo, personaggi eccentrici e sfide stravaganti.

Intraprendi un viaggio epico nel Regno dei Funghi per liberare gli spiriti delle stelle imprigionati da un Bowser assetato di potere.

Durante l'avventura combatterai nemici in impegnative battaglie a turni; collaborerai con una variegata scelta di abili compagni, scoprirai minigiochi segreti e cucinerai perfino una torta!" - Pagina ufficiale del gioco sul Nintendo e-Shop

Le origini di Paper Mario

Prima di iniziare a parlare del gioco in sè, è importante fare un passo indietro e soffermarci sul lungo percorso di sviluppo che Paper Mario ha dovuto affrontare, e soprattutto del perchè è nata l'idea di voler rappresentare Mario in un ambiente così unico. 

Super Mario aveva già compiuto il passo in avanti verso il mondo dei GDR nel 1996, anno di uscita di Super Mario RPG sul Super Nintendo Entertainment System. Nato da una inusuale quanto proficua collaborazione con la casa di sviluppo SquareSoft (ora Square Enix), l'idraulico italiano si era tuffato in un mondo di gioco completamente nuovo, dove lo stile di gioco platformer era stato scambiato con uno JRPG, di cui Square era sicuramente la più esperta in quel periodo storico. L'esperimento fu un successo: 2.14 milioni di copie vendute in tutto il mondo, posizionandosi nella classifica dei giochi più venduti del 1996 al terzo posto in Giappone e al sesto posto negli Stati Uniti; statistiche analoghe si sono ripetute anche per il remake rilasciato nel 2023 per Nintendo Switch (di cui trovate la nostra recensione qui), che ha venduto 3.14 milioni di copie in soli 3 mesi dal lancio.

Durante la creazione di Super Mario RPG, i designer di Square avevano deciso di distaccarsi leggermente dallo stile standard che avevano già adottato per le sage JRPG più celebri come Final Fantasy, Dragon Quest e Chrono Trigger, per adattare in maniera più fedele il feel di gioco che il mondo di Super Mario già dava nei titoli platformer più conosciuti. Da qui è giunta la decisione di semplificare enormemente il sistema di gioco, andando quindi ad eliminare gran parte delle tecnicità che contraddistinguevano i giochi di ruolo di quel periodo, e soprrattutto di rendere le battaglie di gran lunga più dinamiche dando la possibilità di interagire con gli attacchi attraverso l'uso di quick-time events. Questi attributi, insieme ad una storia ben curata e ad un cast di personaggi ancora oggi iconicissimo, hanno contribuito allo spopolare di questo titolo.

Visto un successo così incisivo, la scelta più ovvia era solo una: portare un sequel del gioco, con un gameplay simile, sulla nuova console di Nintendo che stava venendo distribuita sugli scaffali proprio in quegli anni. Il Nintendo 64 vide infatti la propria comparsa in Giappone e negli Stati Uniti proprio nel 1996, per poi giungere anche in Europa ed Australia l'anno successivo. Arriva dunque l'annuncio ufficiale: durante il Nintendo Space World del 1997, viene dichiarato che Super Mario RPG 2 è in sviluppo per il dispositivo 64DD, una periferica esterna per il Nintendo 64 che permetteva di leggere dischi invece delle cartucce che il Nintendo 64 base supportava.

Tuttavia, alla direzione del gioco non vi era più SquareSoft. Infatti, Nintendo aveva provato a convincere lo studio a prendere le redini dei lavori ancora una volta, ma invano poichè questi ultimi avevano già firmato un contratto con Sony per lo sviluppo di Final Fantasy VII per la prima PlayStation. Quindi, dopo aver inizialmente affidato il compito ad HAL Laboratory, Nintendo ha infine deciso di dare il progetto ad Intelligent Systems, le menti dietro un'altra saga RPG: Fire Emblem. Quindi, dopo aver convertito il progetto ad un normale titolo per N64 su cartuccia invece che su CD, Intelligent Systems, sotto l'attenta supervisione del papà di Super Mario Shigeru Miyamoto, iniziò con lo sviluppo di questo videogioco.

Una delle menti fondamentali dietro questo progetto fu Naohiko Aoyama, l'uomo a cui fu affidata l'art direction del titolo. Inzialmente, Paper Mario avrebbe dovuto avere uno stile artistico di gran lunga più affine a quello utilizzato in Super Mario RPG. Di questa prima fase di sviluppo ci sono pervenuti poche bozze, nelle quali vedono fare la propria comparsa anche personaggi di altre serie Nintendo come Link di The Legend of Zelda e Samus Aran di Metroid. Tuttavia, Aoyama decise di prendere un repentino cambio di direzione. Infatti, l'art director di Paper Mario era convinto che i videogiocatori si fossero stancati dei modelli poligonali generati a computer e di cui PlayStation si vantava tanto, e che utilizzare uno stile artistico bidimensionale avrebbe aiutato a rendere i personaggi più carini e simpatici, e questo avrebbe aiutato ad attirare una buona fetta di pubblico.

Ispirandosi dunque ad altri giochi come Parappa the Rapper, all'animazione 2D tradizionale e all'opera nell'ambito dei cartoni animati da parte di figure del calibro di Walt Disney, si decise quindi di ambientare l'intera storia di gioco in un libro Pop-up, e quindi in un mondo completamente costruito da carta e cartone. Personaggi bidimensionali si sarebbero dunque ritrovati in uno spazio tridimensionale, il tutto condito dall'estetica cartoon che stavano ricercando. Nasce così Mario Story, nome del titolo in Giappone, che poi fu tradotto in Paper Mario nel resto del mondo, per enfatizzare la natura cartacea del mondo di gioco.

Gameplay

Sul versante gameplay, Paper Mario non si distacca troppo dal suo predecessore Super Mario RPG, e ne riporta le meccaniche che più lo avevano distinto rispetto agli altri GDR dell'epoca: tornano gli incontri nell'overworld, scontrandosi contro i nemici, invece degli incontri casuali, e vengono reinserite anche le meccaniche di interattività con attacchi e nemici. Tuttavia, questo titolo ha portato una netta ventata di novità di per sè, andando ulteriormente a polarizzarsi in una direzione ancora più marcatamente Super Mario-esca del prequel. 

La prima componente che si fa notare è nuovamente la semplicità delle meccaniche RPG, rese questa volta ancora più istantanee ed istintive. I grandi numeri di danni e punti vita che sono iconici in molti dei giochi di ruolo ancora oggi sono stati ridotti ai minimi termini per semplificare tutte le interfacce e le meccaniche di gioco. In aggiunta a ciò, il sistema di statistiche spesso estremamente sfaccettato in altri videogame dello stesso genere, è stato semplificato a sole 3 statistiche principali: Punti Vita, Punti Fiore, che servono come una sorta di Skill Points per utilizzare le abilità più forti in battaglia e Punti Tessera, che servono a determinare quante Tessere possono essere equipaggiate allo stesso tempo. Ogni volta che Mario salirà di livello, sarà possibile incrementare solo una di queste statistiche. L'assenza più evidente sta nelle statistiche offensive e difensive del protagonista, che risultano completamente mancanti. 

È importante anche parlare di un altro dettaglio dello stile di gioco di Paper Mario: oltre ad essere un RPG, di cui abbiamo già parlato in maniera sufficientemente approfondita fin ora, è anche un platformer. Il gioco infatti si distende in due direzioni: una è l'overworld, costituito da vari percorsi e dungeon in cui Mario si dovrà cimentare non solo in sezioni di platform molto variegate e piene di segreti da trovare, ma anche in puzzle più o meno complessi che gli consenteranno di avanzare nella propria avventura. L'altra sono le battaglie contro i nemici che sono disseminati un po' ovunque in tutta la mappa, e che costringeranno Mario ed i suoi compagni ad utilizzare le abilità di cui sono in possesso in manierà intelligente, per evitare di prendere troppi danni e finire in un Game Over.

Proprio riguardo i compagni che Mario troverà nella sua avventura, è doveroso aprire una parentesi. Questi buffi personaggi decideranno di unirsi al party del nostro eroe per varie motivazioni, fornendo a Mario le loro abilità distintive. Questo ha, proprio per ciò di cui abbiamo parlato poco prima, un duplice impatto sul gameplay: le abilità dei compagni, infatti, possono essere utilizzate sia durante l'esplorazione del mondo di gioco, sia in battaglia. Durante le sezioni di platform, tramite i poteri dei propri alleati, sarà possibile interagire con il mondo di gioco in maniera completamente diversa, e spesso i vari dungeon delle zone in cui ci si ritrova sono incentrati sull'uso di queste ultime: Kooper permetterà di colpire bersagli distanti con il suo guscio, Suhie permetterà a Mario di nuotare, mentre Koopostino di fluttuare per brevi periodi di tempo. Durante il combattimento invece, ogni alleato può fornire a Mario supporto con un vario roster di mosse di attacco e di utilità per far fronte ad ogni evenienza.

Ultima caratteristica di cui è importante parlare è la meccanica dei Punti Stella. Dopo aver liberato gli Spiriti Stellari di ogni zona, questi daranno a Mario i propri poteri, utilizzabili come attacchi speciali sfruttando una nuova risorsa chiamata appunto Punti Stella. Ogni volta che si colpisce o si viene colpiti, la barra di questi punti si rifornirà lentamente, raggiungendo varie tacche; è anche possibile utilizzare un'azione chiamata Preghiera per aumentare manualmente questa barra. Una volta ottenuti sufficienti punti, sarà possibile selezionare delle fortissime abilità per ottenere dei grandi benefici per la battaglia in cui ci si trova, spesso ribaltando le sorti dell'incontro.

Storia

Come prevedibile, la storia del gioco è riassumibile in poche parole: Bowser ha rapito Peach, e a Mario tocca salvarla. Niente di fenomenale, e soprattutto è assente il plot twist che all'inizio di Super Mario RPG aveva contribuito a rendere la storia notevolmente più interessante, facendo arrivare un villain ancora più pericoloso di Bowser per poi costringere Mario e il suo storico rivale ad allearsi. Tuttavia, se Paper Mario non riesce su questo versante a stupire i fan, lo fa sicuramente attraverso le tantissime piccole interazioni che contribuiscono a creare un'incredibile atmosfera di gioco che non ha alcun paragone con quella del suo predecessore.

Non solo i compagni di Mario sono estremamente ben caratterizzati, ma anche tutti gli NPC che è possibile incontrare durante l'esplorazione di gioco. Plot-line che si intrecciano, misteri da risolvere, il tutto condito da tanti simpaticissimi sketch di commedia, rendono il mondo di gioco estremamente interessante da visitare e da scoprire. Tutti i mini-arc di storia che si vengono a creare in parallelo alla trama principale sono iconici e godibili da vivere a pieno, e lasciano tutti un'ottima impressione di sè. Non ci sono sezioni noiose, ripetitive o eccessivamente stancanti come spesso se ne ritrovano in molti dei JRPG, anche i più apprezzati: ogni attimo di gioco e ben curato e lascia un ottimo ricordo nei giocatori.

In aggiunta a quello che ho appena detto, vi sono alcune sezioni in cui sarà possibile giocare nei panni della Principessa Peach tra un capitolo di gioco ed un altro. Queste sono forse le parti narrative più intelligentemente scritte di tutto Paper Mario: non solo hanno l'obiettivo di dire subdolamente al giocatore il prossimo luogo in cui Mario dovrà dirigersi per portare avanti la sua missione (e spesso ciò viene fatto nei modi più divertenti e disparati), ma danno anche un'incredibile atmosfera di leggerezza e spensieratezza che contribuiscono a screditare l'armata di Bowser e le loro capacità, strappando più di un sorriso.

Come si collega con Il Portale Millenario?

Spesso considerato il gioco migliore della saga, Paper Mario: Il Portale Millenario è un sequel che mira ad espandere in maniera netta tutte le meccaniche già introdotte nel predecessore, e spesso riesce in modo piuttosto incisivo, motivo per il quale questo titolo si è scavato un posto nel cuore dei fan. Tuttavia, il merito più importante da attribuire a questo sequel è l'effettiva trasformazione in carta di Paper Mario e dei suoi amici.

Mi spiego meglio: anche se il primo Paper Mario è ambientato in un mondo cartaceo, come se fosse un libro pop-up, questa caratteristica non è mai esplorata a fondo se non dal punto di vista estetico. A ricalcare maggiormente questo concetto, vi è il fatto che in Giappone il gioco non si chiama nemmeno Paper Mario! La musica invece cambia con il successore: non solo il titolo americano ed europeo viene esteso anche in territorio nipponico, ma il mondo di gioco è ora più consapevolmente fatto di carta: i personaggi si piegano, accartocciano e sfruttano il loro essere di questo volubile materiale in modo estremamente più creativo.

Per concludere, Paper Mario si dimostra ancora oggi un gioco di ruolo estremamente fresco ed innovativo ancora tutt'oggi, ed è assolutamente una perla da giocare in vista del remake de Il Portale Millenario. Le meccaniche introdotte in questo capitolo hanno segnato non solo i sequel dello stesso franchise, ma anche tutti gli altri RPG di Super Mario che sono venuti negli anni a venire. 

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