Unity, il celebre engine di sviluppo per videogiochi, ha annunciato un repentino cambio di prezzi previsto per il 2024, e la cosa ha scontentato in molti.
Unity è uno degli ambienti di sviluppo più popolari sul mercato videoludico, sia grazie alla sua economicità se paragonato ad altri engine, sia per la semplicità che offre a sviluppatori alle prime armi. Fino ad oggi, Unity richiede come unico costo un abbonamento ad un servizio annuale, il cui prezzo è poco inferiore ai 2.000$, se il budget o le entrate dello sviluppatore sono superiori ai 100.000$ Dollari annui; in ogni altro caso, Unity è disponibile gratuitamente ed è possibile sfruttare ogni sua funzione e pubblicare senza dover rendere nulla all’azienda che ha sviluppato il programma.
Tuttavia, un nuovo comunicato ha riferito che dal 2024 saranno introdotte delle nuove tasse piuttosto esose su i giochi rilasciati, e la notizia ha immediatamente scontentato l’enorme fetta di community amatoriale che prova a pubblicare i loro videogiochi usando Unity: andiamo a scoprire nel dettaglio tutte le informazioni.
I nuovi prezzi
A partire dall’1 Gennaio 2024, sarà applicata una tassa di prezzo variabile su ogni installazione del videogioco sviluppato da Unity, purché questo rispetti entrambe le seguenti condizioni:
- Il gioco deve aver incassato 200.000 USD (Unity Personal e Unity Plus) o 1.000.000 USD (Unity Pro e Unity Enterprise) negli ultimi 12 mesi;
- Il gioco deve aver registrato 200.000 (Unity Personal e Unity Plus) o 1.000.000 (Unity Pro e Unity Enterprise) installazioni in tutto il periodo di rilascio.
Le tasse applicate in questo casso dipendono sempre dal piano di Unity a cui si è iscritti, e partono da una base di 0.20 USD per la versione standard:
Sono state disposte delle tasse ridotte per ogni vendita effettuata in un mercato emergente, ovvero che non rientra nei seguenti paesi: Stati Uniti, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia, Svizzera, Corea del Sud e Regno Unito.
Il servizio entrerà in vigore soltanto per le installazioni che avverranno dal 2024 in poi, e quindi chiunque abbia già un gioco sul mercato sviluppato in questo engine non dovrà retroattivamente pagare la tassa per ogni installazione che va oltre i 200.000, come da nuove norme, ma inizierà a farlo solo nel 2024.
Cos’è un’installazione?
La scelta del termine “installazione” invece di “acquisto” è indicativa di una delle policy che Unity vuole rilasciare con queste nuove tasse: lo sviluppatore dovrà sborsare la quota non quando il gioco è acquistato su uno dei servizi di distribuzione come Steam oppure su console, bensì ogni qualvolta il gioco viene fisicamente installato sul dispositivo. Per esempio, installando e disinstallando un gioco due volte, farà pagare la quota due volte allo sviluppatore.
Questi presupposti sono estremamente nocivi per il mercato videoludico a causa delle seguenti problematiche:
- Giochi gratuiti dovranno comunque sborsare la quota anche se le entrate per download possono essere molto più basse di ciò che Unity richiede;
- Installare una copia piratata di un gioco conta come installazione ai fini di Unity;
- Demo, versioni di prova, servizi di abbonamento e giveaway da parte degli sviluppatori verranno tassati ugualmente, anche se le entrate sono nulle.
Unity ha da poco rimosso dal FAQ sul loro sito la sezione dove questi presupposti erano chiaramente esplicitati, lasciando solo la dichiarazione che le copie piratate del gioco non saranno addebitate grazie a sistemi di rilevamento che possiedono, ma dei quali non possiamo stabilire l’efficienza; è probabile che queste condizioni stiano però venendo riviste da parte del team a causa dell’enorme polverone alzatosi su i social in queste ore.
Quali saranno le conseguenze?
Difficile a dirsi. Una cosa è chiara: l’impatto sul mondo videoludico non sarà per niente positivo. Unity è uno dei servizi più usati dagli sviluppatori che non hanno molti fondi a propria disposizione e che vogliono solo esaudire il sogno di pubblicare un gioco; queste tasse vanno a minare l’innocenza di molti team, che potrebbero essere costretti a dichiarare bancarotta a causa del successo di un gioco rilasciato gratuitamente e che non fa molti guadagni tramite gli acquisti in app.
Tra tutti gli ambienti di sviluppo sul mercato, come Unreal Engine, Godot, Game Maker Studio 2 e altri ancora, nessuno richiede costi così esosi, quindi molti sviluppatori stanno considerando di cambiare engine per passare ad un’alternativa economicamente migliore. Tuttavia, sviluppatori che sono già al termine dello sviluppo di un gioco rilasciato in Unity, stanno sollevando il problema con insistenza a causa della condizione in cui si trovano, sperando che l’azienda decida di tornare su i propri passi e rimuovere questi nuovi prezzi, o quanto minimo decida di abbassarli.
Tralaltro, fra le altre cose, vi sono anche titoli molto importanti ed ancora attivi che sono stati sviluppati in Unity, come ad esempio Genshin Impact e Honkai Star Rail, i due gacha di Hoyoverse, ma anche Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, i remake di quarta generazione sviluppati da studio Ilca per the Pokémon Company, per non parlare dei numerosi giochi indie che hanno fatto un enorme successo come Hollow Knight, Cuphead, Among Us, ecc. Queste case produttrici potrebbero effettuare un ricorso legale nei confronti dell’azienda a causa delle enormi perdite economiche che questa nuova policy prevederebbe e che non erano previste nei termini iniziali di pubblicazione.
Cosa ne sarà del mercato videoludico dal 2024 è un mistero, probabilmente il mercato indie si sposterà su altri engine, oppure l’idea di questi nuovi prezzi sarà abbandonata, è impossibile dirlo ora come ora. Speriamo bene…
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