A partire dal 6 agosto, si sono diffusi su Internet numerosi leak di episodi di anime e serie TV, mesi prima della loro messa in onda ufficiale. Tuttavia, la responsabilità non ricade su Netflix.
In questo articolo, XEUD esplorerà la verità dietro questa vasta fuga di contenuti da piattaforme come Netflix, Paramount+ e altre, analizzando l'origine e le possibili conseguenze di questo evento.
L'Origine dei Leak
L'origine di questi leak è stata identificata sul noto forum online 4Chan, dove un utente ha inizialmente caricato alcuni episodi del remake di Ranma 1/2, di Dandadan e del film Mononoke. Inizialmente si pensava a un semplice leak legato a trasmissioni in anteprima, come quello della terza stagione di Re:Zero, ma la situazione si è rivelata molto più seria.
Con il passare dei giorni, i leak si sono intensificati, arrivando a includere, con mesi di anticipo, l'intera stagione di Ranma 1/2, i primi sei episodi di Dandadan, l'intera serie di Terminator Zero, e persino alcune serie non anime, come la seconda stagione di Arcane e la terza di Heartstopper.
Non si tratta di un attacco hacker diretto ai server di Netflix. Dopo aver discusso con lo stesso leaker e analizzato il materiale trapelato, è emerso che il responsabile avrebbe ottenuto (non è chiaro se tramite il dark web o in forma privata) delle chiavi di accesso ai server di un'azienda partner di Netflix, Iyuno.
Queste chiavi gli hanno permesso di ottenere credenziali con cui accedere ai video in formato di produzione, non ancora completi. Il leaker ha quindi registrato lo schermo e condiviso i video online.
L'azienda Iyuno e non solo...
Iyuno è un partner di lunga data di Netflix, ma anche di altri servizi di streaming, occupandosi della traduzione e del doppiaggio di molte delle loro serie. Non è quindi sorprendente che questa azienda abbia accesso anticipato ai materiali rispetto alla data di messa in onda. Inoltre, la qualità video dei leak è molto bassa (360p).
Sembra che anche altre aziende simili a Iyuno siano state vittime di accessi non autorizzati, consentendo al leaker di ottenere in anticipo contenuti presenti anche su Paramount+, Warner Bros e altre piattaforme
La risposta da parte di Netflix e Iyuno
Il 9 agosto, Netflix ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui afferma di essere a conoscenza del leak:
"Uno dei nostri partner di post-produzione è stato compromesso e i filmati di diversi nostri titoli sono purtroppo trapelati online. Il nostro team sta agendo in modo aggressivo per far sì che venga eliminato".
Sebbene Netflix stia cercando di prendere delle contromisure insieme al partner compromesso, il leaker su 4Chan afferma di essere stato bloccato, ma di avere tanti altri modi per garantirsi nuovamente l'accesso.
Iyuno, da parte sua, ha risposto con la seguente dichiarazione:
Iyuno è a conoscenza di un recente problema di sicurezza che riguarda l'accesso non autorizzato a contenuti riservati. Proteggere la riservatezza dei nostri clienti e garantire la sicurezza dei loro contenuti è la nostra massima priorità. Stiamo indagando attivamente su questa violazione della sicurezza per ridurre ogni rischio potenziale e identificare le parti responsabili. In caso di cambiamenti o informazioni rilevanti, rilasceremo ulteriori dichiarazioni.
Cosa succederà in futuro?
I video trapelati rappresentano principalmente un danno per gli spettatori che vogliono evitare spoiler. Poiché i contenuti sono in lingua originale e di bassa qualità, suscitano poco interesse anche tra coloro che praticano la pirateria.
Ciò non significa che Netflix e Iyuno possano ignorare la situazione. Si trovano ora in una posizione mediatica particolarmente scomoda e potenzialmente pericolosa, che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione già delicata di Netflix.
È probabile che i leak continuino nelle prossime settimane, dato che il materiale disponibile è ancora molto, e non solo in formato video.
XEUD consiglia vivamente di non cercare questi contenuti online e di attendere le release ufficiali nei prossimi mesi. In caso di ulteriori sviluppi, questo articolo verrà aggiornato.
