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Intervista Anime & Manga

Intervista a Mogiko: Un incredibile debutto con Black Letter

Michele "PingWer" Cosentino • 15 Maggio 2024

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Gli uomini sono fortunati rispetto agli animali, degli angeli li avvertono, con una lettera nera, di data e ora della loro morte...

Black Letter, disegnato e scritto da Mogiko (Giulia Monti), che abbiamo già conosciuto per il suo debutto con il manga erotico Yo-Chan First Stream, insieme a Volpescu, ci presenta una storia da tratti molto diversi dalla precedente.

In un mondo dove le persone si “spengono” in momenti prestabiliti, Rushi lavora in un’agenzia funebre che si occupa delle “cerimonie di spegnimento”, diventate ormai questione mondana. Ma qual è la natura degli angeli e di che invisibile disegno fanno parte? Un fatto imprevisto porta Rushi ad avvicinarsi al segreto delle lettere nere e al misterioso piano che regola i destini di tutti...

I pro e contro di questo primo volume

È difficile commentare un'opera con un solo volume uscito, infatti possiamo dire che questi primi capitoli che vediamo non sono altro che un prologo che mette in moto il nostro gruppo di protagonisti. I disegni sono estremamente curati e dettagli, soprattutto negli sfondi, con tratti più semplici sui personaggi, che riescono ugualmente a far esprimere al meglio i sentimenti e le emozioni. 

Black Letter volume 1 ©2024 Giulia Monti

Il design delle tavole è particolarmente elaborato e permette una narrazione fluida con scene particolarmente lunghe che danno proprio quel senso dello scorre e dell'importanza del tempo. Sembrano quasi dei frame presi da un anime. La scelta di alcune inquadrature mi lascia un po' perplesso, ma tutto sommato non spezzano eccessivamente la narrazione riuscendo a creare la giusta enfasi nelle scene più importati.

Non voglio sbilanciarmi troppo, ma il lavoro fatto da Mogiko è incredibile, sopratutto se consideriamo che è il suo primo manga serializzato. Una volta che la serie sarà completata, realizzerò una recensione più dettagliata e completa.

Il manga è edito da EDIZIONI BD ed è disponibile in tutte le fumetterie e store online.

Black Letter volume 1 ©2024 Giulia Monti

Intervista

D: Da dove è nata l'ispirazione per una storia sugli angeli e sulla morte? Già dal primo volume si intuisce quale possano essere gli insegnamenti che vuoi dare, c'è un motivo particolare nella scelta di questi temi?

Non c’è stata una vera e propria ispirazione, ricordo che dal nulla mentre lavoravo alla mia tesi mi è venuto in mente questo concept di “angeli che consegnano delle lettere su cui è scritta la data della morte delle persone”. Ho ricevuto qualche commento che sottolineava un’ispirazione di trama con il manga Ikigami di Motoro Mase. Non nascondo che NON conoscevo il manga e “l’ottimo tempismo” ha voluto che Planet Manga lo ristampasse proprio durante la pubblicazione della mia anteprima del capitolo. Ho letto recentemente il manga, e posso confermare che la storia è completamente diversa sotto ogni aspetto, e fortunatamente chi lo ha letto se n’è accorto. Anni dopo, ho ritirato fuori questo concept per utilizzarlo come trama quando mi si è presentata l’occasione di realizzare il mio primo manga con JPOP/BD. 
Per quando riguarda la scelta dei temi, posso dire che delle tematiche più profonde come quella della morte mi ha sempre affascinato, soprattutto perché sono quelle che poi generano molti spunti di riflessione e diversi interrogativi nei lettori. 

D: Lo stile dei tuoi personaggi è unico e inconfondibile, ma ho notato una leggera somiglianza, in alcuni aspetti, allo stile di Tatsuki Fujimoto, hai preso ispirazione da lui?

Il mio stile di disegno si rifà inconsciamente a ciò che mi piace. Sicuramente riesco a notare nel mio stile dei dettagli ripresi da altri mangaka e artisti che stimo tantissimo, come ad esempio Inio Asano, Posuka Demizu, Sui Ishida, e sicuramente anche Tatsuki Fujimoto. In alcune tavole sono nascoste delle citazioni od omaggi ai miei artisti preferiti, che vi sfido a trovarle (ride).

D: Come mai hai scelto, come formato, il manga e non il manhwa (fumetto coreano)? Ci sono dei vantaggi o e solo una scelta stilistica?

Principalmente è una scelta stilistica, dettata anche dal fatto che mi piace molto realizzare e progettare il design delle tavole. Personalmente preferisco la sensazione dello girare la pagina per un colpo di scena o il concludersi di un’azione, piuttosto che lo scorrere verso il basso come nel formato webtoon tipico dei manhwa. Credo ci siano anche dei vantaggi in termini tecnici, in quanto l’editore che vuole pubblicarlo in formato cartaceo, che spesso è ciò che genera profitto all’opera, dovrebbe fare un doppio lavoro per riadattarlo in un formato a pagine. Lavoro fattibile ma comunque molto complesso se si partisse da un webtoon.

D: Oltre al formato, hai interamente preso tutti gli aspetti del fumetto giapponese, altri autori invece hanno preso solamente lo stile, come mai questa scelta?

Da autrice voglio che la mia storia arrivi a più persone possibili. In questo momento il medium del manga è un mezzo di comunicazione molto forte per poter raggiungere sia giovani sia adulti. Ho sfruttato quindi la mia grande passione e conoscenza di questo mondo per realizzare un prodotto che a tutti gli effetti possa essere identificato a livello stilistico come manga. La maggior parte degli euromanga a volte non vengono considerati dai lettori proprio perché hanno piccole differenze di layout e stile. Io ho provato a non far provare questa sensazione (considerata purtroppo negativa) a chi sfoglia il mio fumetto. Anche i balloon hanno un formato più verticale che orizzontale, nonostante non ce ne sia bisogno per scrivere del testo in italiano. Questo perché tutti i manga che noi leggiamo sono tradotti dal giapponese, e quindi siamo abituati a vedere una tipologia di balloon che hanno quella forma dovuta al testo originale. Stiamo anche lavorando assieme all’editore per riuscire a portare l’opera al di fuori dell’Italia, quindi speriamo anche che l’altezza dei balloon serva anche concretamente a inserire dei testi in giapponese (faccio le corna).

D: Quanti volumi avrà la serie e quando uscirà il prossimo?

Nonostante lo scheletro della trama della storia sia tutto già delineato, non sono stati fatti tutti gli storyboard di ogni volume. Quindi idealmente Black Letter avrà un totale di volumi compresi tra i 5 e i 10. Il volume 2 è già a una buona fase di lavorazione, il mio ideale sarebbe riuscire a mantenere una velocità di produzione simile a quella dei tankobon giapponesi, ovvero uno ogni 3 mesi. Più verosimilmente, dato che a lavorarci sono da sola e non ho assistenti, potrebbe essere più vicina a un volume ogni 4 mesi. 

D: Quanto tempo hai impiegato per scrivere la storia e realizzare i disegni?

La fase di scrittura di tutto lo scheletro della storia è durata circa un anno. I tempi stimati per la realizzazione di un volume sono un mese per la sceneggiatura e la scrittura dei dialoghi, più due o tre mesi per la realizzazione dei disegni. Per questo primo volume i tempi sono stati un po’ più lunghi in quanto la creazione del primo capitolo mi ha portato via diverso tempo, poiché questo sarebbe uscito come mini volume in omaggio e avrebbe dovuto funzionare come capitolo pilota per la serie. Aveva quindi una grande importanza. Vi svelo di aver modificato alcuni disegni del primo capitolo nella release del tankobon ufficiale, dato che da quando l’ho consegnato all’editore a quando è uscito poi il volume è passato tantissimo tempo e non ero più soddisfatta. 

Ringraziamo ancora JPOP, Edizioni BD e Mogiko

Per altre interviste a tema anime e manga visitate la nostra categoria INTERVISTE

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