Viste le recenti opinioni contrastanti data l’uscita di Enotria: The last song, ne vogliamo approfittare per parlare dell'impatto dei Souls-Like sull'industria videoludica.
Per capire dove ha "sbagliato" Enotria, bisogna risalire all’origine dei giochi souls, fino al 1996, con l’uscita del primo volume di Berserk di Kentaro Miura.
Il presidente di FromSoftware, Hidetaka Miyazaki, ha ammesso in svariate interviste, che la sua opera è largamente ispirata al manga di Miura.
Il genere Souls-Like nacque nel 2009 con l’uscita di Demon's Souls, il gioco diventò estremamente famoso, non solo per la sua ambientazione fantasy dark, ma anche per la sua difficoltà.
Demon’s souls, divenne un'opera fine a sé stessa, ma due anni dopo uscì il primo titolo di una saga avente le stesse caratteritiche: Dark souls.
La trilogia si concluderà con il DLC di Dark Souls III: The ringed city. Queste opere mantennero il titolo di “giochi più difficili al mondo” per moltissimi anni, ancora oggi, in molti, li considerano tali.
Ma non è certo solamente per la difficoltà di essi che divennero così famosi. Infatti moltissimi rimasero colpiti dalla vastità di personalizzazione del gameplay, il design che non pecca mai (o quasi) e soprattutto l’immensa Lore che si trova dietro essi.
Come colleghiamo tutto questo ad Enotria: The last song?
Nel corso degli anni, molti appassionati cercarono di ricreare le loro storie e le loro idee seguendo il genere dei Souls.
Altri invece ammirarono talmente tanto il lavoro che decisero di creare un’opera che ne seguisse tutte le regole.
Infatti l’anno scorso, per la Ps5 usci’ Lies of P; un gioco ispirato alla famosissima storia di Pinocchio di Carlo Collodi, nel genere di Dark
Souls, mantenendo le meccaniche e aggiungendone di nuove.
Lies of P, venne fortemente apprezzato (con qualche opinione contrastante), perché gli sviluppatori erano riusciti a creare un'ambientazione ispirata
all’Italia e alla Francia, mantenendo tuttavia la macabrità del genere Souls e la sua crudezza.
Enotria: The last song, quindi, che impatto ha avuto?
Ora che abbiamo capito la collocazione di Enotria “nell'albero genealogico dei Souls-Like”, bisognerebbe capire che impatto ha sull’audience di questo genere.
Dato che anche Enotria, cerca di richiamare l’italia nelle sue ambientazioni, ci si sarebbe potuto aspettare che il gioco fosse stato simile a Lies of P, con una
storia completamente originale.
Se il titolo fosse per lo meno sufficiente in tutti i suoi aspetti, avrebbe potuto avere forse anche maggior successo del suo predecessore.
Sfortunatamente però, Enotria si configura in un genere dell’industria videoludica che non ci va piano, neanche sui nuovi sviluppatori.
Se anche solo qualcosa tra i suoi aspetti fosse più debole di altri, la critica ci andrebbe estremamente pesante rischiando un ipotetico collasso dell'industria indie legata al genere.
Ogni passo di troppo che si fa’ con un Souls-Like, e’ un passo indietro per l’intero genere.
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