Enotria: The Last Song, buone le intenzioni, ma rimane ancora molto lavoro da fare

Enotria, conosciuto in precedenza come Project Galileo, è un gioco action souls-like della casa di sviluppo Jyamma Games. Il gioco ci ha catturato per via del suo fascino estetico, offrendo nell'immaginario dei souls-like un aspetto luminoso, festoso e colorato grazie alle ispirazioni italiane. Purtroppo non è stata altrettanto affascinante l'esperienza ludica offerta in questi giorni dalla demo, che ci pone molti dubbi sulla qualità del titolo. Riteniamo che Enotria possa giovare molto di un nuovo rinvio corposo, che offra diversi mesi al team italiano per rivedere certi aspetti del gioco.

Un mondo estremamente affascinante

Non tutte le nostre opinioni sulla demo son negative, in quanto Enotria ci ha sorpreso su vari punti di vista. La cosa che più abbiamo apprezzato di Enotria è stata la bellezza delle aree e dei design, ricche di colori e molto variegate, che riescono a valorizzare le ispirazioni italiche del titolo. Siamo anche rimasti colpiti del level design delle aree, che, bisogna ammettere, in malafede, non immaginavamo così curato e naturale. Esplorando le fantastiche aree di Enotria non si ha la sensazione di star vivendo un mondo ludico, creato artificialmente per essere giocato da una persona, ma di star visitando una vera località Italiana, con una topografia naturale e realmente esistente.

Meccaniche interessanti, ma un sistema di gioco troppo difettoso

Nonostante abbiam trovato la meccanica delle maschere estremamente interessante, o anche lo skill tree un'aggiunta affascinante, queste meccaniche subiscono un grave contraccolpo dal sistema di gioco alla base di Enotria, che abbiam trovato terribilmente fallato e privo di un'anima. Un giocatore veterano, mettendo le mani su Enotria, potrebbe sentire una sensazione di familiarità, ma è proprio quest'ultima a essere una delle più grandi pecche di Enotria. Le somiglianze con i titoli di casa From Software sono troppo palesi, e arrecano solo danno a Enotria, in quanto viene complesso percepirlo come un titolo a sè stante e originale. A questa sensazione poi si aggiunge anche la legnosità del gameplay e la innaturalezza di certe animazioni, come quella del movimento, che pare non andare alla stessa velocità della navigazione della mappa, creando così una costante impressione di scivolio continuo.

Soffermandoci su altre meccaniche, troviamo che la stabilità sia troppo invasiva come meccanica, il parry non riesce a soddisfare a pieno il giocatore, in quanto il rischio al quale si va incontro per eseguire una parata perfetta è estremamente alto, mentre la ricompensa quasi nulla. La natura stessa del parry rende anche fastidioso e inutilmente complesso affrontare orde di nemici, in quanto una singola parata perfetta non rompe l'equilibrio del nemico, nemmeno del più insignificante di essi. Genera un senso di fastidio anche il fatto che la parata non cancelli i frame di recupero delle mosse. Quest'ultima peculiarità ci ha lasciato al quanto interdetti, lasciandoci al quanto confusi sulla tipologia di gioco, che varia innaturalmente tra posizionamenti strategici, nel quali viene ricompensata la capacità di analisi del giocatore, e combattimenti frenetici in cui conta solo la reattività agli stimoli da parte degli NPC.

In conclusione, rinnoviamo l'invito al team di Jyamma Games riguardo al prendersi più tempo, in quanto il progetto ne gioverebbe, e sarebbe un peccato che un titolo dall'aspetto così carismatico soffra di tali problemi, e non vediamo come molti di essi possano venir corretti in soli tre mesi.

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