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Recensione Gaming

Blasphemous, Penitenza e Redenzione

root • 19 Agosto 2023

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Ambientato in una terra afflitta da una Sacra piaga, Blasphemous è un souls-like metroidvania che racconta dolore e afflizione, ma anche espiazione e perdono.

L’impatto che la trilogia di Dark Souls ha avuto sulla comunità videoludica è indubbio, e molti sviluppatori hanno provato a cimentarsi nella creazione di titoli simili, dando quindi vita al sottogenere souls-like. Aggiungiamo come ingrediente finale un altro sottogenere che negli ultimi anni ha riscosso un enorme successo nella community indie, ovvero il genere metroidvania, ed ecco sfornato Blasphemous, il souls-like platformer sviluppato da The Game Kitchen e pubblicato da Team17.

Blasphemous
Anno: 2019
Genere: Platform, Azione, Avventura
Piattaforme: PC, Switch, PS4, Xbox One

Sinossi

– Pagina ufficiale del gioco sul Nintendo E-Shop

Recensione

Blasphemous è ambientato nella terra di Cvstodia, una landa afflitta da un potere divino che è chiamato dai più “il Miracolo“. Questa forza divina spinge le afflizioni e i tormenti dell’anima a manifestarsi in forma fisica, tormentando o benedicendo allo stesso modo tutti gli abitanti di Cvstodia. È anche reso implicito che il Miracolo eserciti la sua influenza anche sul dilatarsi del tempo, permettendo quindi a diverse figure di poter restare in vita anche per numerosi secoli.

Il protagonista della storia è un guerriero senza nome, appartenente alla Confraternita del Dolore Silenzioso, che è riportato in vita per volontà del Miracolo, sopravvivendo quindi al massacro dei suoi confratelli ordinato da Sua Santità Escribar, il prelato con autorità maggiore in tutto il gioco. Questo guerriero è diverso dagli altri, in quanto impugna la spada Mea Culpa, nata per volontà del Miracolo; il suo obiettivo è quello di espiare le sue colpe, la sua punizione è il silenzio alla quale è costretto per i voti fatti alla confraternita.

La narrativa di Blasphemous si dirama in maniera tridimensionale, fornendo gran parte delle informazioni e degli aneddoti sul mondo di gioco attraverso le descrizioni degli oggetti importanti e dei collezionabili opzionali. Ogni singolo oggetto ottenibile ha una descrizione unica che va ad enfatizzare la storia dietro quel particolare strumento, e man mano che si ci ritrova in possesso di nuovi collezionabili, la storia del mondo di gioco va a meglio delinearsi, riempendo le zone d’ombra che si creerebbero altrimenti.

Tuttavia, per quanto il lavoro di costruzione della storia sia svolto in maniera encomiabile, molte cose sono buttate un po’ al vento o non spiegate, lasciando numerosi vuoti ed elementi cardine senza sufficienti elementi che vanno a costruire la loro backstory. Se paragonato al lavoro minuzioso che è alla base della lore di altri titoli che vogliono dare una narrativa simile, come ad esempio i Souls oppure Hollow Knight, è evidente che Blasphemous non riesce allo stesso modo; la differenza è comunque solo nel paragone con altri titoli, in quanto la storia di per sè risulta ben scritta, coinvolge al massimo i giocatori e permette a tutti di immergersi al meglio nelle terre di Cvstodia.

Il gameplay si presenta come un regolare hack and slash, dove il giocatore ha a propria disposizione pochi ed efficaci strumenti di combattimento: la possibilità di saltare, quella di schivare tramite un dash e ovviamente una spada con la quale attaccare i propri nemici, ed eseguire utilissimi parry per bloccare i loro attacchi. In aggiunta a ciò, saranno fornite al giocatore due Boccette biliari, tramite le quali è possibile recuperare punti vita. I giocatori più stagionati noteranno in queste opzioni le stesse identiche, o quasi, fornite al protagonista di Dark Souls, ergo la matrice souls-like del gioco.

Questo titolo però presenta una sostanziale differenza dalla saga di From Software: la prospettiva. Blasphemous è infatti un gioco in 2D, e quindi stravolge completamente le meccaniche dei souls, riproponendole in forma bidimensionale. Il combattimento quindi si adatta e si modifica a uno stile più conforme ai giochi metroidvania, titoli bidimensionali dove il focus principale è l’esplorazione e l’ottenere via via sempre più oggetti per poter superare gli ostacoli precedenti.

Il level design di Blasphemous è ben curato, le mappe sono piene di nemici da esplorare e segreti da scoprire, ma anche di letali ostacoli; tuttavia, queste mappe sono spesso una lama a doppio taglio. Infatti, le meccaniche di platform di Blasphemous spesso non sono sufficientemente veloci o precise, e questo causa errori grossolani nel movimento del giocatore che spesso portano a morti inutili se non si è attenti (si parla principalmente di hitbox poco concessive sulla precisione degli input e dei movimenti).

Il fighting system è frenetico e divertente, e porta un buon livello di profondità attraverso le abilità sbloccabili, i grani di rosario e i miracoli; tuttavia, lo stile bidimensionale poco giova al sistema di combattimento e lascia spesso l’amaro in bocca quando si viene colpiti ingiustamente a causa di hitbox troppo grandi o quando non si riesce a rollare attraverso un nemico e quindi si viene colpiti dal suo attacco. In aggiunta a ciò, alcune combinazioni di oggetti e miracoli rendono quasi tutte le battaglie del gioco triviali, e questa cosa pesa in maniera abbastanza sostanziosa sul bilanciamento di Blasphemous, che diventa più semplice nell’end-game piuttosto che aumentare di difficoltà.

La grafica è invece uno dei punti più forti di Blasphemous: la pixel art è estremamente dettagliata, sia nelle animazioni che nei personaggi che negli sfondi. Lo stile va ad emulare i giochi per snes e sega genesis, raggiungendo però livelli di dettaglio ancora più elevati, portando Blasphemous in cima ai giochi che utilizzano lo stile pixel art.

La colonna sonora non spicca per iconicità, e la maggior parte delle ost sono da un lato ben fatte, ma anche abbastanza generiche e ricadono in secondo piano rispetto alle iconicissime colonne sonore di altri giochi indie. Tuttavia, tutte le musiche eseguono il proprio lavoro egregiamente, accompagnando alla perfezione il giocatore e il protagonista di Blasphemous attraverso il proprio pellegrinaggio all’interno di Cvstodia.

Anche se Blasphemous non è riuscito a raggiungere l’apice delle tematiche e delle meccaniche che va ad esplorare, resta un’esperienza fantastica, piena di colpi di scena e battaglie epiche all’ultimo sangue. Se siete fan di questo genere, è un’esperienza immancabile che convinco ai più; se invece siete novizi alle avventure di questo tipo, forse è meglio iniziare da capisaldi come Dark Souls o la buona vecchia saga di Metroid. Però, il secondo titolo della saga di Blasphemous, potrebbe avere qualche asso nella manica inaspettato… Non ci resta che aspettare per scoprirlo.

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VOTI:
Gameplay: 8
Grafica: 9.5
Sonoro: 7.5
Narrativa: 8.5

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