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Articolo Anime & Manga

One Piece e Detective Conan: intervista ai due autori

root • 11 Agosto 2023

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L’intervista agli autori di One Piece e Detective Conan: Eiichiro Oda e Gosho Aoyama, è apparsa sulle pagine del Weekly Shonen Jump e del Weekly Shonen Sunday per festeggiare il superamento dei 100 volumi di entrambi i manga.

Questa intervista risale ad un anno fa, ma abbiamo voluto riportarla dato che l’avevamo già tradotta e pubblicata su Instagram. Sono anche presenti importanti dialoghi sul Gear 5, che ha fatto recentemente il suo debutto in versione anime.

In una precedente intervista, Aoyama-sensei aveva affermato “sarebbe interessante parlare con Oda-kun. Come compagni che arriveranno a 100 volumi contemporaneamente, mi piacerebbe parlare di varie cose”. Oda-sensei aveva risposto in un commento “non l’ho mai incontrato, ma lo sento come un compagno d’armi. So quanto sia difficile arrivare a 100 volumi, Aoyama-san! Congratulazioni per i 100 volumi di Conan!”. Questo discorso leggendario sta per realizzarsi.

Aoyama: Oda-kun non mostra molto la sua faccia, quindi è un onore vederlo davvero ahah.

Oda: Mentre, Aoyama-san mostra la sua faccia in molti posti. Ma sono davvero felice. Non pensavo che sarei mai riuscito ad incontrarti.

Aoyama: Nemmeno io ahah. Ho sempre pensato che non ci sarebbe mai stato un futuro in cui avrei incontrato.

Oda: Sono rimasto piuttosto colpito prima perché ho ricevuto un biglietto da visita dal redattore capo di Weekly Shonen Sunday. “Ho un biglietto da visita dal Sunday! Questo genere di cose accade davvero!”, ahah.

Ho cercato qualcosa che avete in comune e sembra che Oda-sensei sia nato nel 1975 mentre Aoyama-sensei è nato nel 1963. Entrambi condividete lo stesso segno zodiacale essendo nati nell’anno del coniglio.

Aoyama: Esatto. Conoscete la leggenda dell’Anno del Coniglio? Tetsuya Chiba-sensei è nato nel 1939 e Mitsuru Adachi-sensei è nato nel 1951. Entrambi sono nati nell’Anno del Coniglio, separati da 12 anni. Anch’io sono nato 12 anni dopo Mitsuru Adachi-sensei e tu sei nato 12 anni dopo di me. Al momento non c’è nessun altro autore dopo.

Oda: Vorrei che potessimo inserire Akira Toriyama-sensei da qualche parte, ma non appartiene all’Anno del Coniglio ahah. …Devo ammettere che conosco per bene soltanto il Weekly Shonen Jump. Conosci altre riviste, Aoyama-san?

Aoyama: Non proprio. All’inizio, ho portato il mio lavoro al Weekly Shonen Magazine e mi è stato detto che non era molto adatto a loro e di portarlo ad un’altra rivista. È stato allora che ho portato il mio lavoro al Sunday, ed è lì che sono stato da allora.

Oda: Hai fatto il tuo debutto nel 1986, giusto? Quali successi c’erano prima del tuo debutto?

Aoyama: Beh, ero un “ragazzo da Magazine”, quindi non ho letto molto di Jump, ma mi sono comunque piaciute opere come “1·2 no Sanshirou” di Makoto Kobayashi e “Ore wa Teppei” di Tetsuya Chiba. Mentre per quel che riguarda il Sunday, c’era “Touch” di Mitsuru Adachi.

Oda: Ho letto “Touch” e anche “Rough” di Mitsuru Adachi.

Aoyama: Ricordo anche di aver visto l’anime TV “Urusei Yatsura” di Rumiko Takahashi.

Oda: Dopo il debutto, hai serializzato “Magic Kaito”, “YAIBA” e “3rd Base 4th”, mentre “Detective Conan” è il tuo quarto lavoro.

Aoyama: Giusto. Tu, invece, Oda-kun non hai disegnato altre serie oltre a ONE PIECE?

Oda: Esatto. Sono andato a colpo secco(vuole dire che ha avuto un enorme successo solo con quest’opera e non ha provato a farne altre)

Aoyama: A colpo secco! E che colpo! ahah.

Oda: Quali altre serie stavano serializzando su Sunday quando hai avviato “Detective Conan”?

Aoyama: Beh, allora è stato davvero un periodo fantastico. “Ranma ½” di Rumiko Takahashi, “Ushio to Tora” di Kazuhiro Fujita, “H2” di Mitsuru Adachi, “Kyou Kara Ore Wa!!” di Nishimori Hiroyuki… La linea editoriale era incredibile.

Oda: Ho letto “Ranma ½”, è stato davvero divertente! Leggendo riviste diverse, non importa quanto tempo ci dedichi, ciò che alla fine riesci a leggere o anche vedere è completamente differente. All’inizio di “Detective Conan”, Jump aveva “Dragon Ball” di Akira Toriyama e “SLAM DUNK” di Takehiko Inoue.

Aoyama: Ho letto “Dragon Ball”! Amo l’arte di Toriyama-sensei.

Oda: Ero un tipo da “Jump” all’epoca, ma questa è una cosa che avrei voluto chiederti se avessimo mai avuto l’occasione di incontrarci: come vedevi il Jump dell’epoca? Le vendite di Jump sono state incredibilmente travolgenti durante quel periodo, ma poi ci sono stati problemi quando Weekly Shonen Magazine ha superato i suoi numeri di tiratura.

Aoyama: Devo scusarmi, ma non me ne importava affatto ahah.

Oda: Ah, quindi non te ne sei nemmeno preoccupato ahah.

Vorrei chiedere dei vostri pensieri e ricordi di quando è iniziata la vostra serie. Quando entrambi avete pubblicato il vostro primissimo capitolo, qual era il contesto?

Oda: Ho iniziato a serializzare “ONE PIECE” nel 1997, due anni dopo la fine di “Dragon Ball” nel 1995. È stato uno shock per tutti noi nuovi arrivati ​. Tutti volevano conquistare il trono. È cominciata la “guerra” per prendersi il posto lasciato vuota da “Dragon Ball”. Per due anni, qualsiasi opera veniva paragonata a Dragon Ball e molti sono stati distrutti. Io sono riuscito a sopravvivere.

Aoyama: Incredibile ahah.

Oda: Era un periodo in cui sia “Dragon Ball” che “SLAM DUNK” giunsero a conclusione, e molte persone pensavano che per Jump ci sarebbero stati grossi problemi. Ricordo che la copertina del numero di Jump in cui iniziava la mia serie apparve sulla prima pagina di un giornale, c’era l’immagine di ONE PIECE e accanto al titolo ‘Jump è stato superato da Magazine’. E non è che avessi alcuna responsabilità a riguardo ahah, ma ricordo ancora di essermi sentito davvero frustrato.

Aoyama: È successa una cosa simile anche a me, quando è stato pubblicato il primo capitolo di “Detective Conan“. Sarei dovuto apparire al centro della copertina della rivista. Ma, durante le qualificazioni del Mondiale, Masashi Nakayama ha segnato un gran gol e la mia copertina è stata sostituita con lui… Ecco perché la copertina di Conan, che doveva apparire con il primo capitolo della serie, ha avuto la sfortuna di apparire con il secondo capitolo ahah.

Cosa ne pensate l’uno dell’altro e degli altri mangaka che hanno creato lavori di successo?

Oda: Dopo la fine di “Dragon Ball”, il mondo dei manga shonen è stato dominato da due opere, “Detective Conan” e “The Kindaichi Case Files”. Conan vinceva sempre.

Aoyama: Ah… Seriamente? Ahah.

Oda: Era quello che percepivo io. L’opera che reggeva Jump all’epoca era “Rurouni Kenshin” di Nobuhiro Watsuki. Ero uno degli assistenti di Watsuki-sensei. Non mi faccio problemi a dirlo, ma noi eravamo orgogliosi che i nostri “anziani” guidassero il mondo dei manga shonen con manga incentrati sui combattimenti. Pensavamo, in modo molto onesto, che i manga misteriosi non dovevano essere in cima ai manga shonen ahah. Lo stesso Watsuki-sensei pensava che se una serie non avesse gli stessi pattern delle sue, non poteva essere in cima a Jump. Ecco perché ho sempre considerato “Detective Conan” un nemico quindi non l’ho letto. Ho anche avuto pensieri del tipo “Ti trascinerò giù, ahah…”. Non scherzo, fino ad ora ti consideravo un nemico ahah!

Aoyama: Assolutamente no, un nemico!? Oh mio ahah!

Oda: Sentendo la tua risposta, sembra che fossi solo io a pensare che avessimo una sorta di rivalità ahah. Per favore, dì qualcosa come “è così che dovrebbe essere Jump”! Hai mai considerato qualcuno come un rivale?

Aoyama: Non proprio. Quando si tratta di “The Kindaichi Case Files” di Kanari Yozaburo, Seimaru Amagi e Satou Fumiya, avevo questa sensazione del tipo “non perderò”, ma i generi erano piuttosto diversi.

Oda: Quando guardavo l’intera industria dei manga e davo un’occhiata in alto, “Detective Conan” era sempre lì. Seguivo tutto con attenzione quando ero altro che un principiante, ma è vero che quando arrivi in ​​cima smetti di farlo.

Aoyama: Ma sono stato subito superato, giusto? O mi sbaglio? Ahah.

Oda: All’epoca ero piuttosto disperato, quindi non sono del tutto sicuro di come sia andato tutto. Da quando ho iniziato questa serie ho cercato di fare del mio meglio per me stesso, quindi ho smesso di guardare ciò che mi circondava.

Aoyama: È fantastico, ma anche per me è stato davvero difficile. Fare una serie poliziesca da solo mi porta a concentrarmi sempre sulla mia storia e sulla mia arte, il che non mi lascia tempo per pensare a qualsiasi altra serie.

Oda: Fondamentalmente, nel momento in cui inizi una serializzazione, smetti di guardare ciò che ti circonda! Ho molto rispetto per te, potendo continuare ancora durante tutto questo tempo.

Hai mai pensato ai mangaka che hanno appena cominciato come ai tuoi rivali?

Aoyama: Rivali…. Per me gli altri sono gli altri, e io sono io ahah.

Oda: Sei abbastanza tranquillo. Quando sei riuscito a costruire questo tipo di mentalità?

Aoyama: Direi fin dall’inizio.

Oda: Davvero!? Non ti sembrava una competizione quando eri più giovane?

Aoyama: Quando ero più giovane, su Sunday sono apparse altre opere poliziesche poiché “Detective Conan” funzionava bene, quindi avevo la sensazione di “non voler perdere”, ma questo è tutto. Può sembrare strano, ma non credo di essermi mai sentito come se avessi un nemico. Come ho detto prima, “The Kindaichi Case Files” era lì, ma era un lavoro diverso.

Oda: Quindi consideri come opere “nemiche” i manga di tipo “misterioso”.

Aoyama: Sì. Tuttavia, all’epoca non c’erano molte serie poliziesche disegnate dai mangaka, quindi ho sentito che era qualcosa che stavo facendo da solo. È così che ho concluso che gli altri sono altri e io sono me stesso.

Oda: Per quanto mi riguarda, solo negli ultimi anni sono stato in grado di mantenere uno stato mentale simile. Fino ad ora, pensavo che i lettori spesso rimanevano delusi se “ONE PIECE” andava in pausa per una settimana, e mi sentivo responsabile. Tutto è cambiato ultimamente grazie a mangaka nuovi e più giovani che serializzano in Jump e mi danno supporto quando sono in pausa. Mi hanno tolto molto peso dalle spalle. Questo è anche il motivo per cui ho smesso di preoccuparmi di rivaleggiare con altre serie manga. Adesso ho davvero la sensazione di essere finalmente libero di poter di affrontare i miei fan al mio ritmo.

Aoyama: Oh! Sembra che tu sia stato piuttosto impegnato fino ad ora.

Oda: Mi chiedo perché, però? Il sistema di Jump è così cattivo? Ahah. È una competizione agguerrita. Se ciò che disegni non è abbastanza buono, viene ovviamente annullato. È lo stesso per Sunday?

Aoyama: Sì, lo è. Ma per quanto riguarda il Sunday dei vecchi tempi, gli editor non comunicavano ai mangaka la posizione in classifica delle loro opere. Dopo che “Detective Conan” ha raggiunto il capitolo 10, ho dovuto chiedere loro di darmi le classifiche e ho iniziato a seguirle di nascosto.

Oda: Forse Jump mostra le classifiche e i questionari deliberatamente ai loro mangaka per alimentare il loro spirito combattivo interiore. È qualcosa di cui chiunque, anche io, si preoccupa quando si avvia una serie, dal momento che vuoi sempre sapere se puoi sopravvivere o meno.

YAIBA, la tua serializzazione prima di “Detective Conan”, è riuscita a raggiungere il 1° posto in classifica 2 volte durante i suoi capitoli finali, giusto?

Aoyama: Sì! Ero così felice di raggiungere finalmente il 1° posto che ho chiesto alla redazione di metterlo nella mia bara, dato che ero sicuro che sarei morto per il troppo lavoro ahah.

Oda: Vedo che allora hai qualche attaccamento ai numeri! Non ti senti frustrato se perdi quelle posizioni quindi?

Aoyama: Sì, ma “Detective Conan” è stato al 1° posto da quando la serie è iniziata praticamente… È un po’ odioso dirlo, quindi mi fermo ahah.

Oda: Haha, capisco anche quella sensazione.

Quanta pressione avete sentito entrambi portando l’ammiraglia della rivista per così tanto tempo?

Aoyama: Pressione? Zero ahah.

Oda: Per me è lo stesso!

Aoyama: Voglio dire, pensavo fosse colpa di Shogakukan per avermi permesso di disegnare questa serie ahah.

Oda: Sono sempre stato consapevole del mio egoismo, quindi più il mio spirito combattivo cresceva, più pensavo che fosse tutta colpa mia se la serie doveva finire o diventare popolare.

È davvero difficile da immaginare.

Aoyama: Onestamente, se avessi sentito pressione, non sarei stato in grado di disegnare.

Oda: Sì. Se ti fermi a pensarci per un secondo, è un po’ spaventoso per le cose che devo portare avanti. Penso che solo le persone con il nostro tipo di personalità possano sopravvivere a tutto questo.

Aoyama: Lo penso anch’io.

Cosa ne pensate dell’arte dell’altro?

Oda: È attraente. È super accattivante! Anche quando la mia unica conoscenza riguardava l’arte, pensavo che fosse davvero unica. Onestamente, stili artistici distinti e insoliti sono quelli che possono sopravvivere in questo mondo manga. E non è stato solo quello, ma quando ho letto la serie ho sentito un fascino misterioso. I bambini, gli uomini e le donne adulti possono provare lo stesso fascino e affezionarsi alla serie, motivo per cui ho sempre pensato che sarebbe diventato un successo.

Aoyama: Sono rimasto davvero sorpreso quando ho visto che non c’era una scena in cui Rufy mangiava il Gomu Gomu no Mi! Se fossi stato io, avrei disegnato un effetto sonoro “Dokkun” dopo averlo mangiato ahah. In “Detective Conan”, anche il personaggio principale cambia corpo dopo aver consumato una droga, ma anche se provo a disegnare quelle stesse sensazioni, penso che le espressioni di “ONE PIECE” siano molto più fresche. Inoltre, i vecchi design dei Gorosei che appaiono nella saga del Reverie sono incredibili! Onestamente non saprei come disegnarli.

Oda: Penso che sia stato qualcosa di buono creato dal giovane me. Li ho fatti apparire molto tempo fa, ma quando ci ripenso ora, non penso che i loro design fossero affatto male. Tuttavia, quei personaggi non hanno ancora mostrato il loro reale valore.

Quando si tratta di adattamenti di TV Anime, molte voci finiscono per sovrapporsi. Yamaguchi Kappei dà la voce a Shinichi Kudo, Kaito Kid e Usopp; Ikeda Shuichi dà la voce ad Akai e Shanks; Furuya Toru dà la voce ad Amuro e Sabo; Ootani Ikue dà la voce a Mitsuhiko e Chopper…

Aoyama: Non c’è da stupirsi che si sovrappongano considerando che entrambi gli anime vanno avanti da un quarto di secolo.

Oda: Quando ho visto “Detective Conan: La sposa di Halloween”, sono rimasto sorpreso da quante voci ho riconosciuto. Yuriko Yamaguchi, che dà la voce a Nico Robin, appare (come Christine Richard). Nella saga di Dressrosa, c’erano molti doppiatori di “Detective Conan”! Megumi Hayashibara, che doppia Ai Haibara, ha interpretato il ruolo di Rebecca.

Aoyama: Furuya Toru, che dà la voce ad Amuro, appare anche come Sabo, un bel ruolo! E Ikeda Shuichi dà la voce a Shanks nel tuo prossimo FILM RED, giusto Oda-kun? Ha anche doppiato Akai Shuichi in “Detective Conan”, che è un ruolo piuttosto popolare.

Oda: Non è apparso nel tuo ultimo film, vero?

Aoyama: Ne “La sposa di Halloween”… Fufufu, ahah.

Oda: Ma in “Detective Conan” appare più frequentemente, giusto? In “ONE PIECE” molte volte i membri della troupe devono separarsi, quindi ci sono molti esempi di personaggi normali che vanno in vacanza abbastanza spesso. Sanji è tornato a doppiare dopo 3 anni”, ahah.

Aoyama: Sono passati 7 anni da quando Akai se ne è andato ed è apparso di nuovo, e ho anche pensato che lo avrei rovinato dopo che erano passati 2 anni. Anche Vermouth ha impiegato 5 anni per apparire ancora una volta nell’anime TV dalla sua ultima apparizione.

Oda: Non mi aspettavo che l’anime TV continuasse così a lungo, molti dei doppiatori stanno invecchiando. Qualche tempo fa, Mayumi Tanaka, che dà la voce a Rufy, ci ha chiesto preoccupata cosa sarebbe successo se fosse morta, quindi Masako Nozawa, che dà la voce a Kureha, le ha detto “Se muori, prenderò il tuo ruolo” ahah. Spero che rimangano tutti nelle migliori condizioni possibili. Aoyama-san, di solito parli con i doppiatori?

Aoyama: Prima dell’avvento del Coronavirus, avevamo delle “feste di lancio dei film”, quindi parlavamo molto. Qualche tempo fa, ho visto uno spettacolo pirotecnico dal mio soggiorno, quindi ho chiamato tutti i doppiatori e ho improvvisato un grande banchetto a casa mia. È stato davvero divertente, anche se c’era molto lavoro ahah. Tu continui a farlo, vero Oda-kun? fantastico.

Oda: Di solito ognuno fa da se, io dico loro che voglio fare una festa a base di takoyaki! Poi cucino di tutto senza chiedere agli altri ahah!

Oda-sensei, in una vecchia intervista hai detto che sei “felice di essere vicino a tutto lo staff dell’anime”, e ciò che racconti dà davvero l’impressione che tu vada d’accordo con lo staff di animazione e produzione.

Oda: Sì, è sempre stato così. L’anime TV è iniziato molto tempo fa. Tutti loro sono diventati un po’ dei miei parenti. Anche i miei figli li conoscono da quando erano piccoli, quindi è quasi come un rapporto di famiglia.

Aoyama: Io non ho una relazione distante con loro, ma ho affermato molte volte con determinazione che “questo doppiatore dovrebbe dare la voce a questo personaggio”. Ad esempio, Koichi Yamadera, che ha doppiato Tsutomu Akai, un personaggio apparso di recente nell’anime, è stato scelto da me. A volte cambio anche i personaggi del manga dopo aver ascoltato le voci dei loro doppiatori, pensando tra me e me “quindi questa è la loro voce”.

Oda: Ho cambiato il ruolo di Chopper in un personaggio mascotte dopo aver sentito la sua voce nell’anime TV,  sebbene io avessi sempre avuto una politica di non voler disegnare personaggi mascotte, ma la voce di Ootani Ikue era troppo carina ahah.

Aoyama: Per me è lo stesso! Quando ho sentito la voce di Ootani nei panni di Mitsuhiko, ho pensato che fosse così carino che ho iniziato a disegnare il suo personaggio in modo più carino.

Oda: Aoyama-san, sovrapponi anche i nomi dei doppiatori ai loro ruoli, giusto? Come Takagi-san o Furuya-san.

Aoyama: Wataru Takagi-san aveva un ruolo senza nome all’epoca, ma quando il suo personaggio è apparso nell’anime TV, lui è diventato a tutti gli effetti il detective Takagi perché si è presentato a me dicendo “Per favore, chiamami Takagi”. Gli ho fatto assumere le sue responsabilità per questa cosa e l’ho fatto apparire persino nella serie con il suo vero nome ahah. Il caso di Furuya Toru è, infatti, un omaggio all’Amuro Rei di Gundam, nome che ho separato per dare vita a due nomi: Furuya Rei e Amuro Toru. Spero che i fan di “Gundam” siano stati contenti di questo. Hai visto “Gundam”, Oda-kun?

Oda: Ho visto “Gundam” e mi è piaciuto. Ma penso che le esperienze che abbiamo avuto con esso siano piuttosto diverse.

Aoyama: Capisco, allora non hai visto il “Primo Gundam” (Mobile Suit Gundam)?

Oda: No, era davvero il “Primo Gundam”. Il boom della serie c’è stato durante la tua adolescenza, Aoyama-san, e dopo, quando ero un ragazzino, è arrivato un secondo boom. Avevo l’impressione che quelle ritrasmissioni fossero già un grande successo.

Come siete solitamente coinvolti nei film delle vostre serie?

Aoyama: Mi impegno fin dall’inizio del film. Dagli scenari al contenuto, fino ad essere troppo coinvolto e rifiutato ahah.

Oda: In più, “Detective Conan” pubblica un film ogni anno, giusto? Mi chiedo se la natura disconnessa delle storie della serie sia ciò che li fa funzionare così bene, dal momento che nel mio caso ogni capitolo è collegato tra loro. Devo pensare continuamente alla storia nella serializzazione settimanale, quindi non riesco davvero a pensare a storie diverse. Immagino che il nostro cervello funzioni in modo diverso.

Aoyama: Di solito, un caso dura dai 3 ai 6 capitoli in “Detective Conan”, il che rende più facile pianificare un film. Ma in ONE PIECE, comunque, ogni “caso” dura troppo a lungo ahah. Quella lunghezza potrebbe essere ciò che rende difficile realizzare più film per la serie. Sembra piuttosto difficile gestire una sorta di viaggio secondario su un’isola diversa quando tutti i personaggi sono già in viaggio per trovare il One Piece.

Oda: Non solo, ma i membri dell’equipaggio a bordo continuano ad aumentare, quindi qualsiasi cosa succeda non viene mostrata soltanto la reazione del protagonista, e ciò fa sì che la storia continui ad allungarsi. Mettiamola in questo modo, se il numero di investigatori in “Detective Conan” aumentasse, non ti darebbe problemi?

Aoyama: Non ho alcuna intenzione di aumentare la squadra investigativa… Ahahahah, sicuramente non lo farò.

Qual è stata la tua esperienza guardando i film dell’altro?

Oda: “La sposa di Halloween” è stato davvero fantastico!! Sono rimasto sorpreso quando ho sentito che “Detective Conan” stava aumentando il numero di lettori femminili poiché ho sempre pensato che fosse solo una serie shonen in cui un gruppo di ragazzini risolve i casi. Mi sono chiesto perché fosse così e l’ho capito completamente quando ho visto il film. “Ah, quindi a loro piacciono molto i personaggi della polizia e tutti questi bellissimi uomini adulti”.

Aoyama: Di tutti i film di Oda-kun, quello che mi piace di più è “ONE PIECE FILM GOLD”. È stato divertente dato che mi sono sempre piaciuti i posti scintillanti come Las Vegas ahah. Voglio andare in quella nave del casinò, Gran Tesoro!

Oda: Seriamente!? Grazie!

Aoyama: Se dovessi menzionare qualcosa che tutti i nostri film hanno in comune, è che in “ONE PIECE” e “Detective Conan” c’è sempre un’”espansione” nel finale.

Oda: Questo è il modo giusto e classico di creare un manga shonen, no?

Aoyama: Oh no, non mi riferisco alla narrativa con “espansione”. In “Detective Conan” espandiamo i palloni da calcio e in “ONE PIECE” Rufy può espandere tutto il suo corpo. Più sono grandi, più è eccitante!

Oda: Quindi è questo che intendevi ahah. La Grandezza rende sempre giustizia, immagino sia abbastanza chiaro che siamo entrambi dell’era di Ultraman.

Aoyama: Ricordo che in “FILM GOLD” c’erano tartarughe che muovevano auto alla Turtle Car Race. Vengono in mente a te queste cose?

Oda: Di solito lascio tutte le idee allo sceneggiatore e controllo solo il contenuto del film e aggiusto tutto ciò che deve essere risolto. I film appartengono ai registi, quindi è qualcosa che non dovrei fare, ma se non lo faccio, non posso davvero assumermi la responsabilità del film. Disegni i fotogrammi chiave per i tuoi film, giusto?

Aoyama: Ho interpretato quel ruolo sin dal primo film, “The Time-Bombed Skyscraper”, ed è cresciuto costantemente. Quest’anno ho disegnato circa 20 fotogrammi chiave.

Oda: Sono abbastanza sicuro che i fan possano facilmente notare quali sono creati da te!

Aoyama: Potresti farlo anche tu, Oda-kun.

Oda: Se dovessi dedicare troppo lavoro ai film, non sarei in grado di continuare regolarmente con le serie settimanale, quindi è difficile da gestire. So che per mantenere la popolarità della serie devo attirare nuovi fan e generare più buzz in tutto il mondo con un film almeno una volta ogni tre anni, ma onestamente è davvero difficile! So che se iniziassi a farlo, diventerei piuttosto esigente, sono consapevole della mia personalità anche se all’inizio non mi piaceva molto ahah. Alla fine, finisco per intromettermi anche nei processi pubblicitari, controllo i libretti gestiti nei cinema e le loro scadenze di produzione e mi limito a supervisionare tutto. Tengo d’occhio anche il layout e il design dei poster.

Aoyama: Ti piace davvero fare tutto ciò hahaha.

Oda: Comunque, mi sento male per i miei mangaka junior (assistenti). Ho creato una cultura in Jump in cui il film è un successo soltanto se l’autore originale viene coinvolto, quindi tutti hanno iniziato a essere presi in prestito per lavorarci. Con mia sorpresa, però, questi giovani si divertono.

Aoyama: Ma no, penso che sia giusto così! Tutti sembrano divertirsi!

Cosa pensate dei vostri protagonisti?

Aoyama: Conan è l’organizzatore, di tutti.

Oda: Per me, Rufy è il personaggio più facile da disegnare. Ho sempre saputo che sarebbe stato il personaggio che sarebbe rimasto più a lungo con me.

Se è così, qual è il personaggio che pensi sia l’unico che solo tu puoi scrivere?

Oda: Penso che sia ancora Rufy. Molti sceneggiatori provano a farlo, ma devo sistemare le loro frasi tutto il tempo, altrimenti la gente non lo riconoscerebbe come il Rufy che conoscono. “Detective Conan” ha un personaggio del genere? Un personaggio che ha sempre bisogno di avere le sue linee fisse?

Aoyama: Nella mia serie sarebbe Gin! Tutti cercano sempre di fargli dire “Ucciderò tutti” e io devo dire loro “No, non lo direbbe mai” ahahah.

Oda: Lo capisco, il personaggio che dobbiamo sempre aggiustare in ogni film è lo stesso personaggio che solo noi possiamo scrivere. È una relazione piuttosto strana, non è vero? Dal punto di vista del lettore, magari si possono notare dei piccoli dettagli se il personaggio si comporta in modo diverso, ma come sceneggiatori, hai la sensazione che il personaggio sia completamente diverso.

Aoyama: Devo sempre aggiustare Gin al 100%. Ultimamente, gli sceneggiatori mi passano semplicemente la sceneggiatura, quindi con lui faccio tutto direttamente io ahahah. A volte sembra una commedia d’amore, mi chiedono “Aoyama-sensei, salvami”, e io sono tipo “Eeeh? Sul serio?” Ahahah.

Oda: Poi lo risolvi subito, il lavoro diventa un successo e loro continuano a fare affidamento su di te.

Aoyama: Esattamente ahah. Ma mi rende felice che si affidano a me!

Se guardi indietro agli oltre 100 volumi che entrambi avete pubblicato, quale diresti sia stato il tuo punto di svolta nella serie?

Aoyama: È difficile da dire, ma se dovessi scegliere un punto, sarebbe il capitolo che ho scritto quando sono stato dimesso dall’ospedale dopo aver preso una pausa a causa di una malattia improvvisa. Quel capitolo iniziò con Akai e Amuro che si puntavano le pistole l’uno contro l’altro.

Oda: Suona così figo! Quando è stato pubblicato quel capitolo?

Aoyama: Quattro anni fa. Mi sono preso una lunga pausa, quindi per il mio ritorno ho dovuto disegnare qualcosa di popolare, che mi ha spinto a fare quella scena interessante. Anche se fino ad allora non avevo davvero scritto nulla nella serie che portava a quel momento.

Oda: Mi sento esattamente come te, ma il mio punto di svolta è qualcosa di più recente. Rufy ha ottenuto un nuovo potenziamento chiamato “Gear 5th”, che è qualcosa che volevo disegnare da molto tempo.

È sorprendente che entrambi abbiate scelto capitoli così recenti. In ONE PIECE nel Capitolo 1044, il vero nome del Gomu Gomu no Mi viene rivelato e appare il Gear 5th con Rufy che combatte cambiando tutto il suo corpo.

Oda: L’ho disegnato perché voglio divertirmi e penso che vada bene lo stesso se alla gente non piace. Ciò che voglio è solo giocare con i miei scontri. Rispetto ai tempi in cui ero un assistente, avverto che i momenti sciocchi che erano così caratteristici nei manga sono andati man mano persi. Ad esempio, mettere una lampadina nella testa di un personaggio quando gli viene in mente qualche idea o far girare le gambe del personaggio quando sta correndo.

Aoyama: Giusto, anche quegli occhi che spuntano fuori.

Oda: Ho sempre amato quelle espressioni simboliche, ma continuano a scomparire. Nessuno le disegna più anche se sono creazioni dei nostri predecessori che hanno lasciato tante formule che usiamo ancora. Pare che il manga battle debba continuare a diventare sempre più serio per stare al passo con le aspettative dei lettori e onestamente questa è una cosa che odio. Non voglio assolutamente che il mio lavoro diventi un manga serio come quelli. Voglio e ho deciso di divertirmi, e mi sento come se fossi finalmente riuscito a farlo. Quando lo stavo disegnando, mi sono davvero divertito.

Aoyama: (guarda le foto di Gear 5th) Wow, fantastico! Mi piace molto il design, è eccellente. Sono anche impressionato dal fatto che tu sia in grado di disegnare questo tipo di facce.

Oda: Grazie. Quando pensi al suo concept, puoi pensarlo come se fosse improvvisamente diventato “Tom & Jerry”.

Aoyama: Sì, sì. Mi è sempre piaciuto “Tom & Jerry”. Non riesco proprio a perdonare Jerry, ahahah.

Oda: Jerry? Oh no, io ero dalla sua parte!

Aoyama: Davvero? Tom si è sempre sforzato molto, ma Jerry era troppo subdolo. Odio molto Jerry. Però se dovessi paragonare Conan ad uno di loro due, mi sa che sarebbe Jerry.

Oda: Quando ho provato a disegnarlo per la prima volta, è stato piuttosto difficile. Il mondo di “Tom & Jerry” funziona a causa di entrambi i personaggi, quindi ho faticato molto a guardare la differenza di atteggiamento tra Rufy, che stava facendo scherzi nel mezzo della battaglia, e il suo avversario che agiva in modo serio. Ma alla fine, mi sento come se ce l’avessi davvero fatta. Più invecchi, più è difficile e stancante disegnare scontri, vero?

Aoyama: Beh, non ci sono molte scene d’azione o di battaglia in “Detective Conan”, quindi quando devo disegnarle lo faccio di buon umore. Tuttavia, di solito finisce abbastanza velocemente considerando che si tratta solo di sparare palloni da calcio. Molto tempo fa, però, mi sono stancato di farlo mentre disegnavo “YAIBA”. Quando l’arcipelago giapponese è diventato un drago, è stato difficile per me e per i miei assistenti realizzare quei disegni. Ma nonostante ciò, disegnare scene d’azione è un’esperienza divertente.

“Detective Conan” è stato serializzato dal 1994 e “ONE PIECE” dal 1997. Da quei giorni ad oggi, cosa è cambiato?

Aoyama: Quando stavo serializzando YAIBA, mi chiamavano “Aoyama-san”. Ma nel momento in cui ho iniziato a serializzare “Detective Conan“, tutti mi hanno chiamato “Aoyama-sensei” ahah. Il mio editor continuava a rivolgersi a me con il “-san”, ma per le persone delle stazioni TV o delle riviste ho iniziato a essere “Aoyama-sensei”.

Oda: Io, invece, sono sempre stato chiamato “Oda-san”. Quando ho a che fare con editor più giovani, di solito usano tutti titoli onorifici e lo faccio anch’io visto che la nostra è una relazione gerarchica. Non posso lamentarmi in tali situazioni. Eppure, non mi piace perché non sono un “-sensei”, sono “Oda-san”.

Cosa è cambiato di più da allora ad oggi per quanto riguarda la serializzazione stessa?

Oda: Il mio peso è cambiato molto. Per quanto riguarda i mangaka, c’è chi perde peso e chi lo guadagna. Quando ho iniziato la serie, ho cominciato a ingrassare. Era normale per me non mangiare per 2-3 giorni e non avevo nemmeno il tempo di farlo, perché se lo facevo, poi mi mi sentivo assonnato. Ecco perché di solito non mangio tanto quanto le altre persone, perché altrimenti mangerei tantissimo. In queste situazioni il tuo corpo inizia a sentirsi debole e minacciato, quindi assorbe tutto ciò che ingerisci. In poche parole, non mangio, ma ingrasso. È una sconfitta totale… Non mi piace parlare di queste cose ahahah.

Aoyama: Ahah, io ero piuttosto grasso. A causa di ciò mi sono ammalato parecchio e il dottore mi ha detto che dovevo perdere peso, cosa che ho fatto, ma penso che lo sto riprendendo lentamente.

Oda: Ora parlando sul serio, è come se inconsciamente e controvoglia guadagnassi una sorta di potere misterioso. Tutto quello che dici può diventare una specie di grosso problema. “La gente lo fa davvero perché l’ho detto io?”, e cose del genere.

Aoyama: Sì… Onestamente stavo pensando la stessa cosa, ahah. Non posso permettermi di dire molte cose negative.

Oda: Ho iniziato a sentire la responsabilità di stare attento a qualunque cosa io dica perché adesso mi conoscono in molti. Anche se io non sono cambiato, mi sembra che ciò che mi circonda e le persone intorno a me lo siano costantemente. Molte volte i miei editor sono già fan della serie e mi dicono “Leggo One Piece da anni”, il che mi rende difficile essere più duro e divento molto più gentile.

Aoyama: Abbiamo molti assistenti o staff dell’anime che sono fan di lunga data del nostro lavoro.

Oda: Ma in fin dei conti sono tutte persone che fanno davvero un buon lavoro, proprio perché amano davvero la serie.

Se potessi lasciare la tua posizione attuale e disegnare tutto ciò che vorresti, cosa sceglieresti?

Aoyama: Voglio disegnare “Viaggio in Occidente”. Come una storia battle. Ho sempre amato Goku. È il personaggio più forte di sempre, vero?

Oda: Sarebbe fantastico se io adesso rispondessi che voglio disegnare “una serie misteriosa”, ahah. Ma non potrei mai farlo, non ho un cervello adatto per quello.

Aoyama: Ahahah.

Oda: Ho già disegnato tutto quello che volevo disegnare. Volevo disegnare dei robot in futuro, ma ho deciso di inserirli nella serie. Tutto ciò che ho sempre voluto disegnare è già racchiuso in “ONE PIECE”, quindi se mi venisse chiesto di disegnare ancora una volta, disegnerei sempre “ONE PIECE”.

Aoyama: Aah, è davvero fantastico. Se mi chiedessero di disegnare un altro “Detective Conan”… non lo so… Ahahah, ho ancora molte cose che vorrei disegnare nella serie, quindi potrei farlo.

Quale pensate sia il punto di forza del vostro manga?

Oda: Penso che la caratteristica più importante dei manga sia quella di essere “uno strumento per fare amicizia”. So che è un argomento abbastanza comune, ma in realtà mi sono fatto molti amici quando ero bambino.

Aoyama: Spero che “Detective Conan” aiuti le persone con le loro relazioni amorose ahah, in questo modo i lettori possono innamorarsi come i personaggi della serie. Ma beh, quelli per lo più finiscono come “commedie romantiche con omicidi” ahahah.

Oda: È tutto un mondo da sogno, quindi mi sforzo sempre di disegnare scene bellissime.

Parlando di commedie romantiche, Aoyama-sensei ha precedentemente affermato che il romanticismo, l’avventura e l’amicizia sono i “3 elementi di successo nei manga shonen”, ed è chiaro che Aoyama-sensei è bravo nel romanticismo e nell’avventura , mentre Oda-sensei è bravo per quel che riguarda l’avventura e l’amicizia.

Aoyama: Commedie romantiche… Non hai disegnato niente del genere, vero Oda-kun?

Oda: Non l’ho fatto. C’è una tradizione in Jump che afferma che le commedie romantiche sono commedie romantiche, i battle sono battle. Sono due generi separati e opere totalmente diverse.

Aoyama: Oh beh, immagino che gli sviluppi di commedie amorose nei manga battle non siano per Jump.

Oda: Neanch’io ne ho letti molti, ma “Detective Conan” li integra correttamente! Penso che tu faccia davvero un buon uso di queste impostazioni.

Aoyama: Beh, mi piacciono le commedie romantiche, ma immagino che non ti interessino davvero, Oda-kun.

Oda: Non sono sicuro di poterle disegnare, è un po’ imbarazzante ahah.

Aoyama: D’altra parte, l’amicizia è un tema difficile per me. Non è impossibile per me disegnarne, ma non mi viene in mente cose che mi fanno pensare “Oh, questo è fantastico”. Penso che gli unici personaggi su cui posso immaginare quell’argomento siano i membri dell’accademia di polizia.

Oda: “Detective Conan” ha in realtà molte relazioni romantiche, giusto? È pieno di sentimenti bidirezionali. Io so anche che se disegnassi scene di romanticismo, alcuni dei miei fan se ne andrebbero. Penso che vada bene quando sono sentimenti unilaterali, ma se la cosa fosse bidirezionale, entrambi i personaggi perderebbero fan.

Aoyama: Io non me ne andrei ahah.

Oda: Ah, sul serio!?

Aoyama: Al contrario, penso possa essere eccitante. La maggior parte dei miei personaggi vivono in coppia. È abbastanza raro trovarne uno senza un partner.

Oda: Le persone sembrano così favorevoli alle coppie! È qualcosa che non si leggeva quando ero un ragazzino. Ai vecchi tempi di Jump, c’erano mangaka che non disegnavano nemmeno le donne. Ecco perché sono una di quegli autori che ha deciso di inserire personaggi femminili. Volevo disegnare donne forti e penso che personaggi come Nami fossero piuttosto rari a quei tempi.

La popolarità di Nami si è riflessa in tutto il mondo nel sondaggio sulla popolarità che commemora “ONE PIECE” raggiungendo il capitolo 1000.

Oda: Sì, abbiamo fatto un sondaggio di popolarità mondiale. Quando si tratta dei due personaggi femminili principali, Nami si è rivelata estremamente popolare in Giappone, mentre le donne adulte come Nico Robin sembrano essere più popolari nel resto del mondo. Sentimenti e gusti sono completamente diversi da un paese all’altro.

Aoyama: So che “Detective Conan” è piuttosto popolare in Cina, ma non credo che faccia molta differenza. Tuttavia, Ai Haibara è piuttosto popolare, soprattutto all’estero.

Ai Haibara ha ottenuto il 1° posto nel “Voto per la popolarità dei personaggi femminili principali” che “Detective Conan” ha tenuto per commemorare la proiezione de “La sposa di Halloween”, ottenendo un’illustrazione disegnata da Aoyama-sensei. Tuttavia, è sorprendente osservare il numero di personaggi che compaiono nei sondaggi sulla popolarità di entrambe le opere.

Aoyama: E il numero continua ad aumentare. Anche in “Detective Conan” ci sono personaggi come Chihaya Hagiwara, che sono apparsi solo di recente.

Oda: Aoyama-san, come crei le apparizioni dei tuoi personaggi?

Aoyama: Per pura intuizione. Se penso di aver bisogno di una sorta di nuovo personaggio, o che manchi nella serie, lo disegno e basta. Come decidi il nome dei tuoi personaggi, Oda-kun?

Oda: Li prendo da vari posti.

Aoyama: Ce n’erano alcuni piuttosto divertente. Sanji, Niji, Ichiji. “Davvero?”.

Oda: Pensavo già da un po’ di tempo di disegnare l’infanzia di Sanji, e avevo anche pensato di fargli avere un fratello, ma a mia figlia piaceva molto “Osomatsu-san” quando stavo serializzando quella parte della storia. Voglio che a mia figlia piaccia il mio lavoro, quindi ho cercato di competere con i sestini creando quattro gemelli ahahah.

Sono sicuro che entrambi ricevete molte lettere di fan dai lettori ogni settimana, ma che tipo di feedback siete più felici di ricevere?

Oda: Apprezzo qualsiasi tipo di feedback, ma sono particolarmente contento delle persone che scrivono ciò che gli è piaciuto un particolare del capitolo di quella settimana. “Quindi è a questo che hai prestato attenzione”.

Aoyama: Quando leggo quei commenti, torno al manga e leggo quelle parti. Comincio a sorridere e a leggerlo più e più volte mentre penso “Oh sì, è stato bello”.

Oda: Ah! Hai mai pensato di inviare una lettera da fan a qualcuno o l’hai mai fatto?

Aoyama: Niente affatto. Penso che in realtà ci voglia un sacco di lavoro, ma sarebbe fantastico.

Oda: Grazie.

Ogni volta che ONE PIECE e Detective Conan pubblicano un nuovo capitolo, i fan sono davvero entusiasti di parlarne. Leggete le discussioni dei vostri lettori?

Oda: Volevo parlarne anche con Aoyama-san. Sembra che ci siano molti gruppi di discussione di recente, giusto?

Aoyama: Ah sì, su Internet. Come con gli Youtuber.

Oda: Molte persone nei gruppi di discussione della mia serie cercano di prevedere gli sviluppi futuri della serie. Alcuni di loro fanno le cose bene ahah, motivo per cui cerco di non leggerne molti ahaha. Riescono a capire le cose anche in una serie poliziesca come “Detective Conan”?

Aoyama: Indovinano delle situazioni. A volte sono abbastanza veloci nel capire le cose. Alla fine, è solo 1 persona contro milioni di persone. Se unissero le loro conoscenze, i casi potrebbero essere risolti in meno di un giorno.

Oda: Contro milioni di persone! È davvero impossibile ahahah!

Aoyama: Gli amanti dei detective amano indovinare e pensare molto. Molti lettori hanno intuito che Renya Karasuma fosse il capo della Black Organization.

Oda: Cosa fai in una situazione del genere? È fastidioso?

Aoyama: No, piuttosto dico semplicemente “La gente lo ha indovinato, quindi lo rivelerò” e lo rivelo semplicemente ahah. Ci sono ancora altri segreti oltre a questo, in realtà. Tu leggi le previsioni dei tuoi lettori e poi cambi la storia, Oda-kun?

Oda: Beh… ci sono alcune cose che posso cambiare e altre che non posso. Quando le rivelazioni sono troppo grandi, i miei lettori possono indovinarle poiché ho dato grandi indizi. Per questo cerco di trovare gli sviluppi più interessanti e di andare sempre oltre l’immaginazione dei lettori. Quando ho iniziato la serializzazione, il mio unico modo per entrare in contatto con i fan era attraverso le lettere dei fan. Non avrei mai pensato che il mondo sarebbe diventato com’è ora, con tutti che parlano di tutto su Internet. Se avessi saputo che sarebbero arrivati ​​tempi come questo, non avrei mai dato suggerimenti nella serie ahah!

Aoyama: Capisco.

Oda: Tuttavia, a volte mi viene chiesto se molte teorie fuori dagli schemi sono vere o no, e mi sento un po’ in colpa per quelle che vengono smentite quando inavvertitamente do una risposta. Probabilmente ho distrutto molte idee a cui tutti stavano pensando senza che sapessero cosa sarebbe successo in futuro, e l’ho fatto magari con una sola parola. Mi dispiace per questo, quindi di recente ho trovato la risposta migliore: “Sì, è vero”. Penso che sia una risposta che può essere presa in entrambi i modi ahah.

Aoyama: Questo è davvero un modo per risolverlo ahahah.

Dare indizi su situazioni che si sviluppano poi dopo tanti anni è un tratto comune a entrambi i vostri lavori.

Oda: Quando ho letto Detective Conan, sono rimasto sorpreso di quanto fossero strette e solide tutte le impostazioni. Il mio approccio è un po’ diverso, dal momento che c’è qualche “anticipazione” ovvia, ma allo stesso tempo ho creato molti vuoti nella serie. Questo metodo di lasciare vari spazi vuoti mi fa pensare “questo punto potrebbe essere collegato a quest’altro in un modo o nell’altro”. A parte le anticipazioni, puoi anche prenderti il ​​tuo tempo per raccogliere punti della trama che sono stati lasciati in sospeso. Se crei ragionamenti e discussioni per tutto come in Detective Conan, diventa più difficile sviluppare la storia in seguito!

Aoyama: Quando stavo lavorando a YAIBA, disegnavo nello stesso modo in cui descrivi tu. Le persone sarebbero davvero sorprese di sapere le cose che ho collegato dopo tanto tempo grazie al fatto di aver lasciato spazi vuoti

Oda: Sì, ma ora lavori in modo diverso, Aoyama-san.

Aoyama: Ora lavoro con tutto già solidamente definito. Detective Conan è un grande mistero nel suo insieme.

Aoyama-san, quando hai iniziato a parlare ai tuoi editor dell’identità del capo della Black Organization?

Aoyama: Beh, attualmente sono con il mio 13° editore, ma glielo racconto da quando ho avuto il mio 8° editore.

Quando disegnate la vostra serie, come riuscite a risollevare il vostro umore se siete ad un punto cieco? Tempo fa Oda-sensei ha risposto così: “Non cambio idea. Voglio continuare a disegnare, quindi mi creo da solo la pressione. Chiamo i miei editor e gli dico di aspettare”.

Oda: Non è un’intervista di tanto tempo fa? Al giorno d’oggi ho bisogno di fare più pause e sono diventato abbastanza attento alla salute. Come fai a schiarirti le idee, Aoyama-san?

Aoyama: Gioco ai videogiochi e guardo film. Ma giocare è giocare e il lavoro è lavoro. Non posso fare nulla se non li separo. Non sono mai stato in grado di fare due cose contemporaneamente.

Oda: Che giochi fai?

Aoyama: “Kantai Collection” e “Animal Crossing”. Giochi facili e semplici.

Oda: Non fai esercizio fisico?

Aoyama: Al giorno d’oggi non lo faccio, ma giocavo a baseball.

Oda: Prima del Coronavirus, radunavo alcuni amici per giocare a calcio insieme, ma con il tempo ho capito che è uno sport un po’ troppo duro per il mio corpo. In passato ero anche in una squadra di calcio, ma ora sono così fuori forma che ho completamente abbandonato quella carriera ahahah.

Aoyama: Io nel club di kendo, ma ora non muovo molto il mio corpo. Esco solo per comprare il pranzo.

Oda: Siamo un po’ malsani, vero? Io esco per passeggiare e giocare a “Pokémon GO”.

Aoyama: Forse dovrei iniziare a camminare anch’io ahah.

Con le serializzazioni così lunghe, come fai a capire quando fare delle pause?

Aoyama: In questo momento, Conan gira a raffica di tre capitoli e poi si prende una pausa mentre uno spin-off prende il suo posto per un ritmo abbastanza confortevole, quindi posso impiegare circa un mese per disegnare gli storyboard per un singolo caso.

Oda: Funziona solo per il tipo di serie “Detective Conan”, giusto? Haha, le persone accettano di più riguardo al fatto che Conan vada in pausa perché il caso finisce in anticipo. ONE PIECE, d’altra parte, è una storia in costante progresso, quindi non posso avere lunghe pause come con Conan. Al giorno d’oggi sto iniziando a fare più pause da Jump, così posso rilassarmi un po’ di più. Anche se alla fine si deve lavorare anche quando la serie è in pausa, eh?

Aoyama: Giusto, Non mi riposo affatto. Se non sto disegnando il manga, allora sto lavorando per i film.

Oda: Non c’è riposo per gli stanchi, vero? Ahahah.

Voi due avete dei segreti per aver continuato la serializzazione per più di 100 volumi senza pause lunghe?

Aoyama: No. Le persone me lo chiedono spesso, ma onestamente non ho segreti da svelare. E tu, Oda-kun?

Oda: Idem! Tanto per cominciare, non è che fosse mia intenzione superare i 100 volumi.

Aoyama: Quando è iniziato Detective Conan ho pensato che non sarebbe durato più di un volume, ma intorno al secondo capitolo mi sono detto: “Sta diventando popolare?”. Sono rimasto sorpreso di come fosse costantemente il numero uno in classifica. A quel punto sapevo che sarebbero stati guai se non avessi ampliato ulteriormente la storia.

Oda: Ho sempre voluto porre fine alla serie. Detto questo, penso anche a come c’è ancora così tanto che voglio o ho bisogno di disegnare.

Aoyama: Lo capisco perfettamente! C’è ancora così tanta storia da raccontare!

Oda: Ti stai davvero divertendo, Aoyama-san. Penso che sia fantastico. Mi è stato anche detto dal mangaka senior di Jump: “È incredibile che tu ti stai divertendo così tanto”.

Aoyama: Davvero? Perché?

Oda: Perché per tutti continuare a disegnare è un po’ come se fosse una lotta.

Aoyama: Cosa? Sul serio? Ma non è giusto.

Quindi, se c’è un segreto per il vostro successo, sarebbe godere di quello che fai?

Aoyama: Sì, penso di sì. Più ti diverti a disegnare, più velocemente vorrai realizzare fantastici storyboard.

Oda: Ami davvero i misteri! Ti stanchi mai di disegnare casi diversi?

Aoyama: Li amo. Ho amato Sherlock Holmes da quando ero bambino, capisci? Per coincidenza, alle elementari ho scritto nell’album di diploma che volevo essere un mangaka specializzato in investigatori privati.

Oda: Quello che amo sono i momenti in cui disegno liberamente le ambientazioni per le diverse isole. Da quando la storia è entrata nella Grand Line, sono stato libero di fare quello che voglio. Mari feroci in cui i regni non possono vedersi o interagire tra loro, o isole con culture e climi totalmente diversi… Quando la storia raggiunge una nuova isola, mi piace illustrare. Quindi, se mi chiedessero cosa vorrei disegnare di più, mi piacerebbe essere in grado di disegnare isole come quelle senza restrizioni, ma devo tenere conto della durata della mia vita ahahah.

Aoyama: Ahh, sì, ci sono alcune somiglianze con quello in Detective Conan. Ad esempio, se voglio disegnare di calcio, posso concentrare un caso di omicidio attorno a un giocatore di calcio. Anche se questo deve essere entro i confini di 3 capitoli o giù di lì. Se avessi un segreto su come sono stato in grado di continuare così a lungo, potrebbe essere quello. Detective Conan mi permette di disegnare quello che voglio. Per cose che mi piacciono come il baseball, tutto ciò che serve è trovare una buona opportunità per creare una storia attorno a loro.

Quando voi due state disegnando, cosa pensate vi dia più problemi? Disegnare o la trama?

Aoyama: Entrambi, probabilmente. Entrambi possono essere un problema, ma possono anche essere divertenti, giusto?

Oda: Ah? Per me è la trama che crea problemi. Non mi stanco mai di disegnare! Dopo che la pianificazione degli storyboard è terminata, si tratta solo di disegnare, quindi spesso mi ritrovo a voler finire prima con gli storyboard. Amo disegnare quindi vorrei avere più tempo per disegnare quello che voglio, ma anche quando non ho molto tempo riesco ad arrangiarmi in qualche modo. Sono gli storyboard quelli con cui sono lento.

Aoyama: Penso di essere stato lo stesso quando avevo la tua età. In caso contrario, non sarei stato in grado di mantenere un programma con solo tre ore di sonno. All’epoca ero un vero pasticcio e riuscivo a malapena a fare tutto in tempo, rispetto a ora dove posso essere calmo e raccolto.

Oda: Anche senza dormire si può continuare a creare e avere successo, giusto? Mentre, è quando uno è a riposo che viene più ansia.

Aoyama: Quando ero malato e ricoverato in ospedale non potevo fare a meno di preoccuparmi. “Va davvero bene che mi fermi qui?” e simili.

Oda: Sì, ho capito. Vai totalmente in ansia! Sono stato male una volta per un po’, e nonostante fossi in ospedale ho portato con me i miei strumenti per il colore e ho lavorato in ospedale.

Aoyama: È difficile calmarsi. Anche nel mio caso ho chiesto di disegnare un’illustrazione speciale come regalo per i lettori di Sunday Super, e i fan si sono arrabbiati con l’editore. “Aoyama-sensei è in ospedale e lo stai ancora facendo lavorare?”, ahahah. Anche se sono stato io a chiedere di farlo.

Oda: Essendo in ospedale penseresti che mi riposerei e mi rilasserei. Invece mi sono emozionato e volevo davvero disegnare, e ho insistito sul fatto che una sola pagina a colori non mi avrebbe fatto male. Essere in una serializzazione è come essere inseguiti in una gara. Fondamentalmente non esistono tempi morti, perché le scadenze sono sempre dietro l’angolo.

In generale, come sono le riunioni degli editor per voi due?

Aoyama: Di solito sono verso le 2 del pomeriggio. L’editor viene a casa mia e per un po’ discutiamo di cose come TV e riviste per un po’. Le discussioni sui storyboard iniziano in serata.

Oda: I tuoi incontri sembrano essere lunghi!

Aoyama: Certo! L’editor incaricato di solito propone idee per i metodi del colpevole, ma a volte non riusciamo a trovare nulla. Torniamo sull’argomento il giorno successivo quando finiamo a mezzanotte. Tanto tempo fa stavamo svegli fino all’alba per avere idee, ma non così tanto ora che siamo più grandi. Come vanno i tuoi incontri editor?

Oda: Tutti i miei sono via telefono.

Aoyama: Wow, solo voce?

Oda: Molto tempo fa ci incontravamo di persona, ma poi è diventato più facile prendere appunti e parlare al telefono. Dopotutto, si possono capire le espressioni di qualcuno attraverso la sua voce, e quando si ascolta il tono puoi comprendere le sue reazioni sul fatto che gli piaccia qualcosa o meno. Parlando della mia serie, il nostro lavoro è legato ad un’opera continua, quindi risolviamo il lavoro di una settimana pensando di liberarcene e di programmare quella successiva.

Entrambe le tue serie hanno raggiunto i loro momenti critici insieme. L’identità del secondo in comando “Rum” della Black Organization è stata rivelata e ONE PIECE! ha raggiunto il suo arco finale!

Oda: Veramente all’inizio pensavo che ONE PIECE sarebbe finito in cinque anni, e in circa un anno e mezzo i dieci membri dell’equipaggio di Rufy si sarebbero riuniti. Lo pensavo come un videogioco ma ero troppo ingenuo! Non è che volessi che le cose continuassero ad allungarsi, ma è proprio quello che è successo alla fine!!

Aoyama: Lo stesso, ahah.

Oda: Ti sei mai detto “Ok, è ora che Detective Conan finisca”?

Aoyama: Che rimanga tra noi, ma ho già disegnato lo storyboard del capitolo finale.

Oda: Cosa!?

Aoyama: Forse non avrei dovuto dirlo? Non voglio che qualcuno venga a rubarlo, haha. Quindi, come ho detto prima, sono stato in ospedale per un po’ una volta. Ho pensato che le persone possono alzarsi e morire senza preavviso, quindi perché non disegnarlo? Questo è stato circa cinque anni fa. Ho pensato che disegnare lo storyboard non sarebbe stato un grosso problema, anche se per ora non è definitivo.

Oda: Immagino che fosse solo un capriccio. Ma se l’hai disegnato davvero, almeno sei stato in grado di farlo a tuo piacimento?

Aoyama: Potresti dirlo, sì. Non è stato un grosso problema perché ho già deciso i dettagli principali, ma ci sono archi narrativi e storie che dovrei affrontare in anticipo…

Oda: Quanto tempo ci vorrà prima del capitolo finale?

Aoyama: Questo è un segreto, ahah. Potrei decidere di ridisegnare il finale in futuro… Ahahah.

Oda: Ho sempre immaginato come sarebbe stato il capitolo finale di ONE PIECE, anche se di tanto in tanto la situazione che lo circonda cambia. Terminerà una volta che si troverà il One Piece nella serie, ahah. Ad ogni modo, il prossimo arco è l’ultimo.

Aoyama: Sul serio? Sta davvero per finire?

Oda: Sì, per me questo è davvero l’arco finale.

Mi limiterò a dire così. Quanti anni mancano al capitolo finale?

Oda: Non sono sicuro di quanti anni ci vorranno… Ho già risposto a questa domanda così tante volte che ho perso credibilità, quindi non credo di dover rispondere, ahahah.

Aoyama: Ahahah sì, lo penso anch’io.

Oda: Non dovrei dirlo ad alta voce, perché finora ho sempre sbagliato i tempi, ma personalmente mi piacerebbe andare avanti per altri tre anni.

Aoyama: Ma non lo sai per certo. Tutto dipende da come si comportano i personaggi.

Oda: Siamo tutti semplicemente navigatori in queste storie.

Oda-san, il tuo editor sa come andrà avanti la storia fino alla fine?

Oda: Ora sono al mio undicesimo editor, ma mi impegno a raccontare a ogni editore successivo l’intera storia dall’inizio alla fine. Anche se ultimamente è diventato un po’ una seccatura, quindi l’ho diviso in parti ahah. Sebbene alcuni dettagli cambino di volta in volta, l’obiettivo rimane lo stesso. Ci sono stati alcuni colpi di scena scandalosi durante la serializzazione, ma il flusso della storia è stato così solido che gli editor del passato sono rimasti sorpresi. Mi chiedono: “Sei sicuro di poterlo fare e basta?”, ma poi non si ricordano comunque, ahahah.

Aoyama: Ahahah, hai già disegnato il finale, Oda-kun?

Oda: Prendo nota di tutti i pensieri che faccio prima che i protagonisti raggiungono una nuova isola, oltre a un taccuino dei misteri più profondi di ONE PIECE che ho creato.

Aoyama: Forse dovrei rubarlo, ahah. Anche se ho anche i miei appunti sulla famiglia Akai e la loro risoluzione, che è di circa tre pagine o giù di lì? Quando ricevo un nuovo editor, gli faccio dare un’occhiata, ma è così complesso che non se lo ricordano, quindi quando la storia raggiunge la serializzazione vera e propria sono sorpresi dagli eventi, nonostante io non mi discosti dalle note che ho mostrato loro. Anche se come detto, il finale è già lì. Quando ce la farò, sarà tutto d’un fiato.

Hai dei piani per dopo che i capitoli finali saranno finiti?

Oda: Mi piacerebbe fare un viaggio e stare in un posto nuovo ogni notte.

Aoyama: Mi piacerebbe trasferirmi… O è quello che direi, ma alla fine non voglio davvero. Probabilmente la situazione non è migliore di quella di Oda-kun, ma ho un sacco di cose che rendono il trasferimento un problema.

Oda: Non faresti un viaggio?

Aoyama: L’ho fatto una volta. Sono andato a Londra per dare un’occhiata al British Museum perché lì erano esposti i manoscritti originali del Detective Conan. Sono andato anche al Vauxhall Bridge per prendere i materiali per la resa dei conti di Mary e Vermouth. Anche se dopo c’è stato il Coronavirus.

Oda: Voglio andare all’estero e viaggiare nelle sorgenti termali di tutto il mondo fino alla morte!

Aoyama: Tanto tempo fa volevo andare in Brasile per vedere la Coppa del Mondo. Anche se quando stavo lasciando il Giappone, l’addetto al controllo passaporti ha fissato il mio passaporto per un periodo di tempo spiacevolmente lungo. Gli ho chiesto se c’era qualcosa che non andava e lui ha detto “Ero preoccupato perché voglio continuare a leggere il seguito di Detective Conan. Per favore, buon viaggio e ritorno. Ma, sul serio? Ahahah.

Oda: Ovviamente aveva capito chi eri. È un nome abbastanza insolito… Probabilmente sarebbe imbarazzante dirlo ad alta voce in ospedale..

Aoyama: Come qualcuno che dice che condividiamo lo stesso nome, ahah. Ma ultimamente sono stato segretamente chiamato semplicemente “Aoyama-san”.

Oda: Anche il mio nome è diventato un grosso problema negli ultimi tempi, quindi quando sono stato in ospedale per chiamarmi, sono stati attenti a chiamarmi in disparte. Anche se la gente urlava già quando ero parzialmente famoso.

Ci sono momenti salienti che i fan dovrebbero tenere d’occhio per andare avanti?

Aoyama: Devo disegnare un caso in cui Rum una volta aveva entrambi gli occhi, oltre a come questo si collega al padre di Akai Shuichi, Tsutomu. Forse sarà interessante per i lettori, ahah.

Oda: Per me… È difficile rispondere. Ci sarà sicuramente molto da vedere, ma voglio che i lettori siano sorpresi, quindi non so se dovrei dirlo qui…

Aoyama: Vero.

Oda: Beh, per ora, il “passato” sarà un grosso problema. Qualcosa è accaduto una volta nel mondo durante il Secolo del Vuoto, che verrà presto alla luce e dovrebbe rivelarsi divertente e interessante. Quello che mi piace di più è quando i lettori si divertono. Mi piace davvero tanto!

I vostri pensieri conclusivi, per favore!

Aoyama: Non voglio che ONE PIECE finisca prima di Detective Conan!!

Oda: Ah! Questo è quello che stavo per dire anche io, ahahah.

Aoyama: Ahah, buona fortuna per il continuo di ONE PIECE…

Oda: Bene, quando arriva il momento della fine, rendiamolo eccitante!

Aoyama: Sarebbe fantastico, ahah.

Grazie per essere stati con noi oggi.

Vi invitiamo a leggere anche l’intervista al CEO dello studio MAPPA, Manabu Otsuka, dove parla del successo di Chainsaw Man e Jujutsu Kaisen

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