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Articolo Anime & Manga

L'intervista al CEO di Crunchyroll: sì ai sottotitoli con IA

Tobia Cazzolla • 27 Febbraio 2024

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In data 26 Febbraio 2024, il noto sito web The Verge ha avuto l'onore di intervistare Rahul Purini, proprietario della più grande piattaforma streaming d'animazione giapponese, Crunchyroll

Prima di cominciare con l'intervista vera e propria, è fondamentale mettere in chiaro l'importanza ricoperta dal servizio Crunchyroll nel panorama streaming d'oggi giorno, in quanto tale sito web, specialmente dopo la fusione con Funimation e l'esponenziale incremento d'abbonamenti durante la pandemia, viene globalmente riconosciuto come la principale piattaforma utilizzata da milioni e milioni d'appassionati di animazione giapponese.

Crunchyroll e Giappone, un legame vivo e ben saldo

Un'informazione essenziale sulla natura della piattaforma streaming, emersa fin dai primissimi minuti dell'intervista, è senza alcun ombra di dubbio l'indissolubile filo che lega quest'ultima alla terra del sol levante, sia per quanto riguarda i prodotti di loro interesse, che le loro origini e intenzioni future. Nella definizione stessa di anime, ciò che lo rende tanto apprezzato e popolare, non è in primis la tecnica che lo contraddistingue, bensì la cultura giapponese intrinseca in quest'ultimo, dunque nello specifico la modalità di narrazione, le tematiche e i personaggi rappresentati.

Ricordiamo poi, che nonostante il ruolo di Crunchyroll sia a oggi quello di esportare anime in tutto il mondo, originariamente è proprio in Giappone che il sito arancione prende vita, staccandosi da Sony e operando in autonomia, ma mantenendo comunque una relazione viva e sincera con l'ecosistema creativo giapponese e con chi ci lavora. Per quanto riguarda inoltre gli obiettivi di Rahul Purini, anche in questo caso le parole Giappone e animazione non possono non essere menzionate, in quanto è ben chiara l'idea di nuotare controcorrente, lavorando per crescere in un'unica direzione e per offrire il miglior servizio ai propri appassionati, anziché un servizio che può accontentare chiunque, anche se solo in minima parte.

Gli anime nell'era della globalizzazione

Rahul Purini - MyAnimeList.net

A ogni modo, nonostante le fondamenta della compagnia siano stabilmente radicate in terra nipponica, di certo non si può dire che la visione di Rahul Purini sia di natura chiusa e conservatrice, in quanto premesso che la costante sia sempre quella di difendere con le unghie e con i denti l'autenticità dell'animazione giapponese, ovviamente è concessa, anzi promossa e incentivata una ricerca in grado di spaziare in tutto il globo terrestre, ricerca che ha già dato i suoi primissimi frutti nella creazione di anime che non nascono da un manga giapponesi, bensì da manhwa coreani. 

Un altro aspetto imprescindibile da tenere in considerazione nella gestione della piattaforma, è l'elevata diversità dei gusti dei diversi paesi e continenti, difatti tenere in considerazione le opinioni e i pensieri degli abbonati, risulta necessario per promuovere al meglio determinate opere, e soddisfare le aspettative in base alle diverse prerogative; vien da sé, dunque, l'importanza di mantenere una relazione limpida e leale con gli amanti di anime e manga provenienti dai luoghi più lontani.

Crunchyroll non compete, Crunchyroll sfrutta la concorrenza

Il comportamento adottato da Crunchyroll nei confronti delle maggiori piattaforme di streaming, è a dir poco singolare e degno di nota, ma sicuramente in linea con le sue finalità. Come anticipato, nei piani della piattaforma streaming non sono previste espansioni verso altri settori come quelli delle serie TV, piuttosto regna sovrana l'intenzione di confermarsi come punto di riferimento per tutti gli amanti degli anime, dunque approdando nel mondo del gaming, del cinema, del collezionismo o del cosplay, ma senza mai allontanarsi dall'animazione, anzi spingendosi sempre oltre, scavando sempre più in profondità, in modo tale da offrire un catalogo pressoché infinito, ma composto solo ed esclusivamente da prodotti animati. In questi termini, piattaforme come Netflix e Amazon video, dunque siti in grado di proporre qualsiasi genere, ma in chiave discretamente ridotta, non rubano clienti e visibilità alla piattaforma di Rahul Purini, anzi aprono un minuscolo spiraglio verso l'immensa cultura d'animazione giapponese, spiraglio che potrà però allargarsi solo ed esclusivamente facendo il salto di qualità, dunque aprendosi a un servizio più completo, più specifico, più abbondante, quale è per l'appunto Crunchyroll.

How streamer Crunchyroll turned Japanese anime mainstream, and the ...

Crunchyroll e la pirateria

Una delle più struggenti lotte affrontate dal mondo dell'animazione, negli ultimi anni, è di certo quella contro la pirateria, avversario tanto infimo quanto diffuso. Nel corso della sua evoluzione, consapevolmente o inconsapevolmente, Crunchyroll è stato in grado di dare una possente scossa a una situazione immobilizzata da parecchio tempo, e forse, data anche per persa; ma in ogni caso, proprio grazie all'ottimo servizio e alle nuove possibilità offerte dalla piattaforma è stato possibile invertire la rotta, riprendendo le redini della situazione e ponendo la problematica della pirateria nuovamente sotto i riflettori, domandandosi cosa si possa fare in futuro per migliorare ancor di più la situazione, non gettando al vento i progressi ottenuti.

Di fronte a tale questione, le parole di Rahul Purini sono state tanto semplici da pronunciare quanto complesse da mettere in pratica, in quanto il proprietario della piattaforma ha deciso di far leva su un'unica rotta: creare un servizio tanto impeccabile da rendere i vantaggi più appetibili dei costi. Nell'atto esecutivo questi vantaggi trovano la loro forma nella qualità video, nella correttezza e fluidità dei sottotitoli, nella possibilità di godersi le proprie opere preferite doppiate, ma cosa più importante di tutte, battere le piattaforme pirata sul tempo, in definitiva offrendo un prodotto migliore e più velocemente

Anime e IA

L'avanguardistica mentalità di Rahul Purini ha fatto si che le ultimissime novità tecnologiche non passassero inosservato, anzi fossero impiegate con il fine di massimizzare la propria operatività. Un'emergente tecnologia addocchiata dalla nota piattaforma, è l'intelligenza artificiale, ancora non implicata ma semplicemente testata  nell'immediata creazione di sottotitoli, sia per quanto riguarda i dialoghi che le didascalie.

Per quanto concerne invece il doppiaggio, la questione risulta meno esplorata e sostanzialmente ad oggi di scarso interesse, in quanto il processo non consiste in una piatta traduzione bensì in un creativo adattamento, differente e specifico per ogni lingua e zona del mondo; inoltre la necessità di far combaciare le parole al movimento delle labbra dei personaggi, prende il sopravvento sulla possibile accelerazione del compito, data da IA.

Il futuro degli anime

Per concludere, di fronte alla classica, ma temuta, domanda "come vedi gli anime in futuro?", l'opinione del proprietario della piattaforma streaming non si è fatta attendere, ponendo grandissima fiducia in un'ulteriore espansione di quest'ultimi. Secondo Rahul Purini il presente dell'animazione giapponese è già fiorente, ma non potrà che divenire sempre più roseo in futuro, grazie nello specifico a una sempre crescente apertura mentale nei confronti di anime e manga, la quale ha portato centinaia di influencer e celebrità a parlarne, e conseguentemente a migliaia e migliaia di persone ad approcciarsi e immergersi in questo magnifico mondo tutto da scoprire. 

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