L’editoria fumettistica non sembra assolutamente prossima a rallentare, tantomeno fermare, la sua ascesa nelle librerie d’ogni angolo d’Italia, arrivando a bruciare ogni record stabilito negli anni precedenti.
Se nel 2021 sono state 11.543 milioni le copie vendute tra manga, graphic novel, comic strip, fumetti per bambini e ragazzi, nel 2022 si registra un’andamento simile di 11.505 milioni di prodotti; ma il dato risulta oltremodo sorprendente e di ottimo auspicio se comparato ai numeri pre-pandemia, in particolar modo quelli risalenti al 2019, dove solo 3,242 milioni furono le copie comprate dai lettori.
Per gli amanti dei numeri e delle statistiche in soli 3 anni si riscontra un aumento delle vendite del 260.5%, per un mercato che ad oggi vale circa 107.87 milioni di euro, dove, come viene semplice presuppore, un ruolo fondamentale è giocato senza alcuna ombra di dubbio dal fumetto di matrice nipponica. Di quei 107,97 milioni di euro di fumetti, 58,1% è di genere manga.
Per quel che concerne la natura dei lettori viene ancora una volta asfaltata la narrativa di una lettura indirizzata solo ed unicamente ad un pubblico adolescenziale, poiché le opere rivolte ad un pubblico adulto sono addirittura in netta maggioranza (2.318) rispetto a quelle dedicate ai bambini o ragazzi (1.178).
Il fumetto in Italia si può ormai definire come un genere pienamente affermato, facilmente ritrovabile nelle case di milioni di lettori, ma soprattutto finalmente libero e scarno da stereotipi e pregiudizi incatenati ad una visione di quest’ultimo come mero, bizzarro e infantile oggetto di lettura (non ancora al 100%). Non possiamo affermare con certezza che il fumetto diverrà il fulcro della editoria nei prossimi anni, ma di certo si tratta di un’evoluzione che non deve lasciare indifferenti, anzi deve spingere sempre più lettori ad ampliare i propri orizzonti e a scoprire mondi lontani ed ancora nascosti da un velo di mistero.
Fonte: AIE