Nessun trailer o anticipazione: ancora tanti sono i misteri che circondano How Do You Live?, l’ultimo film in uscita di Miyazaki, ma cosa sappiamo fino ad oggi? Ecco le parole del produttore Toshio Suzuki.
Una mossa strategica?
In un’intervista rilasciata qualche giorno fa, il produttore cinematografico Toshio Suzuki, uno dei fondatori dello Studio Ghibli, ha dichiarato che l’ultima opera del rinomato studio di animazione, How Do You Live?, in arrivo il 14 luglio nelle sale giapponesi, non avrà una vasta promozione in stile hollywoodiano.
Il produttore ha affermato che si tratta di nuovo approccio sperimentale: via i classici trailer dove sempre più la trama viene rivelata; Suzuki vuole mantenere quell’aura di magia e mistero che i film dello Studio Ghibli hanno da sempre avuto. Sono i fan che, tramite le discussioni online e non solo, infiammano l’attesa che dura da ormai ben sei anni.
In accordo con Miyazaki stesso, How Do You Live? ha ricevuto solo un poster enigmatico , raffigurante un uccello e poche scritte essenziali, tra cui il titolo originale dell’opera (Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka). Cosa potrà simboleggiare?
Cosa sappiamo finora
Data la scarsa pubblicità, le informazioni su How Do You Live? sono naturalmente ridotte, ma grazie ad alcune dichiarazioni, si è riusciti a ricavare qualche dettaglio.
Il film dovrebbe essere l’opera finale del grande regista Miyazaki (annuncio che in realtà aveva già fatto una volta, e poi ritirato, in occasione della presentazione di Si alza il vento). Questa però potrebbe essere davvero l’ultima, data l’avanzata età del regista e questa significativa dichiarazione di Suzuki:
“Miyazaki sta realizzando un nuovo film per il suo nipotino. È il suo modo di dire ‘il nonno sta passando all’altro mondo, ma sta lasciando dietro questo film’”.
La possibile trama
Arriviamo ora alla trama vera e propria dell’opera. Quello che sappiamo è che sarà fortemente ispirato dall’omonimo romanzo di Genzaburō Yoshino.
Jun’ichi Honda è uno studente del secondo anno di scuola media (15 anni) ed è conosciuto con il soprannome di Coper, derivante dal nome dell’astrofisico polacco Nicolò Copernico. Ha eccellenti risultati accademici e atletici ed è discretamente popolare presso i suoi coetanei. Quando suo padre, dirigente di banca, muore, sua madre, una cameriera incapace di mantenerlo, lo manda a vivere dallo zio. Ci sono molti figli di uomini d’affari, professori universitari e dottori tra i suoi nuovi compagni di classe e gli argomenti delle lezioni spaziano dalle aree sciistiche, al cinema, a Ginza e alle località estive. Coper sperimenta e osserva vari eventi nella vita scolastica con gli amici. Lo zio gli racconta una storia al giorno, ognuna delle quali tratta temi quali “la visione delle cose”, “la struttura della società”, “le relazioni” e simili, nello stile di una nota scritta.
