“Black Clover e la spada dell’imperatore magico”, film del 2023 diretto da Ayataka Tanemura, sceneggiato da Yuki Tabata (autore originale del manga) e prodotto da studio Pierrot, famoso per aver realizzato vari anime, quali Naruto, Bleach o Yu Yu Hakusho, per citarne alcuni. Di base, c’erano tutte le carte in regola perché potesse uscire un film godibile e di ottimo intrattenimento, e invece…

Spada dell’Imperatore Magico è un film che si può facilmente riassumere in una parola, banale. Banale in tutti i suoi aspetti, dal lato tecnico alla storia, passando per la regia, concludendosi alla fine dopo quasi due ore senza lasciare nulla se non un senso di mediocrità.
Un film del 2023 che ha però una narrazione che riprende tutti i cliché più tipici senza cercare minimamente di aggiungere qualcosa.
Yuki Tabata per Black Clover ha sempre preso elementi dai manga che lo precedevano, per poi rielaborare le storie cercando di creare qualcosa di interessante, riuscendoci anche molte volte, ma per la sceneggiatura di questo film non pare averci messo quell’impegno che lo contraddistingue.
Analizziamo però con ordine tutti i punti negativi e positivi che ci possono essere.
Trama

Il film inizia con un lungo flashback ambientato 10 anni prima dell’invasione elfica avvenuta nel manga ed è un ottimo riassunto per capire anche l’andamento del film da qui in avanti, infatti vediamo i comandanti del regno, capitanati dall’ imperatore Novachrono, che combattono contro un nemico estremamente potente e intrigante, ovvero il precedente imperatore, Conrad.
Fino a qui l’idea sembra anche interessante, poiché la base del manga è sempre stata il desiderio da parte di Asta di diventare Imperatore per via dell’idolatria nei confronti di questa figura, avere quindi la possibilità di vedere un imperatore malvagio era un ottimo spunto, che dura però poco e svanisce in un niente di fatto.
L’imperatore viene infatti sigillato senza tante spiegazioni e si torna immediatamente nel presente, con un torneo che si sta per svolgere e che serve per far capire a noi spettatori che, rispetto agli avvenimenti del manga, siamo dopo l’incarcerazione di Asta a seguito della guerra contro gli elfi.
Da questo momento il film inizia con un ping pong di scene estremamente incalzanti in cui si presenta la minaccia, ovvero il ritorno dell’imperatore Conrad.
Se dalla mia descrizione avete capito poco e vi è sembrata confusa, è perché il film ha proprio questo effetto. In due ore tenta in tutti i modi di non lasciarti mai un attimo di tempo per riflettere mettendoti davanti agli occhi battaglie su battaglie, ma senza un reale filo logico con personaggi che paiono estremamente carismatici ma che si concludono in un nulla di fatto.
Il film infatti ha un enorme problema di gestione dei tempi, essendo mancante la parte centrale in cui di solito si sviluppa la trama e la caratterizzazione dei personaggi.
Dopo un’ora di film abbiamo una taglio netto della storia: Asta e compagni vengono sconfitti, si riprendono in fretta per poi cominciare subito con la seconda parte della storia, che consiste, come la prima, in una lunga serie di combattimenti contro nemici di cui non sai nulla e contro cui non riesci a provare il minimo astio.
Non c’è bisogno di stare a spiegare oltre la trama perché sarebbe solo un susseguirsi di descrizioni di scontri, anche interessanti, ma senza consistenza.
I personaggi

I personaggi di Black Clover e la spada dell’imperatore magico sono il mio più grande rimpianto di questo film. Infatti, tolti quelli che compaiono anche nel manga o anime (che devi aver visto/letto per conoscere e capire qualcosa di loro), ci sono 4 nuove aggiunte anime original, ovvero gli imperatori magici del passato.
Ottimo il lavoro sul design, ma quello non è mai stato un problema per Tabata, il problema grosso è la caratterizzazione.
Quattro nemici di questa importanza necessitano di un minimo di background per farci capire le loro intenzioni e le motivazioni che ci stanno dietro; ma, tolto il banale “distruggerò il mondo perché è sbagliato” espresso da Conrand, non abbiamo altro ed è un enorme peccato, perché il potenziale era alto ma totalmente inespresso.
Quindi, riassumendo le motivazioni dei nemici, non sono minimamente esplorate e si fermano ad un misero “distruggiamo il regno per creare un nuovo mondo”, la trama è gestita male nei suoi tempi focalizzandosi solo sulle battaglie e lasciando completamente in disparte i personaggi che sono, quindi, completamente piatti e senza uno scopo credibile, sia i protagonisti, che già conosciamo, sia i nuovi.
Ergo, il film è da buttare via?
NO, questo per due motivi principali: il lato tecnico/sonoro, che mantiene un buon livello per tutta la durata del film, e il target del pubblico a cui è rivolto.
Comparto tecnico
