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Articolo Anime & Manga

Anime musicali: rispolveriamo questo genere!

root • 3 Giugno 2023

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Un grande genere che ha ispirato ed emozionato milioni di persone: qual è la storia dietro al genere musicale e il segreto della sua versatilità nel mondo degli anime? Ecco anche qualche consiglio!

LA STORIA


Sappiamo che i primi passi che vengono fatti nell’ambito degli anime sono stati fatti nei primi anni del secolo scorso, ma bisogna aspettare il 1941 per vedere il primo prodotto di animazione giapponese in cui la musica copre il ruolo di protagonista: stiamo parlando di “Ari-chandi Mitsuyo Seo. Il cortometraggio racconta dell’avventura di una piccola formichina e di un violino trovato per caso.


Bisogna però attendere gli Anni Sessanta prima che si inizi a vedere una produzione proficua e interessante del genere. La sperimentazione nell’animazione è davvero variegata e vengono prodotte opere come Cello Hiki no Gauche e Aru Machi Kado no Monogatari. Oltretutto, negli stessi anni, nasce un nuovo programma televisivo sulla NHK (Nippon Hōsō Kyōkai,l’equivalente della RAI qui in Italia) chiamato Minna no Uta: intermezzo musicale che parte nel 1961 che inizia a dare uno spazio anche visivo alle canzoni come Clarinet Kowashichatta.

Finalmente negli Anni Settanta, più precisamente nel 1971, possiamo vedere il primo vero anime dedicato alla musica: si tratta di Sasurai no Taiyou (noto in Italia come Jane e Micci). L’opera narra di due bambine che, scambiate alla nascita, hanno in comune il sogno di diventare cantanti e i loro destini ben presto si incroceranno.


Negli Anni Ottanta l’anime musicale incomincia a mescolarsi con altri generi. Lo vediamo con il mecha con l’opera Megazone 23, in cui una dei protagonisti è proprio una cantante j-pop. Oppure con il spokon, dove Hikari no Densetsu ne è uno dei pionieri, in cui Mao Natsukawa, personaggio innamorato della protagonista, compone musica proprio per lei.

Un’opera che ha caratterizzato il decennio e lo sviluppo del genere è certamente Macross: Do you remember love?, film che realizza la prima idol animata nella storia del settore, Lynn Minmay. Infatti la canzone che canta nel finale dell’opera fu talmente un successo che l’album “Macross: Do You Remeber Love? Original Soundtrack” vendette oltre 400.000 copie. Questa popolarità alimentò la fama del genere musicale nell’industria anime.

Gli Anni Novanta non rappresentano un grande sviluppo per il genere. Anime rappresentativi del periodo sono Macross 7, Key the Metal Idol e Kachou Ouji.

Gli Anni Duemila ci regalano i primi anime iconici a tema musicale, sicuramente tutti da guardare: abbiamo il nostalgico Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch, il comico Beck, in cui si seguirà il sogno del successo musicale grazie a una band rock di adolescenti pronti a tutto; l’intrigante Nana, indimenticabile per il suo stile punk – sia nel vestiario e sia nella musica – soprattutto con la protagonista Nana Osaki, vocalist della band Blast; e poi Nodame Cantabile, Detroit Metal City, White Album

Ultimo per trasmissione, ma sicuramente non meno importante (anzi!), è K-On!: anime in cui la protagonista Yui Hirasawa si infervora dopo aver visto una performance del gruppo musicale del club scolastico “Light Music Club” e decide di unirsi nella band con altre studentesse liceali, pronte a divertirsi tra una prova e un’altra.

Negli ultimi anni, con l’esplosione del fenomeno degli anime a livello mondiale, vediamo anche come quelli musicali abbiano potuto avere più possibilità di crescita e diventare un genere popolare che sa far emozionare, ispirare e divertire: viaggiamo con la musica classica con Shigatsu wa Kimi no Uso, in cui i virtuosismi con il pianoforte e il violino non mancano insieme alle difficoltà di essere un bambino prodigio, e Hibike! Euphonium, il rock con Given e Bocchi the Rock!, nuova gemma di questo settore che racconta delle vicissitudini di Hitori “Bocchi” Gotou, ragazza con il desiderio di suonare in una band che, nonostante la sua ansia sociale, riesce ad esaudirlo e insieme alle sue compagne riesce a migliorare e dà adito alla sua ardente passione per la musica; le idol con Zombieland Saga e Love Live! Sunshine!! e scopriamo il jazz con Sakamichi no Apollon.

LA VERSATILITÀ

La musica è universale, può esprimersi liberamente e fa parte integrante delle nostre vite e quella dei protagonisti degli anime che guardiamo. La passione e l’amore per la musica possono ben mescolarsi con generi completamente diversi l’uno dall’altro e già dagli Anni Ottanta si è scoperto questo grandissimo potenziale. Ora sappiamo che questo mix può creare dei grandi capolavori degni di essere ricordati.

Quale anime musicale consiglieresti da vedere assolutamente? Scrivilo qui sotto con un commento!

***Idol Densetsu Eriko Uno dei primi anime incentrati sulle idol

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