In occasione dell'intervista con Paolo La Marca che terremo martedi 23 Gennaio alle 21 su YouTube, facciamo la conoscenza del mangaka Kazuo Kamimura.
Chi era Kazuo Kamimura
La carriera di Kazuo Kamimura (1940-1986) è stata relativamente breve ma molto prolifica. Nel suo periodo di maggior successo, disegnava una media di 500 tavole al mese e pubblicava storie brevi e lunghe sulle più importanti riviste dell’epoca. È un autore che si è sempre contraddistinto per le sue storie tragiche, per le sue scene quasi cinematografiche e per l’estrema cura che metteva in ogni singola tavola. Fu anche mentore di Jiro Taniguchi, che lo ricorda come un maestro gentile, grande lavoratore e grande uomo.
La sua vita
Kazuo Kamimura nasce nel 1940 a Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa. Dopo la morte del padre Asajiro, la madre decide di trasferirsi a Tokyo ed aprire lì un locale chiamato Himawari (Girasoli). Sin da ragazzo Kamimura era appassionato di disegno, poesia e chitarra flamenco, passioni che poi riverserà nei suoi lavori. Terminato il liceo decide di dedicarsi alla pittura, iniziando nel 1958 il corso di design all’università di Musashino e grazie alla segnalazione di un docente, inizia a lavorare alla Toei come pittore di scena.
Più tardi realizzerà i ritratti di alcune attrici del teatro Takarazuka per la rivista “Takarazuka Club”, usando lo pseudonimo Kinta. Durante il quarto anno di università viene assunto da una famosa agenzia pubblicitaria, la stessa nella quale lavora Hiroyuki Fukada, che più tardi si farà chiamare Yu Aku. Dopo aver lavorato come illustratore freelance, nel 1965 si sposa e ha una figlia, Migiwa.
Le prime opere
La prima opera con cui viene pubblicato è Kawaiko Sayuri-chan no daraku (La degradazione della piccola Sayuri), un breve manga di cinque pagine a colori sulla rivista “Gekkan Town”, seguito poi da Kawaiko Sayuri-chan no shoten (L'ascesa della piccola Sayuri), ma la rivista viene chiusa interrompendone la serializzazione. L’anno successivo, il 1968, Kamimura ritrova Yu Aku, con cui inizierà Parada, la sua prima opera lunga nonché la prima collaborazione di successo insieme all’amico. Pubblicato in diciotto capitoli su “Heibon Punch”, il manga raccoglie pareri positivi da pubblico e critica, venendo definito da Jiro Taniguchi come “assolutamente nuovo da un punto di vista espressivo, totalmente nuovo ai disegnatori di quel tempo e con un’eleganza mai vista prima”. Dopo Parada, il duo collabora per Scan.Doll e Sekusasu 48 per “Weekly Manga Action”.
Pagina tratta dall'ultimo capitolo di "Parada" su "Heibon Punch" del 06/05/1968
Frontespizio del primo capitolo di "SCAN.DOLL" su "Weekly Manga Times" del 17/10/1968
Pagina di "Kawaiko Sayuri-chan no daraku" (カワイコ小百合ちゃんの堕落) su "Heibon Punch, 1969
I primi successi
Nel 1968 inizia una collaborazione con la rivista gekiga “Young Comic” e tra il 1969 e il 1970 viene subissato di richieste di collaborazione da parte di numerose riviste. Sempre nel ‘70 disegna Engokuko, un’opera in venticinque capitoli che raccontano il tema della vendetta, delle passioni distruttive e dell’eros, delineando i temi principali che lo contraddistinguono: la centralità della figura femminile, la sessualità e i moti dell’animo umano. Nel 1971, tra le varie storie brevi per le ormai innumerevoli riviste con cui collabora, disegna Maria, il primo lavoro che lo vede sia al disegno che alla sceneggiatura. Nel 1972 arriva la prima opera che lo consacrerà: insieme a Kazuo Koike, autore che al tempo stava pubblicando Lone Wolf & Cub insieme a Goseki Kojima, disegna Shirayukihime (Lady Snowblood) e il sequel Shirayukihime - Fukkatsu no sho (Lady Snowblood - La rinascita). Da questo fumetto nel 1973 verrà tratto un film diretto da Toshiya Fujita, da cui poi Quentin Tarantino prenderà ispirazione per il cult Kill Bill.
"Maria" sulla copertina di "Weekly Manga Times" del 17/2/1972
Copertina di "Maria", giugno 1972
"Lady Snowblood" sulla copertina di "Young Comic" del 23/2/1972
Tavola tratta da "Lady Snowblood"
L’opera successiva è Dosei Jidai (L’età della convivenza), pubblicato sulle pagine di “Weekly Manga Action”. La serie racconta la storia di Kyoko e Jiro, due ragazzi che decidono di convivere pur non essendo sposati, affrontando gli sguardi di una società che a quel tempo non accettava una situazione simile. Il successo fu clamoroso, sia da parte degli uomini, ma soprattutto dalla parte del pubblico femminile, che comprava la rivista seinen per leggerne i capitoli, e fu poi adattato in film e serie tv.
"L'età della convivenza" sulla copertina di "Weekly Manga Times" del 21/12/1972
Copertina del sesto volume di "L'età della convivenza", febbraio 1974
Frontespizio del capitolo 30 di "L'età della convivenza"
Il legame con il Gekiga e l'ukiyo-e
Dopo il successo de L'età della convivenza, nel 1973 esce Kyojin Kankei (Folli Passioni), incentrata sulla figura di O-Ei, figlia del maestro dell'ukiyo-e Katsushika Hokusai. Qui mette su carta un’altra delle sue grandi passioni, l'ukiyo-e appunto, tanto che il personaggio inventato di Sutehachi, allievo di Hokusai, potrebbe essere una proiezione di Kamimura stesso, stando a significare la passione che prova per questo autore. Nel 1974 disegna Shinanogawa (Il fiume Shinano) con lo sceneggiatore Hideo Okazaki. Pubblicato su “Young Comic”, il manga guadagna un notevole e inaspettato successo tanto che nel 1974 vince il premio Gekiga-sho e nello stesso anno viene adattato in un film diretto da Yoshitaro Nomura. Sempre in quell’anno escono altre due opere, Itezuru e Rikon Kurabu (Il club delle divorziate), in cui emerge il tema dell’emancipazione femminile e della ricerca dell’indipendenza economica, il tutto ambientato in un piccolo locale notturno di Ginza gestito da donne.
Copertina del primo volume di "Folli passioni", aprile 1977
"Il fiume Shinano" sulla copertina di "Young Comic" del 17/2/1972
Tavola tratta da "Il club delle divorziate"
Tavola di "Il fiume Shinano"
Nel 1975 torna a lavorare con l’amico Okazaki su Aku no hana (I fiori del male) sulla rivista “Manga Erotopia”. Per via della crudezza e della violenza che permea questo manga, gli viene assegnato il titolo di “capolavoro nero”. Sempre sulla stessa rivista nel 1976 arriverà anche Inkaden, sempre con Okazaki. Nel 1975 esce Il parco dei cervi, sceneggiato dal regista pinky-eiga Noribumi Suzuki, ambientato nel mondo del cinema che vede la vendetta come tema principale del fumetto. La storia è ispirata al racconto La passione del serpente di Ueda Akinari e vede anche elementi di folklore giapponese. Un’altra opera che vede protagonista la vendetta è Tredici notti di rancore, un’antologia di tredici storie basate sul folklore giapponese. Le pianure del Kanto invece cambia totalmente strada, trattandosi di un’opera semi-autobiografica nel quale il giovane “Kinta”, il nomignolo con cui era chiamato Kamimura da piccolo, percorre l’infanzia e l’adolescenza fino all’età adulta. Quest’opera è considerata oltre che peso massimo dell’autore, anche il suo testamento spirituale.
Tavola tratta da "I fiori del male"
Tavola tratta da "Il parco dei cervi"
Tavola tratta da "Le pianure del Kanto"
L'ultimo Kamimura
Dal 1977 Kamimura disegna opere molto più disimpegnate come 60 senchi no onna (Una donna a 60 cm di distanza) e Ryo no joshiki (Il buon senso di Ryo). Dopo la fine di Itezuru si dà alle opere brevi e alle miniserie. Tra il 1978 e il 1985 pubblica opere basate sulla letteratura e artistica giapponese come Obi no otoko (L’uomo che allaccia gli obi, 1983), Utamaru (1983) e Kikuzaka hoteru (Hotel Kikuzaka, 1983). La sua ultima storia è Hittora no wain (Il vino di Hitler, 1985), pubblicato prima del ricovero in ospedale. Proprio li rilascerà un'intervista in cui dichiara di voler ritornare alle illustrazioni, dove aveva iniziato la carriera. Kazuo Kamimura muore nel gennaio 1986 per un tumore alla laringe a soli 45 anni.
Copertina del volume 2 di "60 senchi no onna", 1977
Frontespizio di "Hittora no wain", 1985
L'ultima copertina disegnata per "Young Comic", 14/05/1980
Paolo La Marca e il suo grande contributo alla memoria dell'autore
Paolo La Marca è docente di lingue e letteratura giapponese presso l’università degli Studi di Catania (“Facoltà di lingua e letterature straniere e “Dipartimento di scienze umanistiche”). Dal 2017 dirige le collane “Gekiga” e “Doku” dell’editore “Coconino” insieme a Vincenzo Filosa e Livio Tallini. Nel 2023 lancia la linea DOKU, sempre associata a Coconino.
La prima opera di Kamimura arrivata in Italia è Lady Snowblood e il sequel Lady Snowblood - La Rinascita nel 2014 per JPOP, con traduzione ed edizione a cura di Paolo La Marca. Per l’editore milanese lavora anche a Una gru infreddolita e a L’età della convivenza. Passa poi nel 2017 a Coconino dove cura le collane manga e, grazie al collega e grafico Livio Tallini, cura, traduce e adatta Il fiume Shinano, Il parco dei Cervi, Love e Le pianure del Kanto.
Nel 2021 cura la pubblicazione di un titolo che merita particolare attenzione: Tredici notti di rancore, la prima raccolta monografica dei racconti di questa saga. I vari capitoli che compongono i due volumi sono stati recuperati dalle vecchie riviste conservate negli archivi Kamimura in Giappone e grazie all’aiuto della figlia Migiwa, che si occupa di promuovere e conservare le opere del padre è stato possibile pubblicare per la prima volta al mondo questa raccolta di storie. Sulla base di questa edizione, nel 2023 il titolo è stato pubblicato anche in Francia per l’editore Kana. Nel corso del 2024 è prevista anche l’uscita di Folli Passioni, sempre per Coconino.
Nota: questo articolo non è esuastivo sull'autore, ma solo una infarinatura generale per conoscerlo